Collegati con noi

Cronache

L’urlo choc all’autista donna, ‘stupro, stupro’

Pubblicato

del

Un bus di linea guidato da un’autista donna, un gruppo di ragazzini minorenni che sale sul mezzo di ritorno da scuola, e ad un certo punto un coro agghiacciante che parte dal fondo della corriera: “stupro, stupro…”. E’ l’episodio scioccante subito da una giovane dipendente della Mom, la società di trasporto pubblico di Treviso, che da tempo è costretta a convivere con bande di bulli e violenti che salgono sui pullman come entrassero in un saloon. Il fatto è avvenuto alla fine del 2023, sulla tratta Conegliano-Pieve di Soligo, la zona dei vigneti del prosecco.

A bordo quella sera c’era per fortuna anche una pattuglia della polizia municipale, che ‘soccombendo’ numericamente rispetto al gruppo di violenti, una trentina di studenti, ha pensato bene che far sentire in sicurezza la donna alla guida, restano a bordo del mezzo per alcune fermate. Non risulta sia in corso una indagine ufficiale sul grave episodio, ma non è escluso si arrivi all’identificazione dei protagonisti del gesto vergognoso, per segnalarli alle autorità. Tra la società Mom e le forze dell’ordine c’è un dialogo continuo. Pattuglie dei vigili urbani, e Carabinieri controllano le tratte e le fermate più ‘calde’.

Mom ha aggiunto anche un gruppo di 7 vigilantes privati che verificano la situazione sui mezzi, a tutela degli autisti e dei passeggeri. Alla giovane autista sarebbe stato offerto di cambiare turni di lavoro, su linee meno frequentate da bulli e baby gang. Ma lei ha rifiutato, preferendo continuare a fare il suo normale servizio. Non è la prima volta comunque che episodi di micro-criminalità e intemperanze verbali vedono protagonisti gruppi di ragazzi sulle corriere del servizio pubblico nella provincia della Marca. Mom copre le tratte extraurbane con 350 autobus, su tutta la pedemontana, da Vittorio Veneto e Bassano del Grappa. Il presidente della società, Giacomo Colladon, ha informato del problema Questore e Prefetto di Treviso.

“Il nostro personale – ha spiegato – fa il possibile perché sia garantito l’ordine pubblico e la tranquillità per i passeggeri, e le forze dell’ordine sono spesso presenti”. Per Colladon, tuttavia, molto si spiega “con una larghissima parte di genitori che non fanno più i genitori”. “Ho una certa età – ha aggiunto – e se avessi commesso una cosa simile mio padre mi avrebbe preso a calci nel sedere prima ancora di informarsi sui dettagli dell’accaduto. Invece qui siamo di fronte a famiglie assenti che non insegnano il rispetto per il prossimo, quando il prossimo è anche il conducente dell’autobus sul quale stai viaggiando o il controllore che ti chiede di esibire il biglietto”.

Anche i sindacati denunciano la gravità della situazione: “la violenza, verbale o fisica contro i lavoratori è sempre grave, ma quando va a colpire una donna con ingiurie sessiste è inaccettabile” afferma Stefano Bergamin, vicesegretario della Fit Cisl Belluno Treviso, e alla guida della Rsu di Mom. Le donne che conducono i bus di Mom sono il 10% del totale degli autisti della società. “Lo scorso – ricorda Bergamin – all’avvio della tratta estiva Treviso-Jesolo, un’altra autista era stata pesantemente insultata sempre con offese a sfondo sessista. Nel mirino sono spesso finite anche le agenti accertatrici durante i controlli di routine all’interno dei mezzi”.

Advertisement

Cronache

Femminicidio a Cagliari, il marito ha confessato

Pubblicato

del

Ha confessato: dopo oltre sei mesi in cui si è sempre dichiarato innocente ha ammesso le proprie responsabilità Igor Sollai, il 43enne attualmente in carcere con le accuse di omicidio volontario aggravato e occultamento di cadavere per aver ucciso e nascosto il corpo della moglie, Francesca Deidda, di 42 anni, sparita da San Sperate, un paese a una ventina di chilometri da Cagliari, il 10 maggio scorso e i cui resti sono stati trovati il 18 luglio in un borsone nelle campagne tra Sinnai e San Vito, vicino alla vecchia statale 125.

Sollai, difeso dagli avvocati Carlo Demurtas e Laura Pirarba, è stato sentito in carcere a Uta dal pm Marco Cocco. Un interrogatorio durato quattro ore durante il quale il 43enne ha confessato il delitto descrivendo come ha ucciso la moglie e come poi si è liberato del cadavere. Non avrebbe invece parlato del movente. Nessun commento da parte dei legali della difesa. Non è escluso che l’interrogatorio riprenda la prossima settimana.

Continua a leggere

Cronache

‘Ndrangheta: patto politico-mafioso, assolti i boss

Pubblicato

del

featured, Stupro di gruppo, 6 anni ,calciatore, Portanova

Mafia e politica, assolti i boss. La Corte di Appello di Catanzaro ha ribaltato totalmente la sentenza di primo grado riformando la sentenza di primo grado del processo “Sistema Rende”. I giudici di secondo grado hanno assolto i boss e gli appartenenti alle cosche di Cosenza e Rende finiti nell’inchiesta su mafia e politica che coinvolse amministratori ed esponenti dei principali clan cosentini. Assoluzione perche’ il fatto non sussiste per Adolfo D’Ambrosio e Michele Di Puppo (che in primo grado erano stati condannati rispettivamente a quattro anni e 8 mesi di reclusione), l’ex consigliere regionale Rosario Mirabelli e per Marco Paolo Lento (condannati in primo grado entrambi a 2 anni di carcere). Confermate poi le assoluzioni di Francesco Patitucci e Umberto Di Puppo, condannato in passato per aver favorito la latitanza del boss defunto Ettore Lanzino. Secondo l’inchiesta “Sistema Rende”, alcuni politici e amministratori rendesi (tra i quali gli ex sindaci Sandro Principe e Umberto Bernaudo) avrebbero stipulato un patto politico-mafioso grazie al quale avrebbero ottenuto sostegno elettorale in cambio di favori come le assunzioni in alcune cooperative del Comune. Ora la parola spetta alla Cassazione.

Continua a leggere

Cronache

Attacco hacker ad archivi InpsServizi, alcuni server bloccati

Pubblicato

del

“InpsServizi S.P.A. (Società in House di INPS) ha recentemente subito un attacco informatico di tipo ransomware che ha portato al blocco di alcuni server, rendendo temporaneamente indisponibili alcuni applicativi gestionali e i dati forniti a propri clienti”. E’ quanto si legge in una nota dell’Inps nella quale si precisa che “l’accaduto è stato denunciato prontamente a tutte le autorità competenti”. “Attualmente, sono in corso indagini approfondite. È importante rassicurare i cittadini che il Contact Center, principale servizio di assistenza, non è stato colpito dall’attacco e rimane operativo”. “Le azioni in corso sono concentrate sul ripristino delle infrastrutture compromesse in modo tempestivo e sicuro”.

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto