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Cronache

Manfredi: invito le imprese ad investire su Napoli

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“Invito le imprese a investire su Napoli. Oggi presentiamo la linea 6 della Metropolitana, lunedì è prevista la firma per il finanziamento destinato a Bagnoli. Abbiamo cantieri in corso e altri da aprire per realizzare infrastrutture e riqualificare. Napoli è una città in grande fermento”. Lo spiega il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, in un’intervista al Sole 24 Ore, in cui sottolinea come “la città sta cambiando. Sappiamo che c’è interesse da parte di numerosi investitori privati, nazionali e internazionali. Ora fatevi avanti”. A Bagnoli, l’area ex Italsider è da rilanciare da oltre venti anni e i fondi verranno finalmente sbloccati. “Contiamo di ultimare il risanamento in cinque anni. Con progetti e tempi certi si può pensare alla ricostruzione secondo il Piano urbanistico già pronto – prosegue -. A breve Invitalia avvierà un’attività di scouting per attrarre e affiancare gli investitori italiani e stranieri interessati a un golfo di grande fascino”.

“L’interesse per Napoli c’è, è indubbio. Non abbiamo dati precisi ma la sensazione è chiara: ci sono famiglie che erano emigrate e ora ritornano. Anche i giovani. Le iscrizioni alle università crescono – spiega ancora il sindaco -. La Apple Academy attira iscritti dal mondo. Napoli cresce come città di cultura di arte, di turismo. È chiaro che per migliorare l’attrazione è necessario un lavoro di squadra. Anche le imprese devono assicurare a giovani qualificati retribuzioni adeguate e opportunità di carriera”. Il territorio sta facendo i conti anche col bradisismo. “A giorni sarà convertito il dl Campi Flegrei che stanzia 440 milioni per mettere in sicurezza le scuole e altri edifici pubblici. Stiamo lavorando per sbloccare le vie di fuga – conclude -. Ed è in corso la ricognizione dei danni subiti dalla strutture private. Ma per questi non ci sono ancora soldi”.

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Femminicidio a Cagliari, il marito ha confessato

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Ha confessato: dopo oltre sei mesi in cui si è sempre dichiarato innocente ha ammesso le proprie responsabilità Igor Sollai, il 43enne attualmente in carcere con le accuse di omicidio volontario aggravato e occultamento di cadavere per aver ucciso e nascosto il corpo della moglie, Francesca Deidda, di 42 anni, sparita da San Sperate, un paese a una ventina di chilometri da Cagliari, il 10 maggio scorso e i cui resti sono stati trovati il 18 luglio in un borsone nelle campagne tra Sinnai e San Vito, vicino alla vecchia statale 125.

Sollai, difeso dagli avvocati Carlo Demurtas e Laura Pirarba, è stato sentito in carcere a Uta dal pm Marco Cocco. Un interrogatorio durato quattro ore durante il quale il 43enne ha confessato il delitto descrivendo come ha ucciso la moglie e come poi si è liberato del cadavere. Non avrebbe invece parlato del movente. Nessun commento da parte dei legali della difesa. Non è escluso che l’interrogatorio riprenda la prossima settimana.

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‘Ndrangheta: patto politico-mafioso, assolti i boss

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featured, Stupro di gruppo, 6 anni ,calciatore, Portanova

Mafia e politica, assolti i boss. La Corte di Appello di Catanzaro ha ribaltato totalmente la sentenza di primo grado riformando la sentenza di primo grado del processo “Sistema Rende”. I giudici di secondo grado hanno assolto i boss e gli appartenenti alle cosche di Cosenza e Rende finiti nell’inchiesta su mafia e politica che coinvolse amministratori ed esponenti dei principali clan cosentini. Assoluzione perche’ il fatto non sussiste per Adolfo D’Ambrosio e Michele Di Puppo (che in primo grado erano stati condannati rispettivamente a quattro anni e 8 mesi di reclusione), l’ex consigliere regionale Rosario Mirabelli e per Marco Paolo Lento (condannati in primo grado entrambi a 2 anni di carcere). Confermate poi le assoluzioni di Francesco Patitucci e Umberto Di Puppo, condannato in passato per aver favorito la latitanza del boss defunto Ettore Lanzino. Secondo l’inchiesta “Sistema Rende”, alcuni politici e amministratori rendesi (tra i quali gli ex sindaci Sandro Principe e Umberto Bernaudo) avrebbero stipulato un patto politico-mafioso grazie al quale avrebbero ottenuto sostegno elettorale in cambio di favori come le assunzioni in alcune cooperative del Comune. Ora la parola spetta alla Cassazione.

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Attacco hacker ad archivi InpsServizi, alcuni server bloccati

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“InpsServizi S.P.A. (Società in House di INPS) ha recentemente subito un attacco informatico di tipo ransomware che ha portato al blocco di alcuni server, rendendo temporaneamente indisponibili alcuni applicativi gestionali e i dati forniti a propri clienti”. E’ quanto si legge in una nota dell’Inps nella quale si precisa che “l’accaduto è stato denunciato prontamente a tutte le autorità competenti”. “Attualmente, sono in corso indagini approfondite. È importante rassicurare i cittadini che il Contact Center, principale servizio di assistenza, non è stato colpito dall’attacco e rimane operativo”. “Le azioni in corso sono concentrate sul ripristino delle infrastrutture compromesse in modo tempestivo e sicuro”.

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