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Cronache

Luxottica, una passerella sul fiume blocca piano da 50 milioni

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È morto Leonardo Del Vecchio, dall’orfanotrofio di Milano a capo di Luxottica

La costruzione di un ponte-passerella su un torrente, per mettere in connessione lo stabilimento Luxottica di Agordo con la cittadina montana, rischia di diventare un ostacolo insormontabile ad un piano di sviluppo complessivo da 50 milioni del colosso dell’occhialeria. Il progetto della passerella – scrive il Gazzettino – avrebbe infatti incontrato il ‘no’ della Sovrintendenza regionale, dopo aver già ottenuto invece il consenso degli enti territoriali e della Regione Veneto. Il nuovo ponte sul Cordevole, nei piani della società, sarebbe finalizzato alla realizzazione di nuovi spazi nella storica area industriale di Luxottica, tra cui parcheggi e una struttura al servizio degli ospiti e dei partner internazionali del gruppo creato da Leonardo del Vecchio (nella foto).

Secondo quanto riporta ‘Il Gazzettino’, dopo l’opposizione della Sovrintendenza, EssilorLuxottica avrebbe messo in discussione non solo il progetto di ampliamento, ma anche piani di sviluppo più a lungo termine nell’area, con la possibilità di destinare gli investimenti altrove. Il gruppo guidato oggi da Francesco Milleri, ha sempre sostenuto la centralità del rapporto dell’azienda con il territorio bellunese, puntando ad accrescerne la capacità attrattiva anche a livello internazionale. Sul Cordevole, il fiume che divide l’area industriale di Agordo dal paese, esisteva già un ponte, che fu distrutto da un’alluvione negli anni ’70.

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Cronache

Femminicidio a Cagliari, il marito ha confessato

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Ha confessato: dopo oltre sei mesi in cui si è sempre dichiarato innocente ha ammesso le proprie responsabilità Igor Sollai, il 43enne attualmente in carcere con le accuse di omicidio volontario aggravato e occultamento di cadavere per aver ucciso e nascosto il corpo della moglie, Francesca Deidda, di 42 anni, sparita da San Sperate, un paese a una ventina di chilometri da Cagliari, il 10 maggio scorso e i cui resti sono stati trovati il 18 luglio in un borsone nelle campagne tra Sinnai e San Vito, vicino alla vecchia statale 125.

Sollai, difeso dagli avvocati Carlo Demurtas e Laura Pirarba, è stato sentito in carcere a Uta dal pm Marco Cocco. Un interrogatorio durato quattro ore durante il quale il 43enne ha confessato il delitto descrivendo come ha ucciso la moglie e come poi si è liberato del cadavere. Non avrebbe invece parlato del movente. Nessun commento da parte dei legali della difesa. Non è escluso che l’interrogatorio riprenda la prossima settimana.

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Cronache

‘Ndrangheta: patto politico-mafioso, assolti i boss

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featured, Stupro di gruppo, 6 anni ,calciatore, Portanova

Mafia e politica, assolti i boss. La Corte di Appello di Catanzaro ha ribaltato totalmente la sentenza di primo grado riformando la sentenza di primo grado del processo “Sistema Rende”. I giudici di secondo grado hanno assolto i boss e gli appartenenti alle cosche di Cosenza e Rende finiti nell’inchiesta su mafia e politica che coinvolse amministratori ed esponenti dei principali clan cosentini. Assoluzione perche’ il fatto non sussiste per Adolfo D’Ambrosio e Michele Di Puppo (che in primo grado erano stati condannati rispettivamente a quattro anni e 8 mesi di reclusione), l’ex consigliere regionale Rosario Mirabelli e per Marco Paolo Lento (condannati in primo grado entrambi a 2 anni di carcere). Confermate poi le assoluzioni di Francesco Patitucci e Umberto Di Puppo, condannato in passato per aver favorito la latitanza del boss defunto Ettore Lanzino. Secondo l’inchiesta “Sistema Rende”, alcuni politici e amministratori rendesi (tra i quali gli ex sindaci Sandro Principe e Umberto Bernaudo) avrebbero stipulato un patto politico-mafioso grazie al quale avrebbero ottenuto sostegno elettorale in cambio di favori come le assunzioni in alcune cooperative del Comune. Ora la parola spetta alla Cassazione.

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Attacco hacker ad archivi InpsServizi, alcuni server bloccati

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“InpsServizi S.P.A. (Società in House di INPS) ha recentemente subito un attacco informatico di tipo ransomware che ha portato al blocco di alcuni server, rendendo temporaneamente indisponibili alcuni applicativi gestionali e i dati forniti a propri clienti”. E’ quanto si legge in una nota dell’Inps nella quale si precisa che “l’accaduto è stato denunciato prontamente a tutte le autorità competenti”. “Attualmente, sono in corso indagini approfondite. È importante rassicurare i cittadini che il Contact Center, principale servizio di assistenza, non è stato colpito dall’attacco e rimane operativo”. “Le azioni in corso sono concentrate sul ripristino delle infrastrutture compromesse in modo tempestivo e sicuro”.

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