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L’Italia spreca 4,2 miliardi di pasti, cibo per 4 milioni poveri

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Nel mondo si sprecano 1260 miliardi di pasti in un anno, di cui 4,26 miliardi in Italia. Questi i dati allarmanti rilanciati dall’Osservatorio Waste Watcher International per la 5/a Giornata mondiale di Consapevolezza degli sprechi e perdite alimentari che si celebra oggi. L’ossdervatorio registra un’impennata nella tendenza a gettare il cibo da parte delle famiglie italiane. In particolare, calcola, assumendo come peso medio del pasto 500g stimato dal Food Waste Index Report 2024 dell’Unep, e considerando l’aumento della popolazione italiana in condizioni di povertà alimentare che ha raggiunto i 6 milioni pari al 10% degli italiani (secondo dati Caritas-Istat), con i 4,26 miliardi di pasti sprecati si potrebbe dar da mangiare a quasi 4 milioni di persone, più della metà dei poveri alimentari.

“È scandaloso che di fronte alla povertà alimentare in aumento nel mondo e in Italia – sottolinea il direttore scientifico di Waste Watcher International, Andrea Segrè – si sprechino tanti pasti, questi numeri toccano le nostre coscienze. Se questo trend si mantiene sarà impossibile per l’Italia raggiungere l’obiettivo Onu di sviluppo sostenibile che impone di dimezzare lo spreco domestico entro il 2030”. Segrè, fondatore della campagna pubblica di sensibilizzazione Spreco Zero, e la chef Cristina Bowerman, ambasciatrice di sostenibilità della campagna, attraverso un video, lanciano un “forte appello per l’introduzione dell’educazione alimentare nelle scuole di tutto il mondo”.

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Rissa tra famiglie, danno fuoco a donna in strada, due fermate

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Due donne, ritenute responsabili dell’aggressione di una 26enne ustionata in strada con del liquido infiammabile al culmine di una rissa tra due famiglie, sono state fermate a Catania con l’accusa di tentato omicidio. Il provvedimento è stato eseguito dalla Squadra Mobile del capoluogo etneo, guidata da Antonio Sfameni, al termine di una indagine condotta in tempi record: dai fatti sono passate meno di 48 ore. Non sono ancora noti i nomi delle due fermate, ma, secondo gli investigatori, entrambe avrebbero materialmente partecipato all’aggressione.

Le indagini, comunque, proseguono per individuare eventuali altri responsabili. La lite avrebbe inizialmente coinvolto due ragazzine che si contendevano un fidanzatino, per poi allargarsi alle rispettive famiglie. A farne le spese una 26nne addosso alla quale una delle fermate ha gettato della benzina, a cui ha poi dato fuoco, procurandole ustioni al volto, al collo, alle braccia e al torace. Nel tentativo di soccorrere la vittima una familiare si è bruciata le mani. Le due famiglie che si sono affrontate in strada avrebbero legami con ambienti criminali di Catania.

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Nel mondo 48% bimbi sotto sei mesi allattato al seno, Italia 30%

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Negli ultimi 12 anni, secondo i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e dell’Unicef, il numero di neonati sotto i sei mesi esclusivamente allattati al seno è aumentato di oltre il 10%. Ciò significa che il 48% dei neonati in tutto il mondo ne beneficia. Ma in Italia questa percentuale è molto più bassa e pari a circa il 30%, con molte differenze tra regioni e una prevalenza al Sud. Superare le disuguaglianze esistenti è il tema della settimana mondiale per l’allattamento materno, che si celebra in Italia dall’1 al 7 ottobre e vedrà tantissime iniziative, tra cui flashmob, seminari e porte aperte nei consultori. Il latte materno, ricorda la Società italiana di Neonatologia, è uno scudo che protegge i piccoli, non solo nei primi mesi, ma per tutto l’arco della vita, riducendo l’incidenza di malattie respiratorie, cardiovascolari e metaboliche, come asma, ipertensione e diabete.

Tuttavia, secondo i dati 2022 della Sorveglianza dell’Istituto Superiore di Sanità, il 47% dei bambini di 2-3 mesi viene allattato in maniera esclusiva, ma si va dal 29% in Sicilia e al 62% nella Provincia Autonoma di Trento. “La percentuale si riduce molto nella fascia 4-5 mesi variando tra il 13% della Sicilia e il 43% di Trento e Friuli-Venezia Giulia, con una media nazionale di circa il 30%. Ribadiamo il nostro impegno per eliminare i tanti ostacoli ancora esistenti”, spiega Luigi Orfeo, presidente della Sin.

“Serve, infatti – aggiunge – una migliore rete di sostegno familiare e lavorativo, ma anche la possibilità del rooming-in del bimbo insieme alla mamma in tutti gli ospedali, per favorire l’avvio dell’allattamento già dai primi momenti. Ancora oggi almeno una struttura su tre non lo consente o solo in modo parziale”. Tra gli interventi consigliati c’è anche il contatto pelle a pelle sin da subito in sala parto, la cui importanza è confermata da un recente studio condotto presso il Policlinico di Bari e l’Ospedale di Melfi in cui sono stati arruolati 160 neonati.

“È emerso – aggiunge il neonatologo – che, a tre mesi di vita, la percentuale di allattamento al seno esclusivo era maggiore (71%) in quelli sottoposti a contatto pelle a pelle alla nascita, rispetto a chi non l’aveva avuto (53%)”. Tante le iniziative previste in Italia per sensibilizzare sul tema mentre sui social la campagna corre con l’hashtag #sam2024. Cinque gli appuntamenti della Asl Napoli 3 Sud, programmati in collaborazione con altrettanti comuni. L’Ulss 3 veneziana propone 100 iniziative tra cui incontri a tema, seminari, camminate con le neomamme e attività in piscina. A Moncalieri è prevista una merenda multietnica. Tra le iniziative a Reggio Emilia, il flash mob ‘Closing the Gap-Allattare è un diritto per tutti’ e la presentazione della poltrona per l’allattamento, nell’ambito del progetto per la realizzazione dei Baby Pit Stop.

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Comandante polizia municipale suicida, ‘una persona mite’

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“Era una persona mite, buona, sempre disponibile anche quando era fuori turno”. Così il sindaco di Ascoli Satriano, Vincenzo Sarcone, descrive Cosimo Napolitano , il comandante della polizia locale che si è tolto la vita questa mattina sparandosi con la pistola di ordinanza a San Ferdinando di Puglia dove viveva con la famiglia. L’uomo aveva due figli. Napolitano, racconta il sindaco, era al comando della polizia municipale da due anni, dopo avere vinto il concorso. “Stamani era atteso qui per disciplinare la manifestazione del raduno di auto d’epoca. Mi è sembrato strano non si fosse presentato. Poi ho saputo della tragedia. Come comunità siamo tutti sconvolti”.

A quanto si apprende sempre dal primo cittadino, la moglie del comandante è una cittadina di Ascoli Satriano. “Conosco da anni i suoceri e il cognato del comandante. Persone ben integrate nella nostra comunità – racconta ancora il sindaco – Il suocero è stato anche assessore in passato e lavora presso una ditta locale. Il cognato è medico. Gente molto conosciuta e a disposizione della nostra comunità.

Il comandante si era ben integrato nella nostra cittadina. Era un ragazzo integerrimo”. Stando a quanto si apprende, Napolitano era rientrato in servizio da qualche giorno dopo un mese circa di convalescenza dovuta ad un incidente che gli aveva provocato problemi ad un piede. “L’ultima volta – continua il primo cittadino – l’ho incontrato venerdì scorso. Una vera tragedia che ci ha sconvolti tutti”.

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