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Cronache

Luisa Rizzo, 16 anni, la ragazzina dei record che pilota droni da competizione

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Il suo nome di battaglia è LeoOnFire: “L’ho scelto perché sono nata ad agosto e il Leone è un segno di fuoco, ma anche perché rispecchia il mio stato d’animo: mi sento un fuoco, ho una grande carica dentro”. A dirlo è Luisa Rizzo, 16enne pilota di drone racing, di San Pietro in Lama in provincia di Lecce. Attraverso un visore e un radiocomando, Luisa vola con il suo drone che gestisce dalla sua sedia a rotelle motorizzata.

La ragazzina ha un’atrofia muscolare spinale di tipo 2 ed è proprio a causa o grazie alla malattia – che comporta tra l’altro ipotonia e difficoltà di movimento – che ha scoperto quella che da una terapia riabilitativa fai da te è diventata la sua più grande passione. Far volare i droni da competizione.

“Nel 2015 mio padre mi ha regalato il primo minidrone per farmi muovere di più le dita. Così ho iniziato a volare, poi ho scoperto che c’è pure uno sport, il drone racing, e ho voluto cimentarmi”. Incontriamo Luisa ed il suo papà Michele a Marigliano, in provincia di Napoli, in una giornata organizzata dal Model Club Airone “I Mastini”. Luisa vola con il suo drone, si diverte con gli altri appassionati. Il suo drone, lo si riconosce subito: è quello che vola più veloce degli altri perché: “Quando piloto il drone mi sento libera non solo di muovermi, dal momento che il mio corpo “diventa” il drone. Mi sento libera anche da ogni pensiero”.

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Bambino investito e ucciso alla periferia di Perugia

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Un bambino di pochi anni è morto dopo essere stato investito in strada alla periferia di Perugia. L’incidente è avvenuto nella zona di San Sisto. Sono in corso accertamenti della polizia locale per ricostruire quanto successo.

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Eredità Agnelli: disposti sequestri per 74 milioni

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E’ stato disposto dalla procura di Torino un sequestro di beni preventivo per 74 milioni di euro nell’ambito dell’inchiesta che ruota intorno all’eredità di Gianni Agnelli. Il provvedimento riguarda i fratelli John, Lapo e Ginevra Elkann, il commercialista Gianluca Ferrero e il notaio svizzero Urs Robert Von Gruenigen.

Il sequestro è stato disposto da un gip del tribunale di Torino su richiesta della procura ed è finalizzato alla confisca, anche per equivalente, di beni mobili e immobili fino a 74,8 milioni. A eseguire il provvedimento è stata incaricato il nucleo di polizia economico-finanziaria di Torino della guardia di finanza. Il fascicolo è aperto per dichiarazione fraudolenta e truffa ai danni dello Stato.

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Camorra: il pentimento shock di Luisa De Stefano, la boss del rione Pazzigno

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È un vero colpo di scena quello che emerge dalle aule di giustizia napoletane: Luisa De Stefano, leader indiscussa del gruppo camorristico delle “pazzignane”, ha deciso di collaborare con la giustizia dopo otto anni di detenzione. La notizia, riportata oggi dal Corriere del Mezzogiorno, getta nuova luce sulle dinamiche criminali di San Giovanni a Teduccio, rione di Napoli Est, dove il gotha della camorra era solito emettere le sue sentenze di morte.

Il nome di Luisa De Stefano è stato associato a crimini. Siamo in un quartiere dove sono stati commessi due omicidi di spicco  nel 2016: quello di Francesco Esposito, affiliato al gruppo Piezzo, e di Raffaele Cepparulo, scissionista del rione Sanità. Quest’ultimo agguato, avvenuto in un circolo ricreativo di via Cleopatra, costò la vita anche all’innocente Ciro Colonna, appena 19enne. De Stefano, durante una serie di udienze, ha ammesso le proprie responsabilità e ha iniziato a fornire dettagli preziosi sul ruolo del suo gruppo e dei clan rivali.

Secondo le prime dichiarazioni della neo pentita, le riunioni per decidere le sorti delle vittime avvenivano su una scala condominiale, fuori dall’abitazione di Ciro Rinaldi, storico capo dell’omonimo clan. Luisa De Stefano, tuttavia, poteva permettersi il lusso di dare del tu ai capi della malavita e di partecipare attivamente alle decisioni di vita e di morte.

Il suo pentimento, consumato in due udienze consecutive, potrebbe rappresentare un duro colpo per il cartello criminale di Napoli Est e segnare un’importante svolta nelle indagini della Direzione Distrettuale Antimafia.

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