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La Juve rimonta 2 gol, 4-4 con l’Inter a San Siro

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Partita spettacolare a San Siro tra Inter e Juventus. Un derby d’Italia che riconcilia col calcio e che, in ottica classifica, rende felice solo chi stava osservando comodamente in poltrona da Napoki. Nella gara pomeridiana piu’ importante della nona giornata di Serie A finisce 4-4 con i nerazzurri che possono recriminare per l’occasione sprecata. Sul 4-2 per l’Inter, infatti, la gara sembrava chiusa ma l’ingresso di Yildiz ha l’inerzia della partita e la doppietta del numero 10 turco con passaporto tedesco ha riportato la sfida in parita’.

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Capitombolo nel ‘classico’: il Real Madrid sconfitto in casa dal Barcellona per 4 a 0

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Al Santiago Bernabeu, si è svolta una serata che rimarrà impressa nella storia del calcio spagnolo: il Real Madrid è stato travolto dal Barcellona, uscendo sconfitto per 4-0 in un Clasico che ha visto i Blaugrana dominare e imporre la propria superiorità. Questo risultato, maturato interamente nella ripresa, ha lasciato i Blancos di Carlo Ancelotti in ritardo di sei punti dalla vetta della classifica, portando a interrogativi sulle prospettive della squadra nella lotta per il titolo.

La partita si è accesa nel secondo tempo, quando il Barcellona ha aperto le marcature con una doppietta di Robert Lewandowski. L’attaccante polacco ha dimostrato ancora una volta la sua classe e capacità di decidere incontri cruciali, piazzando due reti che hanno rapidamente messo in difficoltà la difesa del Real Madrid.

Oltre alla prestazione eccezionale di Lewandowski, la serata ha segnato un momento storico per il giovane Lamine Yamal. Con il gol del momentaneo 3-0, il diciassettenne è diventato il più giovane giocatore di sempre a segnare in un Clasico, a soli 17 anni e 106 giorni. Un record che non solo sottolinea la sua straordinaria crescita e talento, ma che offre al Barcellona un’ulteriore risorsa su cui puntare per il futuro.

A completare la serata perfetta per i catalani è arrivato il gol di Raphinha, che ha chiuso definitivamente i conti con un 4-0 netto e inequivocabile. Per il Real Madrid, questa pesante sconfitta al Bernabeu ha messo in evidenza le difficoltà difensive della squadra, che non è riuscita a contenere un Barcellona scatenato e determinato a dimostrare la propria forza.

Carlo Ancelotti

In conferenza stampa, l’allenatore del Barcellona, Flick, ha espresso grande soddisfazione per la prestazione della sua squadra: “Segnare quattro gol a Madrid non è affatto facile. Nel secondo tempo abbiamo visto chiaramente che potevamo puntare alla vittoria. Abbiamo iniziato bene la stagione, ci piace migliorare. Sono molto felice di lavorare per il Barça e vivere a Barcellona. È un lavoro incredibile. Sono orgoglioso della squadra. E sono anche molto felice per Iñaki Peña, ha fatto molto bene”.

Flick ha evidenziato la determinazione della squadra e la loro capacità di sfruttare ogni occasione, mantenendo il controllo del gioco e dominando l’avversario anche su un campo ostico come il Bernabeu. Con questa vittoria, il Barcellona non solo consolida la propria posizione in classifica, ma manda un messaggio chiaro alle concorrenti: il gruppo è forte, compatto e pronto a lottare per il titolo fino alla fine.

Per il Real Madrid e per il suo allenatore Carlo Ancelotti la sconfitta solleva importanti interrogativi sulle strategie future e sulle necessità di miglioramento, mentre per il Barcellona rappresenta un trionfo che potrebbe segnare un punto di svolta nella loro stagione.

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Tennis: Sinner pronto per Bercy, ma guarda a Torino

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Parigi-Torino solo andata. L’ultimo Masters 1000 stagionale, quello parigino di Bercy, ha pronti quattro biglietti per le Finals in programma a novembre (10-17) nel capoluogo piemontese, dove si affronteranno i migliori otto della stagione, con Jannik Sinner, Carlos Alcaraz, Alex Zverev e Daniil Medevedev già sicuri del pass. L’azzurro, al termine di un 2024 tanto trionfale quanto sfiancante, si dice comunque pronto alla nuova sfida, anche se il suo “obiettivo principale, già da inizio anno, per me è essere a Torino”, con l’ ‘essere’ che sembra sottendere un ‘vincere’ dopo la sconfitta l’anno scorso in finale con Novak Djokovic. Nella conferenza stampa pre-torneo, Sinner ha commentato il suo possibile percorso alla Accor Arena, che ospita per l’ultima volta il torneo, destinato a trasferirsi nel 2025 alla Defense Arena di Nanterre.

L’esordio sarà, martedì al secondo turno, contro Ben Shelton (n.23 Atp), che avrebbe dovuto affrontare al primo il canadese Felix Auger-Aliassime, che però si è ritirato per un mal di schiena. “E’ un tabellone decisamente molto duro, soprattutto su questi campi – le parole di Sinner – Chi serve forte qui è difficile da affrontare, ma vedremo giorno per giorno. Io spero di riuscire ad alzare il livello rispetto agli ultimi due anni in cui ho giocato qui”. Par capire le sue condizioni, il n.1 al mondo aspetta quindi l’esordio, ma ritiene di “essere pronto per questi appuntamenti di fine anno. Sono riuscito a giocare pochi tornei e ad arrivare quasi sempre in fondo. Penso di star bene fisicamente e anche mentalmente”.

L’altoatesino potrebbe incontrare al terzo turno Matteo Arnaldi, che debutterà contro Holger Rune, mentre per gli altri italiani in tabellone ci sono accoppiamenti meno complicati: Luciano Darderi affronterà l’olandese Griekspoor, Lorenzo Musetti il tedesco Struff. Infine, Matteo Berrettini se la vedrà con l’australiano Popyrin e Fabio Cobolli con l’idolo locale Gasquet, un po’ triste per la sua ultima apparizione a Bercy, avendo annunciato l’addio al tennis dopo la prossima edizione del Roland-Garros. In assenza di Novak Djokovic – che dovrà incrociare le dita per conservare la sua sesta posizione nella ‘Race to Turin’, sempre che voglia/possa parteciparvi – i favoriti per la vittoria sono ovviamente Sinner e Alcaraz, mentre altri cercheranno di fare il possibile per conquistare il pass per Torino, con lo statunitense Taylor Fritz abbastanza tranquillo al contrario di quelli che seguono Djokovic, Casper Ruud e Andrey Rublev.

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MotoGP: Bagnaia vince Gp Thailandia, Martin secondo

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Certe vittorie valgono più di altre, al di là del premio immediato che garantiscono, in termini di punti o denaro. E una di queste l’ottenuta Francesco Bagnaia sulla pista thailandese di Buriram, nel terz’ultimo fine settimana del mondiale MotoGp che vede ancora l’italiano all’inseguimento dell’attuale leader, Jorge Martin, che si è preso un prudente secondo posto. A confermare la tesi ci sono anche le parole dello stesso Bagnaia al termine della gara, che lo porta a -17 dal pilota Ducati Pramac: “Questo successo non conta solo per il campionato ma è importante per la mentalità con cui l’ho ottenuta e la confidenza che mi ha dato”, ha affermato, non prima di averlo dedicato alla sua squadra “che ha fatto un lavoro fantastico”.

Le premesse per il portacolori della Ducati non erano state delle migliori, con un deludente nono tempo in un warm up condotto sotto la pioggia, mentre Marc Marquez aveva fatto scintille e anche Martin sembrava aver trovato il feeling giusto. Per la gara, la pioggia è un po’ diminuita ma la pista era molto bagnata e Martin, che era in prima fila tra le Desmosedici di Enea Bastianini e di ‘Pecco’ è partito benissimo e in breve si è portato davanti a tutti, con un ritmo che solo il piemontese è riuscito a tenere, mentre il romagnolo è scivolato subito indietro per poi cadere compromettendo la sua prova.

Il ritmo infernale ha tradito Martin, che per non farsi superare da Bagnaia è andato lungo in una curva e gli lasciato il comando, che da quel momento l’italiano non ha mai ceduto. A fare un po’ soffrire il bicampione del mondo è stato poi Marquez, che dopo aver sorpassato Martin e grazie alle sue note abilità su pista bagnata lo ha messo nel mirino. Per alcuni giri, i due hanno duellato, entusiasmando il pubblico ma prendendo dei bei rischi, finchè al 15/o lo spagnolo è scivolato su un cordolo, finendo a terra.

Bagnaia, forte di un discreto vantaggio su Martin, che non ha voluto, o potuto, forzare, ha strappato cinque punti al rivale (453 contro 436), “felicissimo” alla fine per un successo che conta tanto”, il nono della stagione in un gp. Sul podio è salito anche Pedro Acosta, con la Gas Gas, mentre Fabio Di Giannanonio ha conquistato un ottimo quarto posto. “I problemi emersi nel warm up sono stati risolti bene dal team – ha affermato Bagnaia – e ho capito subito di essere messo bene, in frenata, e di poter mantenere il ritmo che ho tenuto per tutta la gara. Mi sono preso qualche rischio ma sapevo quanto fosse importante vincere oggi”.

Rischi che non si è voluto prendere più, ad un certo punto, Martin: “Forse non tanti capiscono quanto veloce si va in queste condizioni difficili ma spesso siamo davvero al limite – ha detto -. Ho avuto grosse grosse difficoltà oggi, c’era davvero poca aderenza. Quando Bagnaia è scappato ho cercato di recuperare, ma poi ho visto che non era cosa e ho pensato di portar a casa il secondo posto, cercando di controllare quelli dietro”. La caduta di Marquez è stata un vantaggio per Martin, che poteva perdere più punti se fosse arrivato terzo, con il pluricampione del mondo che si è rammaricato per aver avuto fretta. “Mi è mancata la pazienza per la caduta, specialmente perché Pecco era molto forte oggi sul bagnato – ha detto Marquez -. Ero già da 2-3 giri dietro di lui, molto attaccato e la temperatura era troppo alta. La moto mi si è chiusa in quel momento la moto e ho sbagliato. Non ho voluto lasciarlo andare, è stato un attimo”.

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