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Cronache

La mamma la rimprovera, tenta di buttarla dalla finestra

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Due gravi episodi di violenza familiare sono avvenuti nel Catanese, con protagonisti due giovani 26enni, un uomo e una donna, e con vittime i genitori. Il primo è avvenuto nel popoloso quartiere di Librino a Catania dove una 26enne, con precedenti per maltrattamenti in famiglia, dopo essere stata rimproverata dalla madre per la casa in disordine, prima l’ha aggredita e poi avrebbe tentato spingerla giù dalla finestra della cucina di casa, un appartamento al quinto piano. A salvare la donna è stata la figlia più piccola, di 10 anni, che si è frapposta tra lei e la sorella, riportando anche lei delle ferite. Madre e figlia sono state medicate nel pronto soccorso dell’ospedale San Marco dove i medici hanno avvisato i carabinieri. Militari dell’Arma hanno verbalizzato il racconto della vittima che ha presentato denuncia.

Ai Carabinieri, in lacrime ed esasperata per le continue vessazioni che stava subendo dalla figlia, ha raccontato cosa le fosse successo: la 26enne, dopo un rimprovero per il disordine in casa, l’avrebbe aggredita violentemente colpendola con schiaffi e pugni e avrebbe tentato anche di spingerla giù dalla finestra della cucina. Momenti di terrore interrotti dall’intervento della figlia minorenne. Dopo la denuncia la vittima ha avuto paura di tornare a casa, temendo rappresaglie dalla figlia che è stata bloccata dai militari dell’Arma e condotta in Caserma dove è stata formalizzata, nei suoi confronti, la denuncia per maltrattamenti a familiari, minacce gravi e lesioni. L’Autorità giudiziaria ha disposto la misura cautelare del divieto di avvicinamento alle due persone offese: la madre e la sorella. Un’altra aggressione in famiglia è avvenuta a Biancavilla, nel Catanese, dove i Carabinieri della compagnia di Paternò hanno arrestato un 26enne ha picchiato e ha minacciato di morte i propri genitori nella cui casa era ai domiciliari per violenze all’ex moglie.

A fare intervenire i militari dell’Arma è stata una chiamata al 112 di una bambina di 10 anni, presumibilmente una familiare. La pattuglia del Radiomobile ha trovato l’uomo che stava minacciando la madre urlandole “prendo una pistola e ti sparo in testa” e il padre intervenuto per difendere la moglie: “ti taglio la gola, muori tra le mie mani, ti squarto”. Marito e moglie sono stati portati in ospedale dove sono stati medicati e poi dimessi con una prognosi, rispettivamente, di sette e cinque giorni. La madre del 26enne ha raccontato agli investigatori che la sera precedente il figlio, tirandola per i capelli, le aveva sbattuto la testa su un muro, ciò fino all’intervento del marito e degli altri familiari che, a malapena, erano riusciti a bloccarlo e a liberarla dalla sua presa. L’uomo, dopo l’arresto, è stato condotto in carcere. Le indagini dei Carabinieri della Stazione di Librino e della compagnia di Paternò sono state coordinate dalla Procura di Catania.

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Cronache

Napoli, sede Pd vandalizzata nella notte. Indagini in corso

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Questa mattina i carabinieri sono intervenuti in via Domenico Cirillo 30, in seguito a una segnalazione ricevuta al numero di emergenza 112. L’intervento si è reso necessario dopo che ignoti, probabilmente agendo durante le ore notturne, hanno fatto irruzione nella sede del Partito Democratico della Quarta Municipalità Napoli San Lorenzo.

All’interno del locale, i malintenzionati hanno provocato disordine, mettendo a soqquadro gli spazi. Nonostante i danni causati, dalle prime verifiche effettuate non sembrerebbe che siano stati sottratti oggetti di valore o documenti importanti.

Sul posto sono intervenuti gli specialisti del nucleo investigativo del comando provinciale di Napoli, che hanno effettuato i rilievi tecnici necessari per raccogliere elementi utili all’identificazione dei responsabili. Le indagini sono attualmente in corso per risalire agli autori dell’atto vandalico e chiarire le motivazioni dietro l’accaduto.

Questo episodio si aggiunge a una serie di atti vandalici e intimidatori registrati negli ultimi tempi in diverse città italiane, sollevando interrogativi sulla necessità di maggiori misure di tutela per le sedi di partiti e associazioni sul territorio.

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Cronache

Consulta, illegittima residenza nella Regione per taxi-Ncc

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La Consulta ha dichiarato l’illegittimità costituzionale della legge della Regione Umbria del 1994 che prevedeva il requisito “di essere residente in uno dei Comuni della Regione Umbria” come necessario al fine dell’iscrizione nel ruolo dei conducenti per il servizio di taxi e per quello di noleggio di veicoli con conducente (Ncc).

Lo rende noto la Corte Costituzionale. La disposizione, antecedente alla riforma del Titolo V della Costituzione, era stata censurata dal Tar Umbria in quanto ritenuta lesiva del principio di ragionevolezza nonché dell’assetto concorrenziale del mercato degli autoservizi pubblici non di linea, giacché d’ostacolo al libero ingresso di lavoratori o imprese nel “bacino lavorativo” regionale.

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Cronache

Dati rubati: oggi a Milano l’interrogatorio di Del Vecchio jr

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E’ stato fissato per oggi pomeriggio un interrogatorio, davanti ai pm, di Leonardo Maria Del Vecchio (foto Imagoeconomica in evidenza) – 29 anni e uno dei figli del patron di Luxottica morto nel 2022 – indagato nell’inchiesta milanese sui presunti dossieraggi illegali per concorso in accessi abusivi a sistema informatico. L’interrogatorio, da quanto si è saputo, è stato richiesto dallo stesso Del Vecchio per difendersi dalle accuse e chiarire. L’audizione si terrà, da quanto si è appreso, non al Palazzo di Giustizia milanese ma in un altro luogo, una caserma degli investigatori.

“Dalle imputazioni preliminari e dall’esito negativo della perquisizione, il dottor Del Vecchio sembrerebbe essere piuttosto persona offesa. Altri, infatti, sarebbero eventualmente i responsabili di quanto ipotizzato dagli inquirenti”, aveva già spiegato l’avvocato Maria Emanuela Mascalchi, che aveva parlato della “infondatezza delle accuse ipotizzate a proprio carico”.

Stando agli atti dell’indagine dei carabinieri del Nucleo investigativo di Varese, del pm della Dda Francesco De Tommasi e del collega della Dna Antonello Ardituro, Nunzio Samuele Calamucci, hacker arrestato, uno dei presunti capi dell’associazione per delinquere di Equalize e che avrebbe creato dossier con dati riservati prelevati in modo illecito, avrebbe realizzato anche un falso “atto informatico pubblico” per “offuscare l’immagine di Claudio Del Vecchio, fratello di Leonardo”.

Calamucci avrebbe creato, in particolare, un finto “rapporto” della Polizia di New York con cui “si dava atto” falsamente “di un controllo eseguito in quella città” nei confronti del fratello di Leonardo. Nel falso report, redatto all’apparenza nel 2018, si segnalava che era “in compagnia” di una persona “registrata” per “crimini sessuali” dal Dipartimento di Giustizia americano.

Il gruppo di hacker, poi, avrebbe dovuto inserire nell’estate 2023, secondo l’accusa per conto di Leonardo Maria Del Vecchio, un “captatore informatico” sul cellulare della fidanzata e modella Jessica Serfaty, ma non ci riuscì malgrado diversi tentativi di inoculare “il trojan”. A quel punto, sarebbero stati creati falsi messaggi tra lei e “un illusionista di fama mondiale”.

Tra gli indagati anche il collaboratore dell’imprenditore, Marco Talarico. Secondo le indagini, le ricerche di informazioni di Del Vecchio jr, richieste al gruppo di Equalize attraverso i suoi collaboratori, si sarebbero inserite nella contesa in corso sull’eredità di famiglia. Nel procedimento milanese una nomina come persona offesa è stata depositata nei giorni scorsi da Claudio Del Vecchio.

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