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Musica

La nuova vita di Damiano David, esce Silverlines

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L’attesa è finita. Dopo gli indizi lasciati nei giorni scorsi sui social, come briciole di pane seminate da Pollicino, Damiano David ha pubblicato all’1 di questa notte, il suo primo singolo da solista, Silverlines. “Mi chiamo Damiano David. Sono nato nel 1999 a Roma, Italia. Amo la musica, l’arte e le donne. Amo la sensazione di indossare bei vestiti e l’odore di un buon profumo. Nella mia vita sono stato un ladro, un bugiardo, un amante, un trasformista. Ho viaggiato in tutto il mondo per trovare la mia voce, per poi finire dove tutto è iniziato. Mi chiamo Damiano David. E oggi è il primo giorno della mia vita”, aveva detto in un video nei giorni scorsi, annunciando il suo progetto lontano dai Maneskin, con i quali ha raggiunto fama e successo ben oltre i confini nazionali. Con l’arrivo di Silverlines, la sua nuova vita (quantomeno quella artistica) ha davvero inizio.

Chi si aspettava un Damiano nella linea segnata con la band romana, potrebbe rimanere sorpreso, se non spiazzato. Il cambio di registro non è solo nel look, con l’addio ai costumi eccessivi, trasgressivi e gender fluid ai quali ci aveva abituato con la band romana, a favore di un outfit da uomo più maturo, giacca e pantaloni morbidi, canotta da latin lover a ricordare il cinema che fu, abbinati a baffetti e capelli impomatati. Il cambio è anche stilistico. Silverlines (Sony Music Italy/Arista Records), 3 minuti e 42 secondi nella versione lunga, rigorosamente in inglese, parte con una gracchiante trasmissione via radio per poi lasciare spazio alla voce potente e avvolgente di Damiano, accompagnata solo da un pianoforte, dal forte impatto emotivo.

Il brano è frutto della collaborazione con il cantautore e produttore inglese Labrinth, che ne ha curato anche la riuscita produzione. “I feel / sorrow no more / the calm / after the storm / and peace belongs to me” (Non sento più dolore, la calma dopo la tempesta e la pace mi appartiene), canta l’artista che anche nel testo, intimo e poetico, sembra rivendicare una maturità e una consapevolezza non più da ragazzo ma da uomo adulto. “Look at those light rays / No dark days anymore” (Guarda quei raggi luminosi, non più giorni bui). Immagini e sensazioni che riportano a un mondo onirico e cinematografico, assecondato anche dal video ufficiale, diretto dal duo Nono + Rodrigo.

Silverlines è il primo tassello, il biglietto da visita di un progetto più ampio cui sta lavorando l’artista 25enne, che dalle strade di Roma, dove ha iniziato il suo percorso insieme ai compagni di band Victoria, Ethan e Thomas, è arrivato al successo internazionale, passando con i Maneskin dalla partecipazione a X Factor alla vittoria al festival di Sanremo e all’Eurovision Song Contest all’affermazione sulla scena musicale mondiale. Silverlines è il primo passo di una nuova strada che però, è stato più volte ribadito, non è un addio alla band, ma frutto della necessità di esprimere una parte più personale e intima di sé. E allora non resta che dire arrivederci a presto a Damiano dei Maneskin e intanto dare il benvenuto a Damiano David.

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Cultura

La scena techno napoletana in lutto: addio a Rino Cerrone, maestro e pioniere della musica elettronica

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Il mondo della techno napoletana ha perso uno dei suoi padri fondatori, Rino Cerrone (nella foto a sx assieme a Capriati) , scomparso all’età di 52 anni. Il celebre produttore e DJ, considerato una leggenda nel panorama internazionale del nightclubbing, ha lasciato un segno indelebile nella scena musicale. Joseph Capriati, uno dei suoi più noti discepoli, ha espresso il proprio dolore sui social, ricordando Cerrone come un maestro e un amico, capace di supportarlo nei momenti difficili e di insegnargli tutto sulla musica.

L’eredità musicale di Rino Cerrone

Cerrone, nato nel 1972, ha influenzato generazioni di DJ, tra cui Marco Carola, Danilo Vigorito, Markantonio e lo stesso Capriati. Insieme, questi artisti hanno proiettato la scena techno napoletana sul palcoscenico internazionale. I set di Cerrone erano caratterizzati da una fusione unica di techno e progressive, con sonorità che mescolavano la precisione della techno tedesca, la magniloquenza di quella svedese e l’energia del rave londinese. Il suo stile, pur complesso, aveva radici profonde nella cultura partenopea, con un approccio che riusciva a fondere ritmi serrati ed eleganza.

Una carriera globale, ma con il cuore a Napoli

Durante la sua carriera, Cerrone ha girato il mondo, suonando a Berlino, Amsterdam, Giappone e Sudamerica. Nonostante il suo successo internazionale, ha sempre mantenuto un legame speciale con Napoli, partecipando regolarmente a eventi locali. La sua techno era apprezzata per la sua raffinatezza e la capacità di coinvolgere il pubblico con un ritmo travolgente e una tecnica impeccabile, come dimostrato dai suoi set con tre piatti che sfumavano i confini tra i generi.

Il rapporto speciale con Joseph Capriati

Il legame tra Joseph Capriati e Cerrone era quello di un fratello maggiore e maestro. Capriati ha ricordato come da giovane lo considerasse un idolo, aspettando ore solo per assistere alle sue performance all’Old River. Il loro legame si è trasformato in una profonda amicizia, con Cerrone sempre pronto a offrire supporto e consigli, tanto da diventare una figura di riferimento nella vita e nella carriera di Capriati.

Il lutto nella club culture

La scomparsa di Cerrone ha lasciato un vuoto enorme nella scena della club culture. Mentre il dolore è palpabile tra i colleghi e fan, il ricordo della sua musica e della sua persona continuerà a vivere, come desiderava lo stesso Cerrone. Nonostante la tristezza, è probabile che i fan lo onoreranno facendo ciò che lui amava di più: ballare.

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Cultura

Brano inedito di Mozart scoperto in una biblioteca tedesca

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Un brano musicale finora sconosciuto composto da Wolfgang Amadeus Mozart quando era probabilmente adolescente è stato scoperto in una biblioteca in Germania da alcuni ricercatori che ne hanno annunciato la scoperta. Il brano risale alla metà o alla fine degli anni ’60 del Settecento ed è composto da sette movimenti in miniatura per un trio d’archi della durata di circa 12 minuti, hanno affermato le biblioteche comunali di Lipsia in una dichiarazione. Nato nel 1756, Mozart era un bambino prodigio e iniziò a comporre in tenera età sotto la guida del padre. I ricercatori hanno scoperto l’opera nella biblioteca musicale della città mentre compilavano l’ultima edizione del cosiddetto catalogo Koechel, l’archivio definitivo delle opere musicali di Mozart. Il manoscritto appena scoperto non è stato scritto da Mozart stesso, ma si ritiene che sia una copia realizzata intorno al 1780, hanno affermato i ricercatori.

Il brano è stato eseguito ieri a Salisburgo, in Austria, da un trio d’archi alla presentazione del nuovo catalogo Koechel. Avrà la sua prima esecuzione tedesca all’Opera di Lipsia sabato prossimo. Il pezzo è denominato “Ganz kleine Nachtmusik” nel nuovo catalogo Koechel, secondo le biblioteche di Lipsia. Il manoscritto è composto da inchiostro marrone scuro su carta fatta a mano di colore bianco medio e le parti sono rilegate singolarmente, hanno affermato. Il catalogo Koechel descrive il pezzo come “conservato in un’unica fonte, in cui l’attribuzione dell’autore suggerisce che l’opera sia stata scritta prima del primo viaggio di Mozart in Italia”, secondo le biblioteche comunali.

Il giovane Mozart era noto ai ricercatori fino ad ora “principalmente come compositore di musica per pianoforte, arie e sinfonie”, ha affermato Ulrich Leisinger della Fondazione Internazionale Mozarteum di Salisburgo in una dichiarazione. Un elenco del padre di Mozart aveva allertato gli studiosi sull’esistenza di “molte altre composizioni di musica da camera” del giovane artista, che si pensava fossero tutte andate perdute, fino all’emergere del trio d’archi, ha affermato Leisinger. “Dato che l’ispirazione per questo è apparentemente venuta dalla sorella di Mozart, è allettante immaginare che abbia conservato l’opera come ricordo del fratello”, ha affermato Leisinger.

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Musica

Il megashow Rock in Rio celebra i suoi 40 anni con Mariah Carey

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Il festival Rock in Rio, il più grande di musica rock del Brasile, celebra quest’anno i 40 anni dalla sua nascita, nel 1985, anno della fine dell’ultima dittatura militare. Tra le star internazionali più attese Ed Sheeran (il 19 settembre), Cyndi Lauper, che si esibirà il giorno dopo dando il cambio alla pop star verde-oro Ivete Sangalo e Mariah Carey, che salirà sul palco domenica 22 settembre, subito dopo il mitico cantante brasiliano Ney Matogrosso e prima di Shawn Mendes. A Rio de Janeiro, quella iniziata venerdì scorso e che si concluderà il 22 di settembre, è però solo la decima edizione perché le altre trenta si sono celebrate nella penisola iberica, in Portogallo col nome di “Rock in Rio Lisboa” e in Spagna come “Rock in Rio Madrid”. Il mega-evento si svolge nella City of Rock, una struttura di 385.000 metri quadrati situata nel Parco Olimpico di Rio de Janeiro, con sette palchi. Si attendono almeno 700 mila spettatori per i prossimi giorni.

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