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Ambiente

La rucola Igp della piana del Sele entra in Origin Italia

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Fino a tre anni fa era solo un sogno accarezzato nella piana del Sele. Adesso il Consorzio di tutela della rucola della piana del Sele IGP entra ufficialmente in Origin Italia, l’associazione che riunisce i principali Consorzi dei prodotti agroalimentari Dop Igp. Un traguardo supportato dai numeri. Nel 2022 il Consorzio ha certificato 1 milione di chilogrammi di rucola con il marchio di indicazione geografica protetta, autorizzandone l’uso sul packaging. Un risultato raggiunto con 85 produttori associati nell’areale della provincia di Salerno dove l’erbetta salace di Ovidio esalta sapori e proprietà nutraceutiche.

“Per noi è un primo traguardo – commenta Vito Busillo – che conferma un percorso. La rucola Igp della piana del Sele entra a pieno titolo tra i protagonisti della Dop economy. Il rapporto presentato da Ismea e fondazione Qualivita ha confermato un trend in ascesa che porta il valore produttivo dei marchi di tutela a superare i 20 miliardi. Nel 2022 la rucola Igp ha certificato un valore di produzione di circa 12 milioni di euro. Un dato ancora molto parziale rispetto alle potenzialità. Il lavoro del Consorzio è appena iniziato e la crescita esponenziale della domanda ci lascia ben sperare. I consumatori italiani, europei e di tutto il mondo chiedono trasparenza e salubrità. Oltre alle qualità che madre natura ha donato alla rucola, la certificazione Igp aggiunge fiducia nei processi produttivi. La nostra rucola è la punta avanzata dell’agricoltura del futuro, per impatto ambientale, per utilizzo di macchine elettriche, per riduzione dei consumi idrici, per azzeramento degli scarti. Abbiamo davanti ancora tanta strada da percorrere, ma il Consorzio può contare su una squadra forte e coesa.”

La rucola IGP è un “super food”. Ha proprietà antinfiammatorie, grazie alla presenza di calcio, magnesio e potassio. È un antiossidante e antitumorale, perché contiene beta-carotene, vitamina C, luteina e zeaxantina ma anche flavonoidi e isotiocianati come il sulforafano. È un prodotto antiage, con il calcio che aiuta a rinforzare la struttura delle unghie e delle ossa e la vitamina K che svolge un’azione protettiva dell’apparato osseo. È ipocalorica con solo 25 calorie ogni 100 grammi. La rucola è molto consigliata alle donne in gravidanza, perché ricca di folati, che trasformandosi in acido folico aiutano a prevenire le malformazioni fetali e la corretta crescita del bambino. La rucola IGP dalla Campania raggiunge i mercati e gli stili alimentari sulle tavole di tutto il mondo.

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In 10 anni 146 disastri meteo, agricoltura in ginocchio

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In Italia negli ultimi dieci anni, in particolare dal 2015 al 20 settembre 2024, sono stati registrati 146 eventi meteo estremi che hanno causato danni all’agricoltura, pari al 7,4% del totale degli eventi avvenuti nello stesso periodo in Italia. Lo evidenzia il report Città Clima – speciale Agricoltura di Legambiente realizzato in collaborazione con il Gruppo Unipol – indicando che “preoccupa in particolare l’accelerata degli ultimi due anni 2023-2024, con 79 eventi meteo estremi con danni al settore, che è oltre la metà del totale registrato negli ultimi 10 anni. Sei le regioni più colpite: Piemonte con 20 eventi, seguito da Emilia-Romagna (19), Puglia (17), Sicilia e Veneto (ciascuna con 14), Sardegna (11) con danni alle produzioni di frutta, ortaggi, mais, barbabietole, frutteti e vigneti che sono stati sradicati.

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Ambiente

Trovato un ecosistema preistorico fossile in Valtellina

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Orme di anfibi e rettili, ma anche piante, semi, impronte di pelle e persino gocce di pioggia: è un vero e proprio ecosistema fossilizzato su lastre di arenaria, quello scoperto nel Parco delle Orobie Valtellinesi in provincia di Sondrio. Riportato alla luce dallo scioglimento di neve e ghiaccio causato dal cambiamento climatico, conserva tracce di vita risalenti a 280 milioni di anni fa. I primi reperti, recuperati pochi giorni fa a 3.000 metri di quota con una spettacolare operazione supportata da un elicottero, sono stati mostrati per la prima volta al Museo di Storia Naturale di Milano.

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Copernicus: 2024 l’anno più caldo, sforerà limite 1,5 gradi

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Il 2024 sarà l’anno più caldo mai registrato, e la temperatura media globale sarà più di 1,5 gradi sopra i livelli pre-industriali, probabilmente più di 1,55 gradi. Lo scrive in un comunicato il servizio meteo della Ue, Copernicus.

“L’anomalia media della temperatura globale per i primi 10 mesi del 2024, da gennaio ad ottobre – scrive Copernicus -, è stata di 0,71 gradi superiore rispetto alla media 1991-2020: è la più alta mai registrata per questo periodo, e di 0,16 gradi più alta dello stesso periodo del 2023”.

Secondo il servizio meteo della Ue, “è ora virtualmente certo che il 2024 sarà l’anno più caldo mai registrato. L’anomalia della temperatura media per il resto del 2024 dovrebbe crollare quasi a zero perché il 2024 non risulti l’anno più caldo”. Inoltre, prosegue Copernicus, “dato che il 2023 è stato 1,48 gradi sopra il livello pre-industriale, è virtualmente certo che la temperatura globale annuale per il 2024 sarà di più di 1,5 gradi sopra il livello pre-industriale, ed è probabile che sarà superiore di più di 1,55 gradi”.

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