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Cronache

La strage del Pinot grigio, recise 1.200 viti

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Oltre mille viti di Pinot grigio doc recise con precisione nelle campagne tra Mezzocorona e Roveré della Luna, in Trentino. É molto probabilmente un atto vandalico, o forse una minaccia o un’intimidazione quella subita dal proprietario dei vigneti, Luigi Stefani, noto imprenditore agricolo, già assessore comunale a Mezzocorona e attuale presidente – al suo terzo mandato – del Consorzio trentino di bonifica, che gestisce ed esegue la manutenzione di una rete di canali estesa per circa 170 chilometri, 29 impianti idrovori, circa 30 chilometri di strade e svolge anche funzioni di vigilanza.

L’uomo ha presentato denuncia ai carabinieri: il danno, ha raccontato l’imprenditore ai militari, è stato provocato da “qualcuno di esperto, da gente del mestiere”. Complessivamente sono state tagliate 1.255 viti in due diversi terreni, distanti circa duecento metri l’uno dall’altro. Il danno stimato dall’imprenditore agricolo ammonta a circa 15.000 euro. Stefani ha scoperto le piante recise martedì 12 marzo quando è stato a fare un giro nei campi ma è probabile che le viti siano state tagliate nei giorni precedenti. I terreni, uno dei quali è intestato anche ai fratelli dell’imprenditore, e a cui si accede da una stradina agricola tra i filari percorribile anche in auto, sono piuttosto grandi: uno misura 7.000 metri quadri e l’altro 2.000.

Il danno interessa circa 4.000 metri quadrati: in un campo sono state recise 585 viti, nell’altro 670. Per tagliare oltre mille piante ci vuole tempo e non è escluso che a farlo sia stata più di una persona, probabilmente di notte o al crepuscolo. Utili alle indagini potrebbero essere le immagini delle telecamere che monitorano gli ingressi dei veicoli a Mezzocorona ed il traffico proveniente da Roveré. I responsabili si sono concentrati sui vitigni giovani, che hanno 4-5 anni di vita, “utilizzando una forbice a batteria incorporata: si vede perché c’è un taglio netto”, ha raccontato Stefani. Un attrezzo che permette di tagliare velocemente e senza fare troppo rumore. Per tagliare le viti più vecchie e robuste, invece, è necessario qualcosa di simile ad una motosega, che è decisamente rumorosa. In Trentino la pratica di tagliare alberi da frutto a scopo di vandalismo, danneggiamento o intimidazione viene giornalisticamente definita “roncola selvaggia”. Gli episodi sono tanti.

Nel 2019, ad esempio, un agricoltore di Baselga di Pinè ha denunciato ai carabinieri il taglio di diverse viti nel suo terreno coltivato con un incrocio tra Teroldego e Lagrein. Due anni prima un 55enne trentino ha rimediato una condanna ad un anno e otto mesi per danneggiamento aggravato ai danni di un agricoltore della val di Non a cui aveva tagliato quasi 200 meli dopo un contenzioso sul pagamento per alcuni lavori di bonifica. Nel 2014, sempre in val di Non, in un frutteto con circa 700 piante di mele, ne vennero tagliate, forse con una cesoia, 430. Non fa eccezione anche il vicino Alto Adige: nel 2015 – un esempio su tutti – venne preso di mira il terreno di proprietà dell’allora presidente della Cooperativa frutticoltori Eofrut di Termeno: in quel caso vennero tagliati circa 350 alberi di mele.

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Cronache

Morta Amelia Cortese Ardias, il cordoglio di Bassolino

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“La scomparsa della Cortese Ardias mi rattrista davvero. Amelia è stata una esponente liberale di primo piano, una donna delle istituzioni ed impegnata nella vita culturale e sociale”. Lo afferma in una nota Antonio Bassolino. “Mio padre – aggiunge l’ex sindaco di Napoli – era amico del marito. Le ho voluto molto bene e tra di noi vi sono sempre stati sentimenti di stima ed affetto. Un abbraccio ai familiari”.

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Torna il maltempo, allerta arancione in sei regioni

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Torma il maltempo e domani sarà allerta arancione in sei regioni e gialla in nove. Piogge e temporali, dalla serata di oggi, cadranno sulle regioni di Nord-Ovest e la Toscana, poi la perturbazione si estenderà nella giornata di domani al Nord-Est e in parte al Centro. Il Dipartimento della Protezione Civile d’intesa con le regioni coinvolte – – ha emesso un avviso di condizioni meteorologiche avverse.

I temporali da stasera riguarderanno la Liguria e poi, dalle prime ore di domani, Piemonte, Emilia-Romagna e Toscana, successivamente Lombardia, Veneto e, dal pomeriggio, Friuli Venezia Giulia, Marche, Umbria e Lazio. Possibili anche locali grandinate e forti raffiche di vento. Sulla base dei fenomeni previsti è stata valutata per la giornata di domani allerta arancione per rischio temporali e idrogeologico su buona parte di Toscana, Emilia-Romagna Liguria, Veneto e Lombardia e su tutto il Friuli Venezia Giulia. Allerta gialla su resto di Toscana, Liguria, Emilia-Romagna, Lombardia, Veneto, oltre che su Umbria e parte di Sardegna, Marche e Piemonte.

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Cronache

A cento anni gli rinnovano la patente a Ravenna

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Ha compiuto cento anni e ogni pomeriggio, insieme alla moglie Tebe, di quattro anni più giovane di lui, da Ravenna va al mare nella vicina Lido Adriano, guidando la sua auto. Potrà continuare a farlo ancora, perché Luciano Gulmini, che il 23 agosto ha festeggiato il fatidico traguardo del secolo di vita, nei giorni scorsi si è infatti visto rinnovare anche la patente per due anni, fino al 2026. Gulmini, ex dipendente di Cgil e Pci, qualche giorno prima è andato all’Aci, dove dopo l’esame della vista, dell’udito, un breve colloquio e una visita che ha certificato la sua abilità psico-fisica a guidare la macchina, si è visto infatti prorogare la validità della patente.

Guida una Lancia Y, comprata trent’anni fa, ma in perfetto stato. Che è il mezzo, appunto, che durante la stagione estiva porta i due coniugi ravennati al bagno Alessandro di Lido Adriano dove li aspettano i loro amici. Gulmini, come ha raccontato all’edizione ravennate del Resto del Carlino, è un guidatore esperto: per molti anni, insieme alla moglie, ha girato l’Europa, prima in Lambretta, poi sempre in macchina. La prima patente l’ha presa ormai 75 anni fa, per poter guidare una Lambretta, con la quale lui e la moglie hanno fatto vacanze anche fuori dai confini italiani. Nei primi anni Sessanta è arrivata la prima macchina, una Fiat 500 che li ha accompagnati in numerosi viaggi in tenda.

“Soprattutto – ha raccontato Luciano – nella ex Jugoslavia, dove all’epoca c’era il presidente Tito. L’abbiamo visitata per parecchi anni, siamo andati a Spalato, Dubrovnik, Mostar, Sarajevo, ma anche in tanti piccoli paesini, a contatto con la cultura degli altri. Ci è sempre piaciuto viaggiare, incontrare gente, lo abbiamo sempre fatto almeno per un mese all’anno”.

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