L’obiettivo “minimo” è raggiunto. Jannik Sinner è in semifinale alle Atp Finals di Torino. La corsa al titolo più prestigioso del circuito ora entra nella fase calda. Si parte dal percorso netto dell’azzurro – tre successi su tre incontri, sei set vinti e nessuno perso – nel girone di qualificazione. Un buon viatico. Seppur con il passaggio del turno in tasca (il set vinto da De Minaur contro Fritz, che si è qualificato anche lui per le semifinali, gli ha spianato la strada matematicamente già nel pomeriggio), l’altoatesino non ha tradito la sua “etica professionale”, giocando senza risparmiarsi contro Daniil Medvedev.
Il dinoccolato russo aveva bisogno di una vittoria per proseguire l’avventura alle Finals, ma è stato schiacciato dall’irruenza di Sinner. Il punteggio finale è severo: 6-3 6-4. Con questo successo, inoltre, il talento di San Candido si porta avanti nel bilancio delle sfide con il moscovita, che solo fino ad un anno fa era considerato la sua “bestia nera”: su 15 partite nel circuito professionistico, otto sono state vinte dall’azzurro. Il match si è sviluppato secondo copione: violenti colpi da fondo campo per tentare di spostare l’avversario e creare i varchi dove chiudere il punto. Poche le discese a rete, rare le palle corte. Non sempre spettacolare, ma non è una novità nella sfide tra i due. Fondamentale, come spesso avviene su questa superficie, è stata la velocità. Fondamentale anche il supporto del pubblico. Ma soprattutto fondamentali sono stati i numerosi errori del russo.
Il primo set è partito sul filo dell’equilibrio: servizi spesso vincenti o quantomeno determinanti per la conquista del punto, da una parte e dall’altra. Al sesto game Sinner ha avuto due palle break ma Medvedev ha recuperato e portato a casa il gioco. All’ottavo game però il miracolo non gli è riuscito e, sotto 0-40 (dopo tre errori non provocati), ha dovuto cedere il passo. Per Sinner è stato un gioco da ragazzi aggiudicarsi il set, punteggio 6-3 in 32 minuti. Nel secondo set la musica è stata la stessa, almeno all’inizio. Sinner ha alzato il ritmo, le sue palle si sono infilate nella difesa del russo come un coltello nel burro. Al terzo game è arrivato il break e l’azzurro ha messo la testa avanti.
Quando la partita sembrava essersi incanalata in un binario favorevole a Sinner, è arrivato il controbreak, favorito da un doppio errore di diritto del numero 1 del mondo. Dal possibile 4-2 si è passati così al 3-3. Medvedev ha ripreso fiducia, le sue palle hanno spesso spolverato le righe. Ma al nono game il russo ha ricominciato a collezionare errori ed è stato di nuovo break. Senza storia l’ultimo gioco, chiuso con l’ennesimo errore del tennista di Mosca. Il match è durato un’ora e 12 minuti. Al termine Jannik ha omaggiato il pubblico della Inalpi Arena scrivendo “Grazie Torino” sulla telecamera a bordo campo.
“Stasera un sorriso ci sta – ha detto a caldo – perché è stata una bella partita, l’atmosfera è stata bellissima. Per me vuol dire tanto. E’ stata una gara difficile. Ho cercato di giocare tatticamente nella maniera giusta. Il primo obiettivo era di arrivare in semifinale, siamo contenti, poi sabato vedremo come va. Spero di alzare il livello, ma onestamente sono contento”.