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La Roma passa a Udine con una magia di Pedro

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Prima vittoria in campionato per la Roma che passa al Dacia Arena grazie a un lampo di Pedro, ma i giallorossi sono stati la pallida controfigura della formazione che ha messo alle corde la Juventus solo una settimana fa. L’Udinese resta a zero reti segnate e zero punti in classifica e deve recriminare sulla propria sterilita’ offensiva: le occasioni continuano a fioccare ma l’attacco bianconero non riesce mai a essere concreto. La Roma parte meglio e cerca di mettere all’angolo l’Udinese, frastornata dai due ko consecutivi ultimo dei quali, solo tre giorni fa, in casa con la matricola Spezia. Al 15′ Spinazzola si beve Ter Avest e serve Pellegrini a un metro dalla porta: Pereyra, al suo secondo esordio in bianconero dopo sei anni, si stende e salva miracolosamente su una palla che aspettava soltanto di essere accompagnata oltre la linea. Ci prova l’Udinese e al 21′ Lasagna lascia partire un missile che Mirante devia. Sul rovesciamento di fronte Dzeko si divora il vantaggio. Ibanez lo trova alle spalle della difesa con un lancio di 40 metri: il bosniaco si porta magistralmente avanti la palla di petto, ma getta in curva una sorta di rigore in movimento. Lo spavento scuote l’Udinese che in dieci minuti prima dell’intervallo colleziona occasioni in serie: sulla prima Ouwejan crossa da sinistra e Lasagna arriva in scivolata in ritardo di un soffio.

Sale in cattedra De Paul: il fantasista argentino, sempre supportato dal connazionale Pereyra, ispira e rifinisce per Okaka, ma l’ex di turno si arrota senza trovare la deviazione vincente. Un minuto prima del riposo doppia clamorosa opportunita’ per i friulani: sempre De Paul mette Lasagna solo davanti a Mirante, ma l’estremo difensore lo ipnotizza; sulla respinta Pereyra pennella un pallonetto a scavalcare il portiere, ma Mancini respinge sulla linea. Nella ripresa Roma subito con il piede sull’acceleratore: Dzeko fa spazio e trova Pedro, che lascia partire una conclusione a giro che colpisce il compagno Pellegrini, con la sfera che finisce fuori di poco mettendo i brividi a Musso. Al 11′ ancora Pedro fa capire perche’ ha vinto tutto ovunque abbia giocato: Becao si suicida con un passaggio errato dal limite; lo spagnolo intercetta la palla e da venti metri fulmina l’estremo difensore argentino con un missile imparabile che entra dopo aver centrato il palo. Lasagna va vicino al pareggio al 22′ ma il bomber – dalle polveri bagnate in questo inizio di torneo – calcia potente ma addosso a Mirante. Passa un minuto e Okaka spara a lato dopo essersi liberato di Kumbulla. Anche Ouwejan si iscrive nella lista degli aspiranti cannonieri: sinistro di poco sul fondo. Il forcing dell’Udinese porta al tiro anche Forestieri: su errato disimpegno di Pellegrini, scalda i guanti del portiere romanista. Gotti trasforma l’Udinese in una succursale dell’Argentina – cinque i sudamericani in campo nel finale -, ma non basta a trovare un pareggio che sarebbe stato meritato per il numero di opportunita’ create. La Roma vince, ma non convince.

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Squalifica senza precedenti per il Settebello: sospensione di sei mesi e 100 mila euro di multa

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La Nazionale italiana di pallanuoto, il Settebello, ha ricevuto una sanzione senza precedenti. La Aquatics Integrity Unit (Aqui) ha inflitto una sospensione di sei mesi da tutte le competizioni, inclusa la prossima Coppa del Mondo, e una multa di 100 mila euro. Il provvedimento arriva in seguito agli eventi del 7 agosto durante il quarto di finale contro l’Ungheria nella piscina olimpica di Parigi.

L’espulsione di Francesco Condemi a 2 minuti e 22 secondi dalla fine ha scatenato vibranti proteste da parte degli azzurri, culminate in gesti plateali contro la Spagna durante la partita di consolazione. Tuttavia, la squalifica non è legata solo a questi episodi, ma anche a un grave incidente avvenuto dopo la partita contro l’Ungheria, quando i membri del team italiano avrebbero aggredito verbalmente e fisicamente gli arbitri dell’incontro.

L’aggressione e le conseguenze

Secondo il rapporto dell’Aqui, dopo essere rientrata al bus, la squadra si è accorta della presenza degli arbitri, li ha circondati e ha cominciato a inveire contro di loro. In particolare, il commissario tecnico Sandro Campagna avrebbe minacciato uno degli arbitri, affermando: «La tua carriera di arbitro è finita». Gli arbitri si sono rifugiati all’interno dell’impianto, ma i membri del Settebello hanno cercato di bloccare le porte e continuare l’aggressione.

Inoltre, si è verificato un episodio particolarmente grave: un ufficiale di gara donna è stata spintonata, e un giudice ha subito la sottrazione del telefono mentre tentava di documentare l’accaduto.

Le scuse e il verdetto finale

Il Settebello ha evitato una sanzione ancora più pesante accettando di scusarsi, anche se, come hanno sottolineato i giudici, si è trattato di scuse poco sincere. La lettera di Sandro Campagna ha cercato di giustificare il comportamento della squadra come una reazione emotiva all’errore che ha escluso l’Italia dalla lotta per le medaglie.

I giudici sportivi hanno tuttavia condannato duramente il comportamento del team, definendolo un cattivo esempio per i futuri atleti. Il 50% della multa sarà condonato se il Settebello si comporterà bene nei prossimi 12 mesi. La Federnuoto, pur non presentando ricorso, ha richiesto che in futuro siano a disposizione degli arbitri strumenti tecnici di alto livello per evitare errori di questo tipo.

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L’Inter si prepara per la Roma, Inzaghi perde Zielinski

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L’Inter è pronta a ripartire. Il tecnico nerazzurro Simone Inzaghi ha riabbracciato oggi ad Appiano Gentile gli ultimi reduci dagli impegni delle rispettive nazionali e da domani potrà così contare sul gruppo al completo per iniziare a preparare non solo la sfida di domenica contro la Roma ma anche il tour de force che attende Lautaro Martinez e compagni nelle prossime settimane. Oltre al lungodegente Tajon Buchanan, però, l’allenatore interista oggi ha avuto la conferma che perderà, almeno per la partita con i giallorossi, una pedina importante come Piotr Zielinski.

Il centrocampista polacco si è infatti sottoposto questa mattina a esami clinici e strumentali presso l’Istituto Clinico Humanitas di Rozzano a seguito di un fastidio accusato nell’ultima gara in Nations League con la maglia della nazionale polacca contro la Croazia (in cui tra l’altro aveva segnato la rete del momentaneo 1-1 nella sfida poi chiusasi sul 3-3 nel finale dopo la sua sostituzione). Gli esami hanno evidenziato un’elongazione ai flessori della coscia destra e il giocatore, ha spiegato il club nerazzurro in una nota, sarà valutato giorno dopo giorno.

Zielinski salterà quindi sicuramente la sfida con la Roma, con l’obiettivo di tornare al top per le prossime gare: l’Inter sarà di scena mercoledì 23 ottobre in casa dello Young Boys nella terza giornata di Champions League, prima del big match contro la Juventus in campionato di domenica 27 ottobre a San Siro.

Sarà solo la prima settimana di un tour de force per l’Inter che, dopo gli impegni più abbordabili con Empoli e Venezia, avrà altri due importanti incontri contro Arsenal e Napoli, con cui i nerazzurri concluderanno il ciclo prima della prossima pausa per le nazionali. L’assenza di Zielinski, almeno per la Roma, toglie qualche alternativa ad Inzaghi, che però già domenica potrà contare su Nicolò Barella, al rientro dopo l’infortunio alla coscia destra nell’ultimo derby perso contro il Milan, problema muscolare che lo ha tenuto fuori nelle ultime gare prima della sosta.

Il centrocampista italiano anche oggi si è allenato regolarmente insieme ai compagni di squadra ma resta da valutare se Inzaghi lo farà partire dal 1′ già all’Olimpico, mentre oggi Lautaro Martinez e Mehdi Taremi hanno seguito un programma personalizzato dopo il loro rientro dalle nazionali, così come Buchanan che è sulla via del recupero dopo la frattura alla tibia della scorsa estate quando era con la nazionale del Canada per la Copa America.

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Calcio: Lukaku, Conte bravo a creare sempre squadre unite

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“La cosa bella di Conte è che è proprio quello giusto, penso sia bellissimo il modo in cui lui fa quello che fa. Il modo in cui amalgama la squadra. Pep Guardiola pure lo fa, anche Klopp, Mourinho, Ancelotti. Sono i grandi allenatori. Se guardi alle squadre che vincono, c’è sempre un allenatore che ha un buon piano tattico ma che soprattutto riesce a creare una squadra unita, con giocatori che stanno bene insieme”.

Romelu Lukaku analizza il suo rapporto con l’allenatore del Napoli in un’intervista al podcast belga “Amici dello Sport”: “Io – osserva l’attaccante belga – non sono il tipo di calciatore che tiene palla, io attacco lo spazio. Andai in Italia e ricordo che Antonio Conte mi disse letteralmente in faccia: ascoltami, nel mio sistema di gioco non puoi tenere troppo il pallone, devi ridarlo subito indietro, non devi giocare come Lautaro. In quel momento io e Lautaro sapevamo che dovevamo passarci il pallone l’uno con l’altro e che le qualità di Lautaro calzavano perfettamente con le mie. Così come il sistema di Conte calzava perfettamente per me. Ci allenavamo continuamente a passarci il pallone, così a un certo punto sapevo perfettamente dove sarebbe andato lui o Sanchez o chiunque avrebbe giocato al suo posto”.

“Adesso – spiega Lukaku – è lo stesso con Kvaratskhelia. È questo quello che fa Conte: crea una sorta di partnership tra i giocatori. La stessa cosa vale con McTominay. Lui lo può fare, lo può fare”. “La non convocazione in Nazionale? Ora – conclude Lukaku – ho scelto per me, ne avevo bisogno mentalmente e fisicamente. Non avevo fatto la preparazione estiva perché dovrei mettermi di nuovo in una situazione del genere ora che stiamo facendo dei buoni progressi con il Napoli e sto gradualmente tornando in forma?”.

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