L’atto di accusa del testimone di giustizia Ciliberto: Autostrade è un potere pazzesco, compra anche giornali, usa ogni metodo e nessuno riesce a fermarli
Sulla questione Autostrade per l’Italia e i suoi rapporti con i media, e sull’allontanamento dalle commemorazioni del Ponte Morandi a Genova delle delegazioni Atlantia e Benetton, ci scrive una lettera garbata e ci manda un video-commento ricco di questioni di grande rilevanza, un testimone di giustizia: Gennaro Ciliberti. Chi è? È una persona perbene che ad una certo punto della sua vita ha assistito alla commissione di reati gravi e invece di girarsi dall’altra parte è andato a denunciarli. Ci ha messo la faccia. Denunciando mafiosi ha rischiato di essere ucciso. É in località protetta. Non ha più la sua identità. Ed è sempre a rischio uccisione. Perchè la mafia ha la memoria lunga.
Grazie alla sua collaborazione sono stati aperti in molte procure d’Italia inchieste su presunte infiltrazioni anche della camorra negli appalti di Autostrade per l’Italia. Che fine abbiano fatte queste inchieste, dove si arenano e perché accade poco o nulla è da vedere e capire. Quale sia la condizione dei TDG si può cogliere nelle parole amare di questo uomo che per aver scelto di denunciare reati si ritrova oggi ad essere una sorta di cittadino fantasma: non ha più una sua identità, vagabonda da mane a sera assieme alla famiglia perchè lo Stato l’ha spremuto come un limone e poi l’ha abbandonato. Diciamo che il Viminale in questo ultimo anno su questi argomenti seri si è poco speso. Il ministro Salvini è occupato spesso in comizi o a litigare anche con il suo premier per i migranti. Vi offriamo la lettera e il video commento. Al netto dei complimenti al sottoscritto (fare in maniera onesta e trasparente il giornalista è un fatto normale, è patologico il contrario), mi pare una cosa davvero molto interessante. E per questo, oltre che della attenzione a Juorno.it, ringrazio molto Gennaro Ciliberto*.
Caro direttore sempre al tuo fianco #da uomo libero e per bene tu sei il mio esempio. Genova nel cuore non si manifesta acquistando pagine sui quotidiani. Ti prego di pubblicare questa mia lettera indirizzata ai Benetton e ai dirigenti delle sue società.
Egregi Signori Benetton e dirigenti della società Autostrade per l’Italia del gruppo Atlantia,
Ho visto la pagina che avete acquistato sui quotidiani italiani. Mi vergogno per voi.
In quella pagina, anziché semplicemente chiedere scusa per quanto non avete fatto negli anni per evitare la strage del 14 agosto 2018, vi dilungate in ipocriti sentimenti che voi non avete e non avete mai manifestato.
In quella pagina dite di essere consapevoli e profondamente rammaricati eccetera, eccetera. Purtroppo consapevoli avreste dovuto esserlo prima.
Con questa lettera vi invito a non propormi l’acquisto di uno spazio sul mio blog, perché lo rifiuterei.
Una scelta che i quotidiani non hanno saputo fare.
Genova, 18 agosto 2019
Il 23 novembre 1980 è una data incisa nella memoria dell’Italia. Alle ore 19:35, una scossa di terremoto di magnitudo 6,8, seguita da un’altra di magnitudo 5, devastò le province di Avellino, Salerno e Potenza, colpendo anche altre zone della Campania e della Basilicata. Una tragedia che causò migliaia di vittime e distrusse interi paesi, lasciando ferite profonde nel cuore delle comunità.
A 44 anni di distanza, i Vigili del Fuoco di Avellino, insieme alle istituzioni e ai cittadini, vogliono rendere omaggio alle vittime e ai feriti di quella catastrofe, ricordando anche il sacrificio di chi, con coraggio e abnegazione, si mobilitò per portare soccorso.
Il ricordo dei soccorritori
I Vigili del Fuoco furono tra i protagonisti della risposta all’emergenza. Nonostante le difficoltà rappresentate da un territorio montagnoso, dalle condizioni meteorologiche avverse e dalle vie di comunicazione interrotte, operarono senza sosta per mesi. Ragazzi che, con il loro spirito di adattamento, riuscirono a superare ogni ostacolo, guadagnandosi il rispetto e l’ammirazione della popolazione colpita.
«Vogliamo ricordare l’immane lavoro dei nostri colleghi Vigili del Fuoco, che affrontarono sacrifici personali senza precedenti per fronteggiare una situazione straordinaria», sottolineano oggi i rappresentanti del corpo.
Un messaggio dal Ministro Piantedosi
Il Ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ha partecipato alle commemorazioni a Sant’Angelo dei Lombardi, uno dei comuni più colpiti dal sisma, ricordando con commozione il sacrificio delle vittime e il moto di solidarietà che ne seguì.
«Quella tragedia rappresentò uno spartiacque per il nostro Paese, evidenziando la necessità di un Sistema nazionale di protezione civile. Oggi, la Protezione Civile italiana è un modello d’eccellenza riconosciuto a livello internazionale», ha dichiarato Piantedosi.
L’impatto storico e umano
La scossa devastò un’area di 17.000 chilometri quadrati, rendendo i soccorsi estremamente complessi. Cinque giorni dopo il sisma, tutti i corpi erano stati estratti dalle macerie, ma il lavoro di ricostruzione e assistenza durò per mesi. Allora, il presidente Sandro Pertini denunciò i gravi ritardi nei soccorsi, sollevando l’urgenza di migliorare le risposte alle emergenze.
Quella tragedia fu il punto di partenza per la nascita, nel 1982, del Dipartimento della Protezione Civile, che oggi coordina le emergenze sul territorio nazionale con rapidità ed efficacia.
Un tributo all’Italia solidale
L’anniversario del terremoto in Irpinia è un’occasione per ricordare non solo il dolore, ma anche la straordinaria solidarietà che unì il Paese. Da ogni angolo d’Italia arrivarono soccorritori e aiuti per sostenere le popolazioni colpite.
I Vigili del Fuoco di Avellino celebrano oggi il coraggio e la dedizione di chi si sacrificò per portare speranza e sollievo in un momento di disperazione, riaffermando il valore della memoria collettiva e dell’impegno civile.
Questa mattina, alle ore 8:35, è stata registrata una lieve scossa di terremoto di magnitudo 2,2 della scala Richter sul Vesuvio, precisamente sul versante di Ottaviano. La scossa, localizzata a una profondità di appena 20 metri, è stata percepita dalla popolazione locale, sebbene senza provocare danni.
Un evento di natura superficiale
La particolarità di questo evento sismico è la sua natura superficiale: essendo avvenuto a una profondità molto ridotta, il movimento del suolo è stato avvertito con maggiore intensità nelle aree circostanti l’epicentro, pur trattandosi di una magnitudo contenuta.
La rete di monitoraggio sul Vesuvio
Il Vesuvio, uno dei vulcani attivi più monitorati al mondo, è costantemente sotto osservazione dagli esperti dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV). Gli eventi sismici di bassa intensità e profondità, come quello di questa mattina, rientrano nelle normali attività vulcaniche e tettoniche dell’area.
Cosa significa per la popolazione
Gli esperti sottolineano che una scossa di questa entità non rappresenta un motivo di preoccupazione. Tali fenomeni sono parte della normale attività geodinamica dell’area vesuviana e non indicano necessariamente cambiamenti significativi nel comportamento del vulcano.
Consigli per la cittadinanza
È sempre utile che la popolazione residente in aree vulcaniche adotti semplici pratiche di prevenzione e segua le comunicazioni ufficiali delle autorità locali e degli enti scientifici.
L’evento odierno, pur avvertito dalla cittadinanza, rientra nella casistica di scosse leggere che non destano particolari allarmi, ma che ricordano l’importanza di vivere consapevolmente in una zona caratterizzata da fenomeni naturali unici.
Ad Avellino l’intervento congiunto dei Vigili del Fuoco e della Polizia di Stato hanno portato al salvataggio di una donna e dei suoi figli da una situazione critica.
Il delicato intervento si è svolto ad Avellino, in via Circumvallazione, dove i Vigili del Fuoco sono intervenuti su richiesta della Polizia di Stato per affrontare una grave situazione di emergenza familiare. Un uomo, armato di coltello, minacciava la sua compagna, una donna di origini senegalesi, e i loro tre figli: due bambine e un maschietto.
La donna, temendo per la propria vita e quella dei suoi figli, si era rifugiata in una stanza chiusa a chiave. In cerca di aiuto, aveva portato i bambini sul balcone, attirando così l’attenzione delle forze dell’ordine e dei soccorritori. La tempestività dei Vigili del Fuoco, intervenuti con un’autoscala, ha permesso di mettere subito in salvo le due bambine, che sono state portate in un luogo sicuro.
Mentre l’operazione di soccorso continuava per raggiungere la madre e il figlio, l’uomo è riuscito a sfondare la porta della stanza, aumentando ulteriormente il rischio per i presenti. È stato in quel momento che gli agenti della Polizia di Stato, già sul posto, sono intervenuti con prontezza, riuscendo a bloccare e neutralizzare l’aggressore prima che potesse ferire qualcuno.
Completata la messa in sicurezza dell’uomo, i Vigili del Fuoco hanno riportato le bambine al fianco della madre, concludendo con successo l’intervento. Nessuno tra i coinvolti ha riportato ferite, e la donna e i suoi figli sono stati affidati alle cure dei servizi sociali per il supporto necessario.