La Lega Serie A torna a riunirsi in via Rosellini a Milano, tra diritti tv, media company, fondi e il rilancio della Superlega sullo sfondo. Niente elezione, tuttavia, per sostituire il patron del Cagliari Tommaso Giulini (decaduto dopo la retrocessione dei sardi) nel Consiglio di Lega: solo sette voti sono andati infatti alla vicepresidente dell’Empoli, Rebecca Corsi, figlia del patron dei toscani. Ma il nuovo consigliere non è stato l’unico tema della riunione tra i club, che hanno parlato soprattutto delle questioni legate a diritti tv e media company. Nessuna accelerazione, però, sui fondi. “La Serie A non ha ricevuto vere e proprie offerte da fondi, per cui non ci sono cifre. Ci sono stati manifestazioni di interesse dai fondi di investimento che seguono il campionato che sono numerosi ma in questo momento non ci sono accelerazioni: a fine novembre si deciderà se andare avanti sul progetto o se fare delle scelte diverse”, ha spiegato il presidente, Lorenzo Casini, in conferenza stampa. Mesi caldi, quindi, anche sul fronte dei diritti televisivi, con la Lega che punta a chiedere alla politica una nuova modifica della Legge Melandri, che oggi obbliga la Serie A a vendere i diritti solo per tre stagioni. “I club hanno sottolineato la necessità di rivedere su questo la Legge Melandri”, ha aggiunto Casini. Non sarà tuttavia l’unica richiesta alla politica, visto che il prossimo 16 dicembre incombe una scadenza rilevante per le società, con l’obbligo di versamento dei contributi dopo diversi rinvii per il Covid. “Trovare soluzioni come una rateizzazione dei pagamenti o anche strumenti esistenti come il ravvedimento operoso possono facilitare il pagamento. Ma l’obiettivo è che i tributi vengano pagati”, ha spiegato Casini. Prosegue inoltre il lavoro sul tema licenze nazionali insieme alla Figc, con il nuovo regolamento che sarà approvato nel consiglio federale del 31 ottobre. Sullo sfondo resta anche il rilancio della Superlega: “Al momento i club interessati assicurano che non verranno in alcun modo danneggiati i campionati nazionali. Juve, Inter e Milan contemporaneamente in Superlega e in Serie A? La domanda va posta prima di tutto alla Uefa, piuttosto che a noi”, ha concluso Casini.