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Cronache

Liceali ribelli, tre hanno già fatto richiesta accesso ad atti

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– Linda, Virginia e Letizia, le liceali veneziane autrici dell’ammutinamento alla maturità, hanno acceso la miccia. Adesso toccherà al Ministero dell’istruzione spegnerla, verificando se quello delle tre ragazze è stato un bluff, o se le 10 insufficienze in greco su 14 erano appioppate al liceo Foscarini dalla commissaria esterna sono state veramente troppe. “Aver attirato l’attenzione del Ministero dell’Istruzione sul caso era il massimo che potessimo sperare” confessa oggi Linda, la ‘portabandiera’ delle ribelli ma già promossa con 71 centesimi: 67 punti che aveva già in dote quando si è presentata davanti alla commissione, più 4 (il minimo) che le sono stati comunque accordati, “perchè la mia – spiega – non è stata propriamente una scena muta. Ho spiegato le ragioni, cioè l’ingiustizia di quel voto in greco, per le quali non ritenevo di dover rispondere loro”.

Il Ministro dell’istruzione Giuseppe Valditara, ha fatto sapere, ieri al G7 di Trieste, di aver dato mandato alle strutture del dicastero di verificare se vi sono stati “errori o abusi da parte dei commissari”. Per questo il direttore dell’ufficio scolastico regionale, l’ex ministro Marco Bussetti, ha già avviato le verifiche del caso. Il che non va interpretato come una difesa delle studentesse, ma come la volontà di fare chiarezza sui presunti soprusi denunciati dalle tre ragazze con il loro ‘ammutinamento’. Insomma un altro riflettore, seppur su un caso specifico, su un esame di maturità che ogni anno di più mostra il freno di fronte all’evoluzione della società.

E’ molto probabile che gli ispettori analizzeranno il ruolo avuto dalla prof di greco, che ha firmato la strage di insufficienze nei compiti e che, secondo i ragazzi della classe, era già entrata in contrasto con il loro insegnante di latino durante una passata sessione della maturità sempre al Foscarini. Intanto Linda Conchetto, Virginia Gonzales y Herrera e Lucrezia Novello, hanno già fatto richiesta di accesso agli atti, inviando la casella Pec della scuola la domanda per prendere visione delle prove scritte. Le riceveranno per posta. Resta invece sullo sfondo, poco probabile, la possibilità di un ricorso al Tar, perchè questo porterebbe all’annullamento dell’esame per tutti. “Noi volevamo solo attirare l’attenzione su una situazione che ci sembrava scorretta – conclude Linda – Pensavano al massimo ad un articoletto su un giornale. Sapere di aver attirato l’attenzione del Ministero e che saranno mandati degli ispettori personalmente mi rende molto contenta”.

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Falso carabiniere tenta una truffa ad una donna, arrestato dai veri carabinieri

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Non riesce la truffa ai danni di una donna da parte di un ventenne campano arrestato dai carabinieri di Osimo. Il giovane ha telefonato alla signora di Osimo fingendosi un maresciallo dei carabinieri per spiegare che il marito era rimasto coinvolto in un incidente e che sarebbe stata contattata da un avvocato. Per evitare la querela, avrebbe dovuto pagare alla controparte 8mila euro. La donna non si è lasciata ingannare, ha mantenuto il contatto telefonico, e attraverso la madre, ha contattato i Carabinieri della Compagnia di Osimo che, in brevissimo tempo, hanno organizzato un servizio di osservazione e, dopo aver atteso l’uomo nell’abitazione della donna per riscuotere quanto chiesto, lo hanno arrestato. Sono ancora in corso le indagini per dare un nome ai complici dell’arrestato in flagranza di reato per tentata truffa aggravata. Le indagini proseguono per individuare i suoi complici. Non dovendosi applicare misure cautelari, ad arresto convalidato, l’uomo, incensurato, è stato posto in libertà. Il provvedimento eseguito costituisce misura precautelare e il destinatario della stessa è persona sottoposta alle indagini e quindi presunta innocente fino a sentenza definitiva.

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Investe e uccide donna a Camposano, l’arrestato è un vigile urbano: tasso alcolemico alto

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Diminuzione della capacità di eseguire compiti semplici, stato di rilassamento.  Poi gradualmente l’alterazione della percezione degli spazi, mutamenti nella personalità, perdita di prontezza nella reazione agli stimoli, abbassamento della soglia di attenzione.
Sono i primi segnali del corpo quando la concentrazione di alcol nel sangue oscilla tra i 0,5 e 1 g per litro.
Con l’aumentare dei bicchieri, sale la soglia da 1 g/l fino a 2.
Qui la coordinazione è pregiudicata, inizia il biascicamento, subentrano vertigini, nausea. Le capacità motorie e cognitive sono già compromesse. Mettersi alla guida in questo stato è terribilmente pericoloso. Ed è vietato dalla legge già dalle prime avvisaglie elencate. Il tasso alcolemico del 26enne incensurato che questa notte avrebbe investito e ucciso una sua coetanea era di 1,7 g/l .

E’ successo nella tarda serata di ieri nel comune di Camposano.  Una donna passeggia in via Croce San Nicola insieme alle due nipotine di 10 e 7 anni.  Lungo lo stesso senso di marcia è arrivata la suzuki splash guidata dal 26enne che avrebbe preso in pieno la 27enne di Camposano, sbalzandola in un terreno, oltre un muro alto 1 metro e mezzo.  La donna è morta sul colpo, le due bimbe sono miracolosamente illese ma in stato di shock.  L’uomo alla guida si è fermato e poco dopo sono arrivati i carabinieri della compagnia di Nola.  Accompagnato in ospedale, gli è stato rilevato un tasso alcolemico pari a 1,7 g/l.  E’ stato arrestato per omicidio stradale e sottoposto ai domiciliari in attesa di giudizio.

Secondo quanto si è appreso, è un vigile urbano l’investitore con tasso alcolemico superiore alla norma ritenuto responsabile dell’omicidio stradale avvenuto a Camposano, nel Napoletano, dove ha perso la vita una donna di 27 anni che era con i suoi nipotini di 10 e 7 anni. L’uomo, ora agli arresti domiciliari, è titolare di un contratto di formazione e presta servizio da 6-7 mesi, nel comune di Portici (Napoli).

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Cantante scomparsa, giardiniere di nuovo indagato per omicidio

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Per la morte di Greta Spreafico, la donna di 53 anni di Erba (Como), scomparsa nel delta del Po rodigino il 4 giugno 2022, dopo l’archiviazione del caso sarebbe di nuovo indagato Andrea Tosi, 58 anni, giardiniere di Porto Tolle (Rovigo), questa volta non soltanto per distruzione e occultamento di cadavere, ma anche per omicidio preterintenzionale. L’emittente Telelombardia – riferiscono i quotidiani veneti – nei giorni scorsi ha diffuso il contenuto di un’intercettazione in cui Tosi risponde “ma sì, sono stato io” alla domanda di una terza donna che gli chiedeva, riferendosi a Sperafico: “Tu non l’hai uccisa vero?”

Sono intercettazioni risalenti all’ottobre 2022, successive alla scomparsa ma già presenti nel fascicolo della procura della Repubblica di Rovigo prima dell’archiviazione. All’epoca non erano state ritenute attendibili. La donna, conosciuta come cantante rock, si trovava in Polesine per vendere la casa del nonno a un cugino, ma si sono perse le sue tracce due giorni prima della data in cui era stato fissato il rogito. Il suo corpo non è mai stato ritrovato e neanche l’auto che utilizzava, una Kia Picanto. L’avvocato della famiglia Spreafico nei mesi scorsi però ha fornito alla Procura nuovo materiale, tra cui comunicazioni tra Tosi e l’ex compagno della donna scomparsa, Gabriele Lietti. Il caso è stato riaperto, c’è stato un nuovo sopralluogo nell’abitazione di Greta Spreafico, all’interno sono state ritrovate le chiavi dell’auto e un capello impigliato in una maglia di colore verde gettata nel bidone dell’umido. Il tutto è ora al vaglio del Reparto investigazioni scientifiche dei carabinieri di Parma.

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