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Cronache

La mamma di Kata, ‘È viva’. Pista racket degli affitti

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Il sequestro di Kata, la bimba di 5 anni scomparsa dal 10 giugno a Firenze, potrebbe essere maturato in un contesto di racket degli affitti illegali di chi detiene il controllo delle stanze dell’ex hotel Astor di Firenze, due famiglie di peruviani e una di romeni. E’ la pista privilegiata che la procura di Firenze sta seguendo, pur mantenendo aperta, in modo residuale, quella della pedofilia. Lo ha spiegato il procuratore aggiunto Luca Tescaroli facendo un punto sulla sparizione della bambina che ancora non si trova, né viva né morta. “Penso che mia figlia sia ancora viva” ha detto però al sito del Corriere Fiorentino Kathrina, la mamma di Kata, dopo esser stata dimessa dall’ospedale dove era stata ricoverata lunedì per aver ingerito una piccola quantità di candeggina. “Mi sono bloccata in un momento di disperazione e angoscia, avevo perso tutte le speranze, ho sbagliato – ha spiegato – Vado avanti, continuo a sperare”. Poi in un post su Fb la madre ha scritto: “Principessa mia, solo dio sa come mi sento. Starò bene, perdonami se per un istante ho pensato di arrendermi e perdere la speranza”, “non mi riposeró fino a quando non ti troverò”.

“Le persone che mi stanno vicino sanno come mi sento – prosegue la donna – Siete liberi di pensarla come volete”, “tutto questo mi sembra irreale, mai avrei pensato che la mia bambina mi venisse strappata via dalle braccia, i miei amici sanno ciò che sto passando e non mi arrenderò finché non ti troverò. Grazie a dio mi sto rialzando, sai quanto mi manchi amore mio”. Il racket degli affitti nell’ex albergo abusivo – vere estorsioni in un contesto di illegalità totale – muove interessi economici criminali appetibili. L’affitto per una ‘camera’ andrebbe dagli 800 euro senza bagno ai 1.500 euro se dotata di servizi. Gli screzi con un’altra famiglia peruviana di cui avrebbe parlato subito la madre Kathrina sono un elemento tenuto di conto dagli inquirenti, ma va stabilito se in un contesto di sopraffazione, da ‘guerra fra poveri’, siano sufficienti per vendicarsi col rapimento della piccola. Finora i carabinieri avevano escluso che le indicazioni della madre avessero dato un riscontro in tal senso ma le indagini sono in evoluzione. Anche oggi infatti sono state raccolte testimonianze. E’ stato sentito anche il padre Miguel Angel Chicllo Romero, scarcerato la mattina dal penitenziario di Sollicciano dove era detenuto per furto e utilizzo indebito di carte di credito. Ora ha l’obbligo di firma due volte la settimana in una stazione dell’Arma e potrebbe dare un contributo alle indagini.

L’uomo è andato a trovare Kathrina in ospedale e la coppia si è confrontata sull’accaduto. Il pm della Dda Christine von Borries e il sostituto Giuseppe Ledda hanno ricostruito testimonianze – anche di bambini, non solo il fratellino di Kata – ma ci sarebbero contraddizioni e lacune da far collimare, tra cui l’affermazione di una piccola di 3 anni detta al nonno. Sono stati sentiti anche loro e ne è stato ricavato che qualcuno avrebbe ‘trascinato’ via Kata. Ma non è chiaro dove, chi, quante persone avrebbero agito così. L’ultima traccia concreta di Kataleya è in un video diffuso dagli investigatori di cui si è parlato nei primi momenti. Sono immagini della telecamera su via Boccherini il cui obbiettivo riprende anche il cancello del cortile laterale dell’ex hotel Astor. Cosa si vede? Kata, che per alcuni momenti è uscita insieme al fratellino, altri bimbi e un adulto, che viene riconosciuto come lo zio. Poi la bimba a un certo punto si stacca dal gruppetto e rientra da sola nell’ex albergo dentro il cancello da dove era uscita con gli altri. Da quel momento non sarebbe stata più vista da altri e quando la madre è rientrata dal lavoro in una famiglia è scattato l’allarme.

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Morta Amelia Cortese Ardias, il cordoglio di Bassolino

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“La scomparsa della Cortese Ardias mi rattrista davvero. Amelia è stata una esponente liberale di primo piano, una donna delle istituzioni ed impegnata nella vita culturale e sociale”. Lo afferma in una nota Antonio Bassolino. “Mio padre – aggiunge l’ex sindaco di Napoli – era amico del marito. Le ho voluto molto bene e tra di noi vi sono sempre stati sentimenti di stima ed affetto. Un abbraccio ai familiari”.

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Torna il maltempo, allerta arancione in sei regioni

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Torma il maltempo e domani sarà allerta arancione in sei regioni e gialla in nove. Piogge e temporali, dalla serata di oggi, cadranno sulle regioni di Nord-Ovest e la Toscana, poi la perturbazione si estenderà nella giornata di domani al Nord-Est e in parte al Centro. Il Dipartimento della Protezione Civile d’intesa con le regioni coinvolte – – ha emesso un avviso di condizioni meteorologiche avverse.

I temporali da stasera riguarderanno la Liguria e poi, dalle prime ore di domani, Piemonte, Emilia-Romagna e Toscana, successivamente Lombardia, Veneto e, dal pomeriggio, Friuli Venezia Giulia, Marche, Umbria e Lazio. Possibili anche locali grandinate e forti raffiche di vento. Sulla base dei fenomeni previsti è stata valutata per la giornata di domani allerta arancione per rischio temporali e idrogeologico su buona parte di Toscana, Emilia-Romagna Liguria, Veneto e Lombardia e su tutto il Friuli Venezia Giulia. Allerta gialla su resto di Toscana, Liguria, Emilia-Romagna, Lombardia, Veneto, oltre che su Umbria e parte di Sardegna, Marche e Piemonte.

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A cento anni gli rinnovano la patente a Ravenna

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Ha compiuto cento anni e ogni pomeriggio, insieme alla moglie Tebe, di quattro anni più giovane di lui, da Ravenna va al mare nella vicina Lido Adriano, guidando la sua auto. Potrà continuare a farlo ancora, perché Luciano Gulmini, che il 23 agosto ha festeggiato il fatidico traguardo del secolo di vita, nei giorni scorsi si è infatti visto rinnovare anche la patente per due anni, fino al 2026. Gulmini, ex dipendente di Cgil e Pci, qualche giorno prima è andato all’Aci, dove dopo l’esame della vista, dell’udito, un breve colloquio e una visita che ha certificato la sua abilità psico-fisica a guidare la macchina, si è visto infatti prorogare la validità della patente.

Guida una Lancia Y, comprata trent’anni fa, ma in perfetto stato. Che è il mezzo, appunto, che durante la stagione estiva porta i due coniugi ravennati al bagno Alessandro di Lido Adriano dove li aspettano i loro amici. Gulmini, come ha raccontato all’edizione ravennate del Resto del Carlino, è un guidatore esperto: per molti anni, insieme alla moglie, ha girato l’Europa, prima in Lambretta, poi sempre in macchina. La prima patente l’ha presa ormai 75 anni fa, per poter guidare una Lambretta, con la quale lui e la moglie hanno fatto vacanze anche fuori dai confini italiani. Nei primi anni Sessanta è arrivata la prima macchina, una Fiat 500 che li ha accompagnati in numerosi viaggi in tenda.

“Soprattutto – ha raccontato Luciano – nella ex Jugoslavia, dove all’epoca c’era il presidente Tito. L’abbiamo visitata per parecchi anni, siamo andati a Spalato, Dubrovnik, Mostar, Sarajevo, ma anche in tanti piccoli paesini, a contatto con la cultura degli altri. Ci è sempre piaciuto viaggiare, incontrare gente, lo abbiamo sempre fatto almeno per un mese all’anno”.

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