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Cronache

La sindaco di Torino Chiara Appendino 3 ore dai pm sul caso Pasquaretta, suo presunto estorsorem che avrebbe detto: “se parlo io viene giù Palazzo Civico”

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Quasi tre ore davanti ai magistrati per “spiegare quello che e’ accaduto”, fornendo “informazioni e precisazioni”. La sindaca di Torino, Chiara Appendino, e’ stata sentita dai pm che indagano sul suo ex portavoce Luca Pasquaretta, accusato di turbativa d’asta e di traffico di influenze illecite, nonche’ di estorsione proprio ai danni della prima cittadina. “Ho piena fiducia nella magistratura – ha sottolineato -: continuo a fare il mio lavoro con serenita’”. Era quasi mezzogiorno quando la sindaca Appendino e’ tornata a presentarsi al settimo piano del Palazzo di Giustizia. Lo aveva gia’ fatto per il caos di piazza San Carlo e per la vicenda Ream, come indagata. Questa volta, invece, e’ parte lesa. A riceverla Gianfranco Colace, il pm che coordina le indagini sulla consulenza da 5 mila euro al Salone del Libro per cui Pasquaretta e’ accusato di peculato. E’ anche dalle intercettazioni contenute in questo fascicolo che nascono le nuove accuse nei confronti dell’ex braccio destro della Appendino. A metterlo nei guai sarebbe stata, in particolare, una telefonata con l’assessore al Commercio, e amico, Alberto Sacco. “Se parlo viene giu’ Palazzo Civico”, sarebbe il senso delle parole pronunciate da Pasquaretta, costretto all’inizio dello scorso agosto a lasciare il suo incarico proprio per quell’accusa di peculato legata alla consulenza per il Salone. E’ a quel punto che sarebbero iniziate, da parte di Pasquaretta, le minacce per avere “contratti o contatti” per ottenere un nuovo lavoro, trovato poi nello staff del viceministro pentastellato all’Economia Laura Castelli. Che, non appena sono emerse le nuove accuse nei confronti del ‘pitbull’, come l’ex portavoce era soprannominato, lo ha scaricato mettendo fine alla collaborazione. E’ probabile che nel colloquio con i magistrati Appendino, ripercorrendo i quasi tre anni di collaborazione con Pasquaretta, abbia parlato anche di questo. “Non posso entrare nel merito”, ha spiegato la sindaca rispondendo in Consiglio comunale alla richiesta di comunicazioni, presentata dal Pd, sulla presunta estorsione. “Ho chiesto io ai magistrati di essere sentita il prima possibile – ha aggiunto – e, appena potro’ farlo, riferiro’ all’Aula. Dire che sono serena e tranquilla – ha insistito – significa rispondere alle giuste sollecitazioni che arrivano dalla citta’. Non fossi nelle condizioni di serenita’ a portare avanti il mio mandato, non lo farei”. Se la sindaca non ha potuto rispondere alle sollecitazioni delle opposizioni, netta e’ stata invece la presa di posizione dei 5 Stelle. Per la capogruppo in Consiglio comunale, Valentina Sganga, Pasquaretta “ha tradito la nostra fiducia”, ha detto bacchettando al tempo stesso la prima cittadina per la scelta del suo portavoce. “Il codice morale del M5S prevede canoni di maggior rigidita’ anche nei confronti dei collaboratori esterni – ha sostenuto al riguardo -; e’ un segno di maturita’ politica dirlo”.

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Morta Amelia Cortese Ardias, il cordoglio di Bassolino

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“La scomparsa della Cortese Ardias mi rattrista davvero. Amelia è stata una esponente liberale di primo piano, una donna delle istituzioni ed impegnata nella vita culturale e sociale”. Lo afferma in una nota Antonio Bassolino. “Mio padre – aggiunge l’ex sindaco di Napoli – era amico del marito. Le ho voluto molto bene e tra di noi vi sono sempre stati sentimenti di stima ed affetto. Un abbraccio ai familiari”.

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Torna il maltempo, allerta arancione in sei regioni

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Torma il maltempo e domani sarà allerta arancione in sei regioni e gialla in nove. Piogge e temporali, dalla serata di oggi, cadranno sulle regioni di Nord-Ovest e la Toscana, poi la perturbazione si estenderà nella giornata di domani al Nord-Est e in parte al Centro. Il Dipartimento della Protezione Civile d’intesa con le regioni coinvolte – – ha emesso un avviso di condizioni meteorologiche avverse.

I temporali da stasera riguarderanno la Liguria e poi, dalle prime ore di domani, Piemonte, Emilia-Romagna e Toscana, successivamente Lombardia, Veneto e, dal pomeriggio, Friuli Venezia Giulia, Marche, Umbria e Lazio. Possibili anche locali grandinate e forti raffiche di vento. Sulla base dei fenomeni previsti è stata valutata per la giornata di domani allerta arancione per rischio temporali e idrogeologico su buona parte di Toscana, Emilia-Romagna Liguria, Veneto e Lombardia e su tutto il Friuli Venezia Giulia. Allerta gialla su resto di Toscana, Liguria, Emilia-Romagna, Lombardia, Veneto, oltre che su Umbria e parte di Sardegna, Marche e Piemonte.

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A cento anni gli rinnovano la patente a Ravenna

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Ha compiuto cento anni e ogni pomeriggio, insieme alla moglie Tebe, di quattro anni più giovane di lui, da Ravenna va al mare nella vicina Lido Adriano, guidando la sua auto. Potrà continuare a farlo ancora, perché Luciano Gulmini, che il 23 agosto ha festeggiato il fatidico traguardo del secolo di vita, nei giorni scorsi si è infatti visto rinnovare anche la patente per due anni, fino al 2026. Gulmini, ex dipendente di Cgil e Pci, qualche giorno prima è andato all’Aci, dove dopo l’esame della vista, dell’udito, un breve colloquio e una visita che ha certificato la sua abilità psico-fisica a guidare la macchina, si è visto infatti prorogare la validità della patente.

Guida una Lancia Y, comprata trent’anni fa, ma in perfetto stato. Che è il mezzo, appunto, che durante la stagione estiva porta i due coniugi ravennati al bagno Alessandro di Lido Adriano dove li aspettano i loro amici. Gulmini, come ha raccontato all’edizione ravennate del Resto del Carlino, è un guidatore esperto: per molti anni, insieme alla moglie, ha girato l’Europa, prima in Lambretta, poi sempre in macchina. La prima patente l’ha presa ormai 75 anni fa, per poter guidare una Lambretta, con la quale lui e la moglie hanno fatto vacanze anche fuori dai confini italiani. Nei primi anni Sessanta è arrivata la prima macchina, una Fiat 500 che li ha accompagnati in numerosi viaggi in tenda.

“Soprattutto – ha raccontato Luciano – nella ex Jugoslavia, dove all’epoca c’era il presidente Tito. L’abbiamo visitata per parecchi anni, siamo andati a Spalato, Dubrovnik, Mostar, Sarajevo, ma anche in tanti piccoli paesini, a contatto con la cultura degli altri. Ci è sempre piaciuto viaggiare, incontrare gente, lo abbiamo sempre fatto almeno per un mese all’anno”.

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