Jannik Sinner è tutto, n.1, e ora anche ‘maestro. Già perché nell’anno memorabile il campione azzurro è il re delle Atp Finals. L’incoronazione è arrivata al termine della finale vinta con lo statunitense Taylor Fritz. Il numero 1 del mondo lo ha schiantato in un’ora e 24 minuti di gioco con il punteggio di 6-4 6-4, lo ha sconfitto proprio con l’arma migliore dell’americano: la battuta. Alla fine saranno 14 a otto per l’azzurro. La Inalpi Arena di Torino ha risposto nel migliore dei modi all’importanza dell’avvenimento: tutto esaurito, tribune ribollenti di passione, coinvolgenti giochi di luce. Un boato ha accolto l’ingresso nel palazzetto dell’idolo di casa.
Lui, come sempre non ha fatto una piega: un buffetto al bambino che lo accompagnava e subito in campo. Il sorteggio è stato vinto da Fritz, che ha scelto di servire. Prima palla, primo ace. Poi ha continuato a martellare in battuta, l’indicatore di velocità segnava 223, 224, fino a 227 chilometri orari. Ma Jannik non è sembrato per nulla preoccupato, dimostrando di essere in questo momento il miglior giocatore al mondo anche in risposta. Quando è toccato a lui servire, non si è affatto dimostrato inferiore all’avversario, anzi. E’ partito con un ace a 188 chilometri orari, poi uno a 204. Il match è filato via sui binari dell’equilibrio, con la battuta dominante.
Il gioco decisivo del primo parziale è stato il settimo. I due sono arrivati ai vantaggi. La tensione era altissima. Sinner ha fallito un paio di palle break, alla terza occasione è stata decisiva una palla corta da horror dello statunitense. Da lì in poi l’azzurro non ha avuto problemi. Con tre aces si è portato sul 5-3. Poi ha chiuso sul 6-4 in 41 minuti di gioco. Il suo box è esploso, pugni levati in alto per Vagnozzi e Cahill.
Maggiore equilibrio nel secondo set. Fritz è partito bene e ha tenuto il servizio. Sinner ha ribattuto colpo su colpo. Gli scambi sono aumentati ancora di più di intensità. Lo statunitense non ha mollato di un centimetro. Il momento chiave è arrivato sul 2-2, Fritz al servizio. Di nuovo ai vantaggi. Sinner ha avuto una prima palla break che è stata annullata con un ace, ma sulla seconda l’americano ha commesso un errore di misura ed è arrivato il break. Da quel momento in poi la tensione è diventata ancora più alta. Ogni punto di Sinner è un boato. Sul 3-4 Fritz riesce a spingersi fino al 40 pari ma viene respinto indietro.
Punto e pugnetto verso il box. In pochi minuti si è arrivati sul 5-4. Sul 15 pari il numero 1 del mondo ha mandato in visibilio il pubblico con una palla corta da ‘maestro’. Poi si è spinto sul 40-15, due match point. E’ bastato il primo, Fritz ha tirato fuori un dritto incrociato. E’ tripudio sugli spalti. Un altro doppio 6-4 allo sconsolato Fritz, come cinque giorni fa. Jannik ha alzato le braccia al cielo. Nel box una gioia incontenibile. Lacrime e abbracci. Sinner ha stretto a sé tutti, uno a uno, da Vagnozzi a Cahill, dal preparatore Panichi al fisioterapista Badio, e poi i familiari che da giorni lo seguono. Scorrendo i dati della partita la differenza è più marcata: oltre alla prevalenza sugli aces, Jannik ha vinto 63 punti contro i 54 dell’avversario, e ha avuto l’83% di punti vinti su primo servizio rispetto al 70% dell’avversario. Il campione di San Candido chiude così la stagione del circuito Atp (deve ancora giocare le finali di Coppa Davis a Malaga) con un bilancio fenomenale: 70 vittorie e solo sei sconfitte. Anche sul fronte dei guadagni è stato un anno record: ha incassato 21,4 milioni di euro (10,3 solo nelle ultime due settimane), nessuno era mai riuscito a raggiungere una cifra simile.
“E’ un momento speciale – ha detto Jannik “a caldo” – per me vuol dire tanto vincere davanti a questo pubblico incredibile. Ho cercato di trovare una chiave migliore rispetto all’anno scorso 8sconfitta con Djokovic ndr), oggi c’era più tensione. Sono felice di condividere questo con il pubblico italiano”. Poi ha aggiunto: “Non c’è posto più bello per finire la stagione che è stata incredibile. Il lavoro però non smette. La notizia che saremo in Italia altri 5 anni mi rende molto contento. Grazie Andrea (Gaudenzi ndr) e Angelo (Binaghi ndr) per questo grandissimo lavoro. L’anno scorso l’emozione era un po’ diversa. Il pubblico è stato incredibile: normalmente tifo inizia dalla prima partita ma io qua sono arrivato una settimana prima ed è già iniziato. Speriamo di rivederci l’anno prossimo”.