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Politica

La torta da spartire a primavera, ecco le nomine che si decidono a inizio 2020

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Chi sarà al governo nel 2020 avrà nomine cruciali da fare.
Scadono tutti i vertici dell’ intelligence: il direttore del Dis (il coordinamento) Gennaro Vecchione, considerato vicino al premier Giuseppe Conte, il capo dell’Aisi (servizi interni) Mario Parente, prorogato nel 2017 dal governo Gentiloni, e poi il capo dell’Aise (servizi esteri), il generale Luciano Carta che è l’unico quasi certo di una riconferma, forte di un ottimo rapporto con Salvini e non solo.
L’ Aisi è cruciale per l’ antiterrorismo, ma è l’Aise il servizio più importante per i dossier cari alla Lega, perché è quello coinvolto in tutte le attività di contrasto all’immigrazione clandestina.
Poi ci sono le grandi aziende. La partita più importante è quella dell’ Eni. L’ amministratore delegato Claudio Descalzi, nominato nel 2014 dal governo Renzi, si è riposizionato sulla Lega, ha cementato il rapporto con Salvini a colpi di assunzioni per dimostrare l’utilità della riforma delle pensioni di quota 100 e viaggi in Libia, Paese al centro del risiko geopolitico del traffico di migranti. Descalzi confida di essere assolto nel processo per corruzione internazionale in corso a Milano (riguarda l’acquisto del giacimento Opl-245 in Nigeria). E anche se la sua Eni è subissata di scandali e inchieste, il manager confida in un governo Salvini per avere il terzo mandato nella primavera 2020.
Francesco Starace dell’Enel, anche lui in scadenza, aveva puntato sui Cinque Stelle, dopo essere stato molto renziano, ma anche lui ora è in scadenza e potrebbe presto diventare salviniano per rimanere al suo posto.

Difficile invece che Alessandro Profumo – scelto dal governo Gentiloni – venga confermato. La sua gestione di Leonardo-Finmeccanica è stata un po’ tormentata e lui non ha fatto alcuno sforzo per guadagnarsi credenziali di neo-leghista. Il vero termometro della continuità del potere sarà il presidente di Leonardo: Salvini avrà il coraggio di sostituire l’ex capo dell’ intelligence e della polizia Gianni De Gennaro, sopravvissuto a tutti i governi degli ultimi cinque anni?
Ci sono poi poltrone meno ambite ma comunque preziose per chi sarà al governo. Per esempio quella della Sogin, la società che gestisce lo smantellamento delle centrali nucleari. Il 30 luglio c’è stato l’ennesimo rinvio e prima o poi bisognerà decidere. Anche il ricambio di due autorità di garanzia importanti come l’Agcom (Comunicazioni) e quella per la Privacy sono state rinviate a dopo l’ estate.
Soprattutto la seconda, dove siede ancora Antonello Soro (ex Pd), è sempre più strategica perché decide sull’utilizzo dei dati accumulati dalle aziende del digitale.
Se si va a votare, la decisione spetterà al nuovo esecutivo, altrimenti potrebbe occuparsene anche un governo di transizione. C è poi sempre l’Anac, l’Autorità anti-corruzione: Raffaele Cantone se ne andrà a settembre, la Lega non vede l’ora di ridimensionarla e se sarà Salvini a decidere troverà un presidente coerente con il suo minimalismo.
Due dettagli non secondari: chi sarà al governo nei prossimi mesi avrà anche l’ ultima parola sui dossier ormai intrecciati di Alitalia e Atlantia, la holding che controlla Autostrade per l’ Italia.

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Politica

Al via G7 agricoltura. Meloni, da export 70 miliardi

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L’agroalimentare è una “questione di popolo”. Per questo l’Expo DiviNazione 24 costruito intorno al G7 dell’Agricoltura a Siracusa, sulla suggestiva isola di Ortigia, è “un evento stupendo” e “l’iniziativa del ministro Lollobrigida è bella e intelligente” perchè ha trasformato un evento chiuso come il G7 in una manifestazione aperta ai cittadini. E se le cose quest’anno “andranno come noi crediamo le esportazioni di prodotti agroalimentari varranno fino a 70 miliardi di euro”.

La premier Giorgia Meloni arriva nella città siciliana, visita la Cattedrale, dove è in svolgimento un matrimonio, visita la cappella di Santa Lucia che contiene il simulacro della patrona, e riceve un libro per la figlia. Poi sul palco accanto al ministro dell’Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste, Francesco Lollobrigida, davanti a un banchetto con prodotti made in Italy, loda l’iniziativa. Una vicinanza che ha il sapore di un endorsement pubblico dopo un periodo in cui si sono rincorse ipotesi di isolamento del ministro anche in seguito alla separazione da Arianna, sorella della premier.

Ipotesi che Lollobrigida, alla vigilia dell’Expo, aveva respinto al mittente in diverse interviste facendosi anche forza della presenza della premier e di 600 imprenditori che hanno creduto nell’iniziativa siracusana. Volti distesi e sorridenti e partecipazione da entrambi. Dopo il momento istituzionale, per la premier bagno di folla tra i 200 stand che animano l’Expo. Tanti i selfie, foto con le forze dell’ordine. Indossa poi un cappello della Guardia Costiera dinanzi a una motovedetta, e aiuta una signora a scattare un ricordo insieme insegnandole come fare. Un lungo percorso in cui c’è tempo per parlare anche dei 20 milioni stanziati per le “prime necessità” in seguito all’alluvione in Emilia Romagna. “Polemiche? Io lavoro”, risponde mentre stringe mani e sorride ai cittadini.

Tema, questo degli eventi estremi, che entra dirompente nei dibattiti di questa nove giorni di Ortigia. Serve cambiare strategia rispetto al passato, dice Lollobrigida ai cronisti, esprimendo solidarietà alle popolazioni colpite dall’alluvione. Da una parte la siccità in Sicilia e dall’altra ancora una alluvione in Emilia Romagna. “Situazioni drammatiche a relativamente pochi chilometri di distanza, che devono prevedere da parte nostra una responsabilità maggiore rispetto al passato per realizzare infrastrutture e strategie di intervento”, afferma Lollobrigida.

“Bisogna prendere atto che non si tratta di emergenze ma di eventi ciclici dovuti alle accelerazioni del cambio climatico e vanno previste opere che mettano in condizione di diminuirne gli effetti”. E agricoltori e pescatori sono i primi ambientalisti per loro terra e mare sono beni preziosi, Dal presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, l’invito ad “affrontare queste calamità in chiave strutturale, organica e strategica”. Agricoltura, dice, come polmone dell’economia. Il contesto europeo sta migliorando, sottolinea Lollobrigida “perchè abbiamo convinto, con l’Italia protagonista, a cambiare rotta in Europa”, sottolinea Lollobrigida. “La presidente Meloni il 21 marzo è riuscita che i leader europei tornassero a parlare di agricoltura insieme alla crisi mediorientale e all’aggressione della Russia all’Ucraina”. Chiusura della prima giornata sotto la regia del coreografo Giuliano Peparini con una marcia a ritmo di danza e musica.

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Politica

Valentino Valentini: guidare innovazione tecnologica per sostenibilità

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“La rivoluzione digitale sta rimodellando il nostro mondo a un ritmo senza precedenti. Il rapido progresso della tecnologia offre immense opportunità, ma porta con sé anche la responsabilità di garantire che queste innovazioni sostengano la sostenibilità ambientale e una crescita equa. Per realizzare un futuro in cui la tecnologia sia una forza positiva, dobbiamo concentrarci sull’integrazione di soluzioni digitali con pratiche sostenibili e sulla promozione di collaborazioni che colmino le lacune e guidino il progresso, garantendo che nessuno venga lasciato indietro”. Lo afferma Valentino Valentini, vice ministro delle Imprese e del Made in Italy, oggi a New York per intervenire al “Summit of the future” nell’ambito dell’Assemblea generale dell’Onu. In questa ottica, Valentini ha spiegato il senso dell’AI Hub, progetto della Presidenza italiana del G7 in collaborazione con il Programma di sviluppo dell’Onu, rivolto in particolare all’Africa, nell’ambito del Piano Mattei.

Un progetto che ha richiesto un notevole lavoro preparatorio: “Abbiamo lavorato – spiega – con l’Unione africana, avuto il sostegno dei nostri partner del G7, ci siamo consultati con oltre 100 stakeholder, abbiamo collaborato con più di 300 startup di intelligenza artificiale in tutta l’Africa e abbiamo avviato 80 partenariati incentrati sulla digitalizzazione della lingua locale. Questo sforzo collaborativo garantisce che il futuro dell’intelligenza artificiale sia plasmato da voci, prospettive e idee innovative diverse. Il nostro approccio è incentrato su quattro pilastri fondamentali: dati, potenza di calcolo, talento ed ecosistemi abilitanti. Ci impegniamo ad approfondire le partnership con il settore privato e l’industria per rafforzare queste basi e ampliare le soluzioni di intelligenza artificiale che affrontano le sfide globali più urgenti. Che si tratti di trasformare l’energia, rivoluzionare l’agricoltura, migliorare l’assistenza sanitaria, gestire le risorse idriche o potenziare l’istruzione e le infrastrutture, l’intelligenza artificiale ha il potenziale per affrontare questi problemi in modi che abbiamo solo iniziato a immaginare”.

L’iniziativa, conclude Valentini, “va oltre il trasferimento tecnologico: si tratta di co-creare soluzioni, imparare gli uni dagli altri e crescere insieme. Crediamo che l’Africa debba essere un vero partner nel plasmare il futuro dell’intelligenza artificiale e ci impegniamo a garantire che questo viaggio sia un percorso di crescita reciproca e vantaggi condivisi”.

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Mafia: Dalla Chiesa, mio padre ucciso per favore a un politico

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Ucciso “per fare un favore a un politico”. Lo ha ribadito Rita Dalla Chiesa, ospite della trasmissione Rai Tango, parlando dell’uccisione del padre avvenuta a Palermo nel 1982. La parlamentare di Forza Italia lo aveva gia’ sostenuto in un post pubblicato lo scorso agosto sul suo profilo Facebook. E adesso torna a sostenerlo: “Ho sempre pensato che sia stato un omicidio politico”, ha spiegato davanti alla telecamera. Lei sui social ha scritto che “fu ucciso per fare un favore a qualcuno”, chi era? E’ stata quindi la domanda della giornalista. E Rita Dalla Chiesa ha replicato: “Era un politico” e “potrebbe anche essere passato il tempo per dirlo, ma c’e’ una famiglia di questo politico e io evito di parlarne. Era comunque una persona che quando mio padre e’ andato a Palermo gli aveva detto ‘Stia attento a non mettersi contro la mia corrente perche’ chi lo ha fatto e’ sempre tornato praticamente in una bara’”. La frase in questione negli anni e’ stata attribuita ad Andreotti, ma Dalla Chiesa durante l’intervista non ha fatto alcun nome.

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