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Cronache

Le Vele, da simbolo di Gomorra al riscatto

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Per decenni sono state il simbolo della Napoli di Gomorra, delle piazze di spaccio, della lotta fra clan per il predominio sul territorio. Ma le Vele di Scampia sono poi diventate – almeno nelle intenzioni – emblema del riscatto di Napoli, della rivincita di un quartiere e della sua gente che si è impegnata, costituendo comitati e associazioni e collaborando con le istituzioni, per il recupero di quel territorio e per mostrare al Paese intero che Scampia è altro oltre Gomorra. Proprio le Vele sono al centro del programma di rigenerazione urbana ‘Re-Start Scampia’, avviato dall’amministrazione comunale de Magistris e proseguito dall’amministrazione Manfredi, che prevede l’abbattimento della Vela Rossa e della Vela Gialla, il recupero della Vela Celeste, che sarà sede di servizi di pubblica utilità per la popolazione, mentre la demolizione della Vela Verde, iniziata a febbraio 2020 è stata conclusa. Il progetto prevede anche la realizzazione di spazi destinati all’agricoltura urbana (orti e frutteti sociali), un parco pubblico, una fattoria con finalità ludiche e didattiche, un mercato di prossimità, un complesso scolastico con scuola dell’infanzia per 120 bambini e un asilo nido per 50-60, un centro civico con funzioni sociali e culturali.

L’obiettivo è garantire agli abitanti una casa dignitosa, grazie alla costruzione di 433 nuovi alloggi autosufficienti dal punto di vista energetico, e un ambiente più vivibile. Il programma di rigenerazione è finanziato con risorse pari a 159 milioni di euro a valere su diverse fonti tra cui fondi Pnrr, fondo complementare, Pon Metro e Periferie. Nei mesi scorsi sono iniziati i lavori alla Vela Celeste, dove nella notte scorsa si è verificato il crollo di un ballatoio, causando vittime e feriti. Gli interventi in corso stanno riguardando il seminterrato e il piano terra e – a quanto riferito dal sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi – “non c’è alcuna relazione tra le attività in corso e il crollo, ma c’è un’indagine in corso e la Procura nominerà dei periti che valuteranno le motivazioni del crollo”. Obiettivo dell’amministrazione è concludere l’intero programma entro il 2027 così da dare un volto nuovo a Scampia per lasciarsi alle spalle l’immagine di ‘Gomorra’.

Le Vele, sette in tutto, furono costruite tra il 1962 e il 1975 su un progetto dall’architetto Franz Di Salvo in cui erano previsti anche centri aggregativi e spazi comuni, uno spazio di gioco per bambini e altre attrezzature collettive. Un ‘nucleo di socializzazione’ che non fu mai realizzato contribuendo al fallimento dell’opera come concepita. Dei sette edifici originari ne furono abbattuti tre tra il 1997 e il 2003 e lì dove sorgeva una delle prime Vele demolite oggi c’è la sede Scampia dell’Università Federico II di Napoli, afferente alla Scuola di Medicina e chirurgia, dove si svolgono i corsi di laurea per le professioni sanitarie. La speranza è che la tragedia provocata dal cedimento del ballatoio non rallenti ma anzi dia una spinta propulsiva al progetto di riqualificazione della Vela Celeste.

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Morta Amelia Cortese Ardias, il cordoglio di Bassolino

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“La scomparsa della Cortese Ardias mi rattrista davvero. Amelia è stata una esponente liberale di primo piano, una donna delle istituzioni ed impegnata nella vita culturale e sociale”. Lo afferma in una nota Antonio Bassolino. “Mio padre – aggiunge l’ex sindaco di Napoli – era amico del marito. Le ho voluto molto bene e tra di noi vi sono sempre stati sentimenti di stima ed affetto. Un abbraccio ai familiari”.

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Torna il maltempo, allerta arancione in sei regioni

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Torma il maltempo e domani sarà allerta arancione in sei regioni e gialla in nove. Piogge e temporali, dalla serata di oggi, cadranno sulle regioni di Nord-Ovest e la Toscana, poi la perturbazione si estenderà nella giornata di domani al Nord-Est e in parte al Centro. Il Dipartimento della Protezione Civile d’intesa con le regioni coinvolte – – ha emesso un avviso di condizioni meteorologiche avverse.

I temporali da stasera riguarderanno la Liguria e poi, dalle prime ore di domani, Piemonte, Emilia-Romagna e Toscana, successivamente Lombardia, Veneto e, dal pomeriggio, Friuli Venezia Giulia, Marche, Umbria e Lazio. Possibili anche locali grandinate e forti raffiche di vento. Sulla base dei fenomeni previsti è stata valutata per la giornata di domani allerta arancione per rischio temporali e idrogeologico su buona parte di Toscana, Emilia-Romagna Liguria, Veneto e Lombardia e su tutto il Friuli Venezia Giulia. Allerta gialla su resto di Toscana, Liguria, Emilia-Romagna, Lombardia, Veneto, oltre che su Umbria e parte di Sardegna, Marche e Piemonte.

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Cronache

A cento anni gli rinnovano la patente a Ravenna

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Ha compiuto cento anni e ogni pomeriggio, insieme alla moglie Tebe, di quattro anni più giovane di lui, da Ravenna va al mare nella vicina Lido Adriano, guidando la sua auto. Potrà continuare a farlo ancora, perché Luciano Gulmini, che il 23 agosto ha festeggiato il fatidico traguardo del secolo di vita, nei giorni scorsi si è infatti visto rinnovare anche la patente per due anni, fino al 2026. Gulmini, ex dipendente di Cgil e Pci, qualche giorno prima è andato all’Aci, dove dopo l’esame della vista, dell’udito, un breve colloquio e una visita che ha certificato la sua abilità psico-fisica a guidare la macchina, si è visto infatti prorogare la validità della patente.

Guida una Lancia Y, comprata trent’anni fa, ma in perfetto stato. Che è il mezzo, appunto, che durante la stagione estiva porta i due coniugi ravennati al bagno Alessandro di Lido Adriano dove li aspettano i loro amici. Gulmini, come ha raccontato all’edizione ravennate del Resto del Carlino, è un guidatore esperto: per molti anni, insieme alla moglie, ha girato l’Europa, prima in Lambretta, poi sempre in macchina. La prima patente l’ha presa ormai 75 anni fa, per poter guidare una Lambretta, con la quale lui e la moglie hanno fatto vacanze anche fuori dai confini italiani. Nei primi anni Sessanta è arrivata la prima macchina, una Fiat 500 che li ha accompagnati in numerosi viaggi in tenda.

“Soprattutto – ha raccontato Luciano – nella ex Jugoslavia, dove all’epoca c’era il presidente Tito. L’abbiamo visitata per parecchi anni, siamo andati a Spalato, Dubrovnik, Mostar, Sarajevo, ma anche in tanti piccoli paesini, a contatto con la cultura degli altri. Ci è sempre piaciuto viaggiare, incontrare gente, lo abbiamo sempre fatto almeno per un mese all’anno”.

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