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Esteri

Lula: in Venezuela c’è un regime molto sgradevole

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In Venezuela c’è un “regime molto sgradevole”. Lo ha detto il presidente del Brasile Luiz Inacio Lula da Silva nel corso di un’intervista radiofonica. “Non penso che sia una dittatura, è diverso, anche se è un governo autoritario”, ha precisato. Il capo dello stato brasiliano ha nuovamente affermato di non voler riconoscere l’elezione di Nicolas Maduro fino a che non sarà provata con la pubblicazione dei verbali delle urne. “Maduro sa bene che deve una spiegazione alla società brasiliana e al mondo. Deve presentare i dati elettorali e questi devono essere certificati da un’ente che sia affidabile, invece di mandarli alla Corte suprema”, ha aggiunto. Il presidente ha evidenziato anche la differenza di visione politica rispetto al suo Partito dei lavoratori (Pt), che immediatamente dopo la proclamazione dell’elezione di Maduro ne ha riconosciuto la legittimità.

“Non sono d’accordo con la nota del Pt, non la penso così. Ma non sono nella direzione del partito”, ha affermato. Lula ha anche avanzato nuovamente la possibilità di nuove elezioni per uscire dall’impasse attuale in cui sia Maduro che lo sfidante Edmundo González Urrutia si autoproclamano vincitori. “Il mandato attuale di Maduro termina solo tra sei mesi. Se avesse buon senso verso i cittadini venezuelani potrebbe convocare nuove elezioni, stabilire criteri partecipazioni tutti i candidati, creare un comitato elettorale super-partitico e lasciare che tutti gli osservatori internazionali seguano le elezioni”, ha detto. Sia opposizione che governo hanno bocciato l’idea di Lula.

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Breton: von der Leyen non mi voleva, gestione dubbia

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Il francese Thierry Breton accusa Ursula von der Leyen di aver chiesto a Parigi di sostituire il suo nome nel quadro dei negoziati per la formazione della nuova Commissione Ue. Sviluppi che “testimoniano ulteriormente una governance dubbia” e che lo hanno portato alle dimissioni. “Lei ha chiesto alla Francia di ritirare il mio nome – per ragioni personali che in nessun caso lei ha discusso con me direttamente – e ha offerto alla Francia, come scambio politico, un portafoglio che sarebbe più influente. Le sarà ora proposto un altro candidato”, si legge nella lettera di dimissioni di Breton indirizzata a von der Leyen.

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Esteri

Kiev invita Onu e Croce Rossa nella zona occupata del Kursk

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Il nuovo ministro degli Esteri dell’Ucraina, Andriy Sybiha, ha invitato le Nazioni Unite e il Comitato internazionale della Croce Rossa (Cicr) a visitare la porzione della regione russa di Kursk che le truppe di Kiev occupano. “L’Ucraina è pronta a facilitarne il lavoro ed a provare che rispetta il diritto umanitario internazionale” in quel territorio russo, ha scritto Sybiha su X.

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Comore, il presidente Assoumani accoltellato: è fuori pericolo

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Il presidente delle Comore, Azali Assoumani, è “fuori pericolo” dopo essere stato ferito venerdì in un attacco con coltello da parte di un poliziotto di 24 anni che è stato trovato morto nella sua cella il giorno dopo. Lo rendono noto le autorità dello Stato africano insulare, citate dai media internazionali. L’attentato è avvenuto intorno alle 14 ora locale a Salimani Itsandra, subito a nord della capitale Moroni. “Il presidente sta bene. Non ha problemi di salute, è fuori pericolo. Gli sono stati dati alcuni punti di sutura”, ha detto ieri sera il ministro dell’Energia comoriano Aboubacar Said Anli in una conferenza stampa. Azali è stato aggredito mentre partecipava a un funerale. Il movente dell’attacco non è stato ancora determinato.

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