Sapevate che anche se si acquista lo stesso prodotto in due nazioni, la sua composizione potrebbe essere diversa? Questo perché le aziende devono adeguarsi agli organi di controllo locali. In Italia, ad esempio, quest’organo è il Ministero della Salute (EMA) mentre invece, negli Stati Uniti, è la “Food and Drug Administration”. Questi enti, prima di permettere la commercializzazione di un prodotto, hanno il compito di controllare che non vi sia alcuna sostanza ritenuta pericolosa per la salute.
Questo può aiutarci a comprendere come mai alcuni prodotti sono permessi in un luogo e non in un altro. La formula di uno shampoo, ad esempio, può essere congeniata attenendosi a dei parametri differenti in Europa piuttosto che negli USA. Questo, senza tralasciare il fatto che le aziende produttrici stesse, nell’immettere in commercio un loro prodotto, considerano i diversi stili di vita propri del mercato a cui si stanno riferendo. In questo modo finiscono nell’adattare il loro articolo senza però cambiarne il nome.Possiamo dunque considerare queste vere e proprie differenze sostanziali anche se non formali. Ben altra cosa è accaduta e sta continuando ad accadere nell’espressione “essere alla moda”. Qui le diversità divengono tanto sostanziali quanto intrinsecamente formali.
Nei decenni passati, infatti, erano gli stilisti con le loro sfilate dell’alta moda a dettare le linee guida su ciò che fosse “l’ultimo grido” (basti pensare alle chiome cotonate degli anni ’80 o le linee geometriche anni’70). Oggi invece non esiste una vera e propria linea marcata fra ciò che è alla moda e quello che non lo è. Anzi, tutto convive nel super trend globale che è l’affermazione della diversità. Quanto detto trova riscontro esaminando alcuni fenomeni ed alcune aziende.
Victoria’s Secret, ad esempio, pur essendo uno storico brand di lingerie americano, sta attraversando una forte crisi economica proprio perché ha perso parte del suo appeal proponendo modelle tanto perfette da essere considerate irraggiungibili.
Zara o Intimissimi hanno invece scelto, già da anni, di dare spazio alle modelle cosiddette “curvy” è più “abbondanti” abbattendo gli stereotipi di un tempo. Anche maison quali Versace, Fendi e Marni hanno fatto sfilare, sulle passerelle della Milano fashion Week, queste donne affascinanti dalle linee generose. Non solo per le linee del corpo ma anche per i nostri capelli la diversità diviene l’elemento distintivo. I parrucchieri sanno da sempre che declinare la personalità di ogni donna è il primo passo per accompagnarla nella scelta del look perfetto.Oggi, inoltre, il rispetto della materia prima e della fibra capillare è divenuta un’esigenza imprescindibile.
Inutile dunque sacrificare dei magnifici ricci per una moda che imporrebbe lo stile liscio ed è altresì inutile ricercare il biondo platino se c’è il rischio profondo di rovinare i capelli. Diviene dunque fondamentale dedicare il giusto tempo alle clienti per accompagnarle nella scelta più giusta del proprio look. E’ necessario a carpirne i desideri e, con il giusto discernimento, proporre e valutare le opzioni possibili- Questo è il vero indicatore di un serio professionista soprattutto quando si approccia con i clienti più giovani vittime di standardizzazioni velocissime dettate dai social network.
Nei saloni moderni è necessario personalizzare anche il servizio più semplice facendolo precedere da una vera e propria consulenza atta ad indicare i trattamenti migliori per la cura e la valorizzazione della diversità di ogni cliente.
Scenari diversi denotano caratteristiche differenti con le proprie sfide e le proprie peculiarità. Il comune di Serrara Fontana è viva espressione di questa territorialità eterogenea e il suo Sindaco ne coordina le vicende con intenzioni unitarie. “Occorre un brand Ischia”, una sana comunicazione ed un tavolo di intenti. Sono queste alcune delle ricette nella visione di rilancio della prima cittadina, Irene Iacono. Ascoltiamola.
“La vicinanza del Governo la si sente al di là dei numeri” questa la dichiarazione del Sindaco Pascale al netto degli interventi post alluvione. “Era mio desiderio la creazione di una Ctl (Consulta turistica locale) con intervento di enti sovracomunali”: questo l’organismo che il Sindaco auspica e che potrebbe favorire una nuova organizzazione del comparto turistico e della sua riqualificazione su scenari più ampi.
Dall’inverno difficile alla riprogrammazione turistica toccando l’occupazione giovani e la necessita’ di fare impresa cosciente: ascoltiamo le lucide parole di Pascale nell’intervista che segue.
L’Italia, la Campania e Ischia devono dimostrarsi al passo con i tempi per esserne protagonisti. Le sfide sono ardue e le possibilità da cogliere tante. Ma le si devono affrontare con dignità e cognizione di causa. I giovani devono essere consapevoli dell’impegno richiesto e messi in condizione di poterlo espletare. Ce ne parla il Dottor Antonio Tuccillo, Presidente della Fondazione nazionale di ricerca dei commercialisti italiani.