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La maggioranza dei cittadini europei favorevole a vaccini e green pass

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La grande maggioranza dei cittadini italiani ed europei sono a favore della vaccinazione e indicano il Green Pass come la misura “piu’ sicura” per viaggiare. A fotografare questa realta’ sono i nuovi dati del sondaggio Eurobarometro Flash, raccolti da Ipsos European Public Affairs dal 17 al 25 agosto 2021, che rivelano che il 72% degli abitanti dell’Ue e il 77% degli italiani considerano che i benefici dei vaccini superano i potenziali rischi. Il 76% degli italiani inoltre considera la vaccinazione un “dovere civico” mentre nel resto dell’Ue il dato si ferma al 67%. Alto anche il consenso per il Green Pass, indicato come “il sistema piu’ sicuro per viaggiare” dal 65% degli europei e dal 75% degli italiani. Per quanto riguarda la solidarieta’ tra stati dell’Ue nella gestione della pandemia il 53% degli europei si ritiene soddisfatto, dato che scende al 51% in Italia. Nel giudicare la gestione della strategia vaccinale gli italiani premiano infatti di piu’ il comportamento del governo, ritenuto soddisfacente dal 58% dei cittadini rispetto alla gestione Ue che trova solo il 50% dei consensi. Alta invece la fiducia degli italiani nell’Ue pe quanto riguarda il ruolo nell’approvvigionamento dei vaccini, il 67% degli italiani infatti ritiene che l’Ue svolga un ruolo chiave nella fornitura, mentre solo il 33% pensa che l’Italia avrebbe fatto meglio senza il supporto di Bruxelles. Inoltre, nel sondaggio pubblicato dal Parlamento europeo, effettuato in vista del dibattito sullo Stato dell’Unione europea del 15 settembre, quattro intervistati su cinque (81%) affermano che l’Unione europea dovrebbe fornire fondi solo agli Stati membri che rispettano lo Stato di Diritto e i valori democratici.

“Il Parlamento europeo e’ stato chiaro sul fatto che i fondi per la ripresa dell’Ue non dovrebbero andare a governi che non rispettano i valori democratici fondamentali o non difendono lo Stato di diritto”, ha affermato il presidente del Parlamento David Sassoli. “Questo sondaggio conferma che la stragrande maggioranza dei cittadini dell’Unione e’ d’accordo. Se indebolisci costantemente i valori dell’Ue, non dovresti aspettarti fondi dell’Unione europea”, ha aggiunto. Tra gli altri temi della rilevazione anche il Recovery fund: il 59% dei cittadini europei, ed il 67% degli italiani, ne e’ fiducioso e ritiene che “i progetti sviluppati nell’ambito di Next Generation Eu aiuteranno il loro Paese a superare il danno economico e sociale causato dalla pandemia”. Tra i piu’ tiepidi sull’effetto dei fondi Ue sulle loro economie i tedeschi, la cui fiducia nel pacchetto si attesta al 49%, e gli svedesi fermi al 48%. Dai risultati del sondaggio emergono pero’ anche preoccupazioni su come i governi nazionali utilizzeranno effettivamente i fondi. Alla domanda “ci si puo’ fidare del mio governo nella gestione dei fondi” in Italia il 47% si mostra fiducioso. Il dato minimo viene pero’ registrato tra i cittadini sloveni, dei quali solo il 24% esprime fiducia nelle proprie istituzioni. Alta invece la fiducia in Lussemburgo con un parere favorevole del 74% dei cittadini ed in Danimarca con un 69%.

 

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Covid, ok Ue a vaccino aggiornato di Moderna contro JN.1

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Il Comitato per i medicinali per uso umano (Chmp) dell’Agenzia europea per i medicinali (Ema) ha raccomandato l’autorizzazione all’immissione in commercio per la formulazione aggiornata del vaccino contro Covid-19 di Moderna. Il nuovo vaccino è indirizzato contro la variante JN.1. Lo ha reso noto l’azienda. Si attende ora la decisione definitiva della Commissione europea. “Dato che le malattie respiratorie aumentano durante i mesi invernali, è fondamentale che le persone si proteggano vaccinandosi con un vaccino Covid-19 aggiornato”, ha detto in una nota Stéphane Bancel, amministratore delegato di Moderna. La raccomandazione di inserire la variante JN.1 nel vaccino di questa stagione era stata espressa dalla Emergency Task Force (ETF) dell’Ema lo scorso aprile e poi confermata dalla stessa agenzia a luglio. Esiste, però, anche una versione del vaccino aggiornata alla variante KP.2 – ceppo discendente da JN.1 – approvata nelle scorse settimane in Usa. L’azienda non ha anticipato quando inizierà la distribuzione del prodotto, ma ha reso noto che l’Unione Europea sta partecipando a una procedura di gara per i vaccini a mRNA attraverso l’Autorità per la preparazione e la risposta alle emergenze sanitarie (HERA).

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La Corte Ue per diritti dell’uomo boccia sanitari novax

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Curve Covid stabili. Verso l'estate senza mascherine

La Corte europea per i diritti dell’uomo, dopo la Corte Costituzionale italiana, boccia i sanitari novax che durante l’emergenza Covid-19 rifiutarono nel 2021 la somministrazione del vaccino essendo per questo sospesi dalla loro funzione. Con una sentenza pubblicata il 29 agosto, la Corte europea afferma infatti che non vi fu violazione dei diritti, ritenendo “manifestamente infondata” l’accusa di discriminazione. Intanto, il presidente della Federazione degli ordini dei medici (Fnomceo), Filippo Anelli, invita a non sottovalutare la persistente diffusione del virus ed a proteggere i soggetti fragili. I sanitari che hanno fatto ricorso alla Corte Ue sono 26: 19 sammarinesi, 6 italiani e uno di nazionalità moldava, tutti impiegati presso l’Istituto per la Sicurezza Sociale di San Marino. Avevano rifiutato la vaccinazione contro il Covid-19 ed erano stati sospesi per questo dalla loro attività di operatori sanitari, per poi essere reintegrati passata la fase di emergenza. Secondo la Corte, non vi fu però violazione dei diritti e le misure adottate furono proporzionate e giustificate al fine della protezione della salute della popolazione in generale, compresi i richiedenti. “L’obiettivo delle misure – si legge infatti nella sentenza – era proteggere la salute pubblica e mantenere adeguate condizioni di sicurezza, nel contesto di una pandemia che aveva rappresentato un grave rischio per la popolazione in generale”.

Ed ancora: “Le persone non vaccinate erano più vulnerabili alle gravi conseguenze della malattia”. Le parti hanno ora tre mesi di tempo per fare ricorso. La Corte Europea, afferma Anelli, “promuove le misure adottate durante il Covid e le considera non sproporzionate e adeguate per la tutela della salute pubblica e per garantire le necessarie condizioni di sicurezza anche nei confronti delle persone non vaccinate, in quanto più vulnerabili alle gravi conseguenze della malattia”. La sentenza della Corte Ue, rileva, “segue quella della Corte Costituzionale italiana, che aveva sottolineato che le misure adottate dal legislatore al fine di prevenire la diffusione del virus, limitandone la circolazione, non possano ritenersi né irragionevoli né sproporzionate”. Una sentenza che arriva mentre il virus SarsCoV2 continua a diffondersi, anche se i dati italiani segnano attualmente una fase di stabilizzazione dei contagi. Medici ed epidemiologi esortano tuttavia a non abbassare la guardia, ribadendo come le persone fragili siano maggiormente a rischio e vadano protette anche per mezzo di un nuovo richiamo vaccinale.

I dati sul Covid “sono sicuramente sottostimati perchè buona parte dei cittadini non fa più i tamponi ed oggi – spiega Anelli – non abbiamo una reale percezione di quello che sta avvenendo. Personalmente, però, ogni giorno faccio diagnosi di Covid, largamente diffuso al momento soprattutto tra i giovani”. Il Covid, nella forma attuale, precisa, “non sta creando seri problemi: si presenta in genere come una influenza più forte che si autorisolve nel giro di pochi giorni. Tuttavia, il problema sussiste per gli anziani con malattie importanti che possono andare incontro a scompenso anche grave. E’ pertanto opportuno raccomandare il tampone se si hanno sintomi simili all’influenza, per essere coscienti del proprio stato ed evitare il contatto con soggetti fragili se si è positivi”. Quanto alla prossima campagna vaccinale, “al momento non abbiamo indicazioni in merito alla somministrazione del vaccino anti-Covid – aggiunge – e aspettiamo che le autorità sanitarie ci facciano sapere come e quando iniziare la campagna vaccinale per Covid e influenza, che appare opportuna soprattutto per i malati cronici”. A fronte di una attuale stabilità dei contagi, anche l’epidemiologo Cesare Cislaghi esorta tuttavia a non abbassare la guardia: “Si sta andando verso l’autunno e l’esperienza suggerisce che il virus probabilmente circolerà maggiormente. E’ per questo che consiglio una maggior protezione vaccinale ed una maggior precauzione soprattutto a protezione dei soggetti più fragili”.

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In 7 giorni oltre 15.200 casi di Covid, +11% in una settimana

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Salgono a 15.221 i casi di Covid-19 registrati dal 22 al 28 agosto in Italia, con un aumento di circa l’11% rispetto ai 13.690 della settimana precedente (ma in calo se confrontati a quelli di due settimane fa, considerato che dall’8 al 14 agosto i contagi erano stati 16.299). In aumento anche i decessi settimanali, che sono stati 135, rispetto ai 99 del 15-21 agosto. Lo indicano i dati dell’aggiornamento settimanale sul Covid-19 in Italia, pubblicato sul sito del ministero della Salute. Il maggior numero di casi si registra in Lombardia, con 2.562 contagi tra il 22 e il 28 agosto rispetto ai 1.796 della settimana prima. Sempre in Lombardia è stata registrata circa la metà di tutti i decessi per Covid rilevati nella settimana in esame, 66. In aumento anche i tamponi: dal 22 al 28 agosto ne sono stati eseguiti 94.171 rispetto ai 72.266 della rilevazione precedente. Il tasso di positività è al 16,2%, a fronte del 18,9%.

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