Alla trasmissione di Massimo Giletti, Non è L’Arena, nella parte finale, mentre si discuteva di scarcerazioni dei boss mafiosi e della defenestrazione di Francesco Basentini dalla guida del Dap, è intervenuto telefonicamente Nino Di Matteo, pm della trattativa Stato-Mafia e oggi consigliere del Csm. Nino Di Matteo ha voluto precisare a Giletti, che la sua nomina a Capo del Dap nel 2018, gli fu offerta dal ministro della Giustizia Alfonso Bonafede nel primo Governo Conte. Di Matteo ha spiegato che non c’è mai stata alcuna trattativa politica. Di Matteo ha con chiarezza e con calma spiegato che Bonafede lo contattò telefonicamente e gli propose di fare il Capo del Dap o anche, in alternativa, il direttore degli Affari Penali a via Arenula. “Davanti a questa proposta – ha spiegato Nino Di Matteo – chiesi 48 ore al ministro per decidere sul Dap. Nel frattempo ho saputo che davanti alla richiesta del ministro di farmi capo del Dap, nelle carceri molti boss di mafia avrebbero fatto sapere che ci sarebbero state rivolte interne. E così, quando tornai dal ministro, seppi che avevano già fatto un’altra scelta, cioè quella del dottor Basentini, e che per me, c’era la direzione degli Affari Penali. Dissi al ministro – ha spiegato Di Matteo – che non dovevano fare affidamento su di me per gli Affari Penali”. La ricostruzione del pm Di Matteo getta una ombra inquietante sulle nomine di Alfonso Bonafede. In pratica, Bonafede, secondo quanto riferisce Di Matteo, avrebbe cambiato idea sulla sua nomina al Dap perchè avrebbe avuto paura dei mafiosi che potevano rivoltarsi in carcere. E questo lo aveva saputo grazie ad alcune intercettazioni in carcere di alcuni boss che parlavano di queste presunte rivolte in caso di nomina di Di Matteo al Dap.
Salvatore Borsellino. Il fratello del magistrato ucciso dalla mafia in difesa del Pm Nino Di Matteo
Di Matteo è rimasto in linea, al telefono. Davanti a questa accusa pesantissima, ha chiamato il ministro Bonafede per precisare e dire la sua opinione. Ebbene, a parte un inziale “rimango esterreffato” e “viene data una informazione che può essere grave. Si lascia trapelare un fatto sbagliato. Il dottor Di Matteo ha speso la sua vita nella lotta alla mafia. I fatti sono una cosa e la percezione un’altra. Io ho portato avanti leggi scomode. Sono sotto scorta. Ho firmato 686 atti per il 41 bis” a parte queste cose, e a parte aver farfugliato altre cose incomprensibili, Bonafede è stato imbarazzante. “Non sono uno stupido – diceva il Guardasigilli nella sua replica – sapevo chi è Di Matteo, sapevo chi stavo per scegliere, e tra l’altro l’altro quella intercettazione era già stata pubblicata e sono intercettazioni di cui il ministro dispone perché le fa la polizia penitenziaria. Il fatto che il giorno dopo avrei ritrattato quella proposta in virtù di non so quale paura sopravvenuta non sta nè in cielo nè in terra. E’ una percezione del dottor Di Matteo”. Parole confuse, discorsi fumosi, almeno questa è la percezione di chi ascolta il ministro replicare ad accuse pesanti, ovvero quelle di non aver nominato al Dap un magistrato di primissimo piano come Di Matteo. Ma perchè il ministro non ha più nominato Di Matteo? A questa domanda ripetuta più volte, Bonafede non risponde. In ogni caso, Di Matteo, rimasto a telefono, negli ultimi trenta secondi di replica concessigli con correttezza da Giletti, con calma olimpica e fermezza, ha riconfermato ogni accusa. “Io oggi non ho fatto interpretazioni – ha replicato Di Matteo – ma ho raccontato dei fatti precisi e li confermo. Preciso che non si trattava di una sola intercettazione, ma in piu sezioni di 41 bis c’erano state dichiarazioni fatte ostentatamente dai detenuti che, gridando da un piano all’altro, dissero che ‘se e arriva Di Matteo questo butta la chiave’. Mi pare che il ministro abbia confermato i fatti, io non do interpretazioni”. Resta dunque aperto questo punto interrogativo che Bonafede dovrà chiarire: perchè dopo averglielo chiesto non ha più nominato Di Matteo a Capo del Dap. Domande secca. Che al ministro faranno da questo momento in poi in tutte le salse.
Giornalista. Ho lavorato in Rai (Rai 1 e Rai 2) a "Cronache in Diretta", “Frontiere", "Uno Mattina" e "Più o Meno". Ho scritto per Panorama ed Economy, magazines del gruppo Mondadori. Sono stato caporedattore e tra i fondatori assieme al direttore Emilio Carelli e altri di Sky tg24. Ho scritto libri: "Monnezza di Stato", "Monnezzopoli", "i sogni dei bimbi di Scampia" e "La mafia è buona". Ho vinto il premio Siani, il premio cronista dell'anno e il premio Caponnetto.
Per le iniziative avviate nel campo della mobilità sostenibile e per l’attività di mecenatismo legata alle piste ciclabili, il Comune di Napoli ha ottenuto il terzo premio dell’Urban Award. Giunto all’ottava edizione, l’Urban Award è organizzato da Viagginbici.com e Luxurybikehotels.com con la collaborazione dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani. E proprio nel corso della 41esima Assemblea nazionale dell’Anci, a Torino c’è stata la consegna dei riconoscimenti a cui hanno preso parte, tra gli altri, il giornalista e scrittore Marino Bartoletti, che è l’ambassador del premio, e Vittorio Brumotti, inviato di Striscia la Notizia e pioniere del ciclismo sostenibile. A ritirare il premio per il Comune di Napoli il capo di Gabinetto Maria Grazia Falciatore.
La giuria ha inteso premiare, in particolar modo, la scelta dell’Amministrazione comunale di puntare sui percorsi riservati alle bici, anche attraverso progetti come “Adotta una ciclabile”, coinvolgendo e responsabilizzando i cittadini e creando una cultura sul tema della mobilità dolce. “Stiamo investendo sulla mobilità su più fronti, dal potenziamento del trasporto pubblico con le nuove linee metropolitane alla mobilità su due ruote. In questo caso – ha spiegato il sindaco Manfredi – dobbiamo fare i conti anche con le criticità specifiche della città di Napoli. Abbiamo un programma molto ampio di espansione delle piste ciclabili con la realizzazione di 38 chilometri di nuovi percorsi distribuiti nelle aree Est, Ovest e Nord, ma è anche importante manutenere e gestire quelli che già stati realizzati. Lo stiamo facendo anche attraverso accordi con i privati, il contributo è determinante per realizzare questa componente importante della mobilità dolce, di cui la città bisogno”.
Il maltempo che continua ad imperversare in questi giorni rende anche oggi molto difficili i collegamenti marittimi nel golfo di Napoli dove, da stanotte, soffia un vento forte di Ponente. Fermi dunque nei porti tutti gli aliscafi e cancellate le relative corse programmate da Napoli Molo Beverello da e per i porti di Forio, Casamicciola, Ischia Porto e Procida così come quelli da Pozzuoli per Procida. Numerose anche le corse sospese delle navi per Ischia e Procida effettuate, sia da Napoli Porta di Massa che da Pozzuoli: le due isole restano attualmente collegate solo da pochi collegamenti operati coi traghetti. Probabili ulteriori cancellazioni anche per il resto della giornata così che per chi deve viaggiare oggi per mare è consigliabile consultare preventivamente call center e siti delle compagnie di navigazione per accertarsi della regolarità del servizio.
Ancora freddo e venti forti, soprattutto al Centro Sud, ma nel fine settimana si prevede un miglioramento. Lo indica Antonio Sanò, fondatore del sito iLMeteo.it. “Nelle prossime ore imperverserà ancora la burrasca sul Medio Adriatico e tra Mar Ligure e Tirreno settentrionale in successivo spostamento verso il Tirreno centrale e meridionale”, si legge nella nota.
“Dopo i marosi eccezionali della notte, oltre i 7-8 metri tra Liguria di Levante e Toscana, presenti ancora al largo, anche nelle prossime ore avremo onde di 4-5 metri davanti alla Sardegna occidentale e tra Liguria, Toscana, Lazio, Campania, Calabria e Sicilia. Anche il mare Adriatico sarà a tratti agitato con un venerdì 22 decisamente difficile per le condizioni meteomarine. Nel weekend – rileva Sanò – tutto tornerà più tranquillo”. Nelle prossime ore sono attesi ancora vento forte e rovesci “su buona parte del Centro-Sud, più diffusi nelle zone interne delle regioni tirreniche, ma in parziale sfondamento anche verso le adriatiche.
I cumulati più importanti si prevedono su Lazio, Campania e Calabria”. Con lo spostamento della perturbazione verso i Balcani, dalla sera di venerdì 22 novembre si prevede un miglioramento generale, anche se sabato 23 è atteso un calo delle temperature minime, fino a -5°C nella Pianura Padana e fino a -3 e -4 gradi a Torino e Milano. Per domenica 24 novembre nuvoloso con qualche pioggia sul settore occidentale, conseguenza di una nuova perturbazione nel Nord Europa.
Nel dettaglio Venerdì 22: al Nord soleggiato, gelo al mattino; al Centro venti di tempesta specie fino al primo mattino, maltempo sulle tirreniche, neve sull’Appennino; al Sud maltempo, venti molto forti. Sabato 23: al Nord soleggiato, gelo al mattino; al Centro soleggiato, venti in attenuazione, più freddo; al Sud soleggiato, venti in attenuazione, calo termico. Domenica 24: al Nord nuvoloso con pioviggine in Liguria; al Centro da poco nuvoloso a nuvoloso, al Sud soleggiato.