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La carenza dei farmaci anti diabete in Ue destinata a proseguire

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Le carenze intermittenti del farmaco per il diabete a base di semaglutide nell’Unione Europea dovrebbero continuare per tutto il 2024 a causa della forte domanda, ma le conseguenze non dovrebbero avere lo stesso impatto in tutti gli Stati membri. Lo afferma la casa farmaceutica danese Novo Nordisk che, in una nota pubblicata dall’Agenzia europea per i medicinali (Ema), raccomanda agli operatori sanitari di “limitare l’inizio del trattamento di nuovi pazienti”. L’aumento della domanda del farmaco, si legge, “unito ai vincoli di capacità in alcuni dei nostri siti di produzione, ha portato a carenze, tra cui situazioni di esaurimento delle scorte” Per i dosaggi inferiori, 0,25 mg e 0,5 mg, la situazione “è peggiorata, con carenze intermittenti per tutti i dosaggi previste fino al quarto trimestre del 2024. Si raccomanda pertanto di continuare a limitare l’inizio del trattamento di nuovi pazienti con Ozempic fino a quando la situazione di fornitura non migliorerà”.

Quanto all’altro farmaco di Novo Nordisk per il diabete a base di liraglutide, sebbene “la fornitura sia migliorata in tutti i Paesi Ue e See dal primo trimestre del 2024, alcuni Paesi riscontrano ancora carenze intermittenti. Per garantire che i pazienti già in trattamento possano continuare, nessun nuovo paziente deve iniziare” la terapia con liraglutide. Semaglutide e liraglutide sono farmaci appartenenti al gruppo degli analoghi del peptide-1 simil-glucagone (Glp-1) e indicati per il trattamento di adulti affetti da diabete mellito tipo 2 non sufficientemente controllato. Qualsiasi altro utilizzo, ribadisce l’azienda, “incluso il controllo del peso, rappresenta un utilizzo off-label e pone la disponibilità dei farmaci per la popolazione indicata ad alto rischio”. Novo Nordisk afferma di continuare “a lavorare per aumentare e migliorare la stabilità della fornitura per ridurre al minimo l’impatto sui pazienti”.

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Il futuro del M5s, nuovo scontro Grillo-Conte

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Nuovo scontro fra Beppe Grillo e Giuseppe Conte sul futuro del M5S. La Costituente voluta dal leader del Movimento altro non sarebbe che una “farsa per farmi fuori”: questa la convinzione del garante cinquestelle. Si tratta solo dell’ennesima iniziativa di Grillo, volta a impedire lo svolgimento del percorso partecipativo e a delegittimare i risultati, la replica. E dunque il percorso andrà avanti, basta con “i finti vittimismi”, dicono dal Movimento.

A parlare per primo stavolta è il fondatore: fonti a lui vicine raccontano di una “lettera privata” inviata da Conte, i cui toni sarebbero “al limite del ricatto”. Un’iniziativa che avrebbe “estremamente infastidito” Grillo, certo che se i contenuti venissero resi pubblici metterebbero in “seria difficoltà” l’ex premier. Tutt’altro, è la risposta che arriva dopo qualche ora. Non saranno certo “diffide, carte bollate e sgambetti di ogni tipo a fermare questo processo democratico”, è la tesi. Le distanze fra Grillo e Conte non sono certo una novità ma la tensione continua a salire. Il primo, accusato spesso di comportarsi come “un padre padrone”, ribalta l’addebito: nel mirino l’apertura di Conte al campo largo sancita dal “patto della birra” con la leader del Pd Elly Schlein e i vertici di Avs.

La linea politica andrebbe condivisa: “queste scelte perché non vengono decise alla Costituente? E viene esclusa la Comunità 5 Stelle?”, le domande di Grillo ai suoi interlocutori. E non servirebbe dunque a rilanciare il dibattito interno neanche la scelta di convocare l’Assemblea Costituente e tantomeno il suo percorso. Perché Conte – è la tesi di Grillo – vuole farsi “un partito tutto suo”. Parole pesanti, “esternazioni e tentativi” che “delegittimano l’assemblea degli iscritti” e “contrastano con gli specifici obblighi contrattuali che il Garante ha sottoscritto con il M5S per ciò che concerne malleveria e consulenza comunicativa”, mettono in chiaro fonti del Movimento.

Modi e toni che appaiono come un sabotaggio, secondo la lettura sempre del M5s, che temono anche conseguenti “danni di immagine”. E’ ora, l’ultimo invito che arriva da chi è vicino a Conte, che Grillo “dimostri di avere ancora a cuore il Movimento” lasciando che “la comunità si misuri in questo percorso democratico che ha sinora raccolta tanto entusiasmo”. Qualora il clima non dovesse rasserenarsi, avvertono infine dal Movimento, lo stesso “carteggio” potrebbe essere pubblicato dal Movimento” e così “tutta la Comunità potrà esserne informata”.

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Morto in gara il motociclista youtuber Luca Salvadori

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E’ morto ieri Luca Salvadori, pilota di moto trentaduenne e soprattutto youtuber con un canale da oltre 580mila abbonati. Un canale in cui parlava soprattutto della sua passione, le moto. Gareggiava a Frohburg, in Germania, in una gara di superbike dell’Irrc, l’International Road Race Championship. Era partito in pole, poi – riferiscono i media tedeschi – uno dei piloti di casa è caduto in una curva, e lui è stato coinvolto nell’incidente ed è morto poco dopo in ospedale. “Ci ha lasciati inseguendo la sua passione” hanno scritto mamma Monica Allegranzi e papà Maurizio Salvadori, manager musicale con la sua Trident Music di artisti come Jovanotti e Gianni Morandi oltre che patron di Trident Motorsport con team in Formula 2, Formula 3 e Formula Regional. A lui sono arrivate le condoglianze dei Pooh, di cui è stato il primo manager, per la perdita di “un ragazzo meraviglioso ed entusiasta della vita”. E anche quelle di Jovanotti: “grande passione, grande pilota, grande sorriso. Ti ho voluto molto bene, ciao Lu”.

Ma hanno affidato ai social la loro tristezza anche campioni come Pecco Bagnaia, Jorge Martin e anche Marc Marquez gli ha dedicato un pensiero, come pure Fabio Quartararo, Loris Capirossi, Max Biaggi e Valentino Rossi. Nell’ultimo video postato, Luca – nato e cresciuto a Milano – era per la World Ducati Week a Misano (Rimini) dove è sceso in pista per un giro con i campioni della moto Gp come Marquez e Bagnaia che ha poi intervistato. Dopo l’esperienza in MotoE, ha iniziato in questa stagione le gare all’Irrc, con l’obiettivo di arrivare alla competizione su strada più impegnativa di tutte: l’Isle of Man Tourist Trophy, che è considerata una delle corse più pericolose del mondo. E’ morto a Frohburg dove le gare non sono state sospese. L’organizzazione ha deciso di dare libertà agli atleti di scegliere se gareggiare o meno, nonostante qualche protesta arrivata sui social.

È morto “durante una corsa in salita, la specialità che era diventata il suo nuovo amore folle, in tutti i sensi, e nella quale stava emergendo come fenomeno, dopo una vita spesa in pista tra le derivate di serie e una stagione in Moto E” ha ricordato il giornalista Guido Meda in un post commosso. “Era buono e generoso, fiero di essersi reso indipendente rispetto alle opportunità che potevano essere garantite da un papà e da una mamma che non gli avevano mai fatto mancare niente. Ammirava la coerenza. Non si vergognava dell’ansia. Amava gli esseri umani. Amava le moto. Amava la vita” ha aggiunto. “La passione è la cosa più importante, il collante che tiene uniti tutti gli appassionati che abbiamo visto qui in questi giorni. E tutti sentono di far parte di una grande famiglia. I tre giri che ho fatto con i ragazzi della superbike e della moto Gp – ha detto alla fine del suo ultimo video su youtube – sono valsi probabilmente tutto l’anno di gare. E’ stata una emozione unica”.

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Arianna Meloni: mi tirano sempre in mezzo, è solo gossip

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Arianna Meloni torna a parlare e si riprende la scena. Lo fa senza risparmiarsi, rispondendo a tutte le domande che le vengono poste sul palco della festa di FdI a Lido degli Estensi. A cominciare da quelle sulla polemica che si protrae da settimane e che la vedono protagonista di voci insistenti. Parla di un’estate “curiosa”. “Ma non è solo questa estate”, aggiunge. “È parecchio tempo – spiega – che qualsiasi cosa succede mi tirano in mezzo. Io mi ritrovo ovunque molto spesso senza nessun motivo, con narrazioni inventate ad arte”.

Respinge le voci e contrattacca: “a un certo punto, viene il dubbio… mi dico: qual è il gioco?”. E dà una risposta: “hanno provato ad attaccare Giorgia in tutti i modi ma non ci sono riusciti, poi sono passate alle persone vicine, prima Giambruno, poi Lollobrigida, un atteggiamento decisamente esagerato con una morbosità curiosa”. Arianna Meloni, alla guida della segreteria politica, difende il governo, il partito, e la presidente del Consiglio, sua sorella. E anche il suo ex compagno, il ministro Francesco Lollobrigida: “fa il ministro perché è bravo, non c’è nessuna ragione di familismo. Adesso è partita la moda di dire che lo cacceranno dal governo. Ma pietà, noi siamo gente seria”. Poi mette una pietra sopra il caso che riguarda il ministro Gennaro Sangiuliano, senza mai citare Maria Rosaria Boccia: “la vicenda, che è dolorosa, è chiusa”. “Sangiuliano – dice – si è dimesso per una faccenda del tutto personale, una faccenda di gossip montata dalla stampa in maniera decisamente eccessiva. Direi, anche basta”.

E riduce le polemiche a “ricostruzioni fantasiose, lo hanno confermato tutti”. E non rinuncia a mettere i puntini sulle ‘i’: “Non essendo ricattabili, noi siamo qui solo grazie agli italiani, e questa è una cosa che dà fastidio, perché non abbiamo mai fatto inciuci, non ci siamo mai venduti”. Anche se ammette: “vorrei essere più rilassata, ma il periodo è un po’ teso le pressioni sono tante”. commossa di essere qui Per Arianna Meloni vuole lasciarsi l’estate alle spalle e rilancia la campagna d’autunno. Si dice “commossa” di essere tra la sua gente, “un esercito di persone che fa politica”. E suona la carica: “se ne facciano una ragione, perché noi non molliamo, se ci devono attaccare, lo facciano sui temi”.

E annuncia: “oggi si apre una nuova fase che ci deve vedere ancora più determinati e concentrati, arrivare al governo non è un punto di arrivo, ma un punto di partenza”. Lo sguardo è soprattutto rivolto alle prossime Regionali. E infatti quello sul palco della festa di FdI in Emilia-Romagna non è il solo evento in programma nei prossimi mesi per la sorella della premier. Una buona fetta dello stato maggiore di Fratelli d’Italia, sui lidi ferraresi per l’occasione, conferma che questo è solo l’inizio di un impegno in prima persona della primogenita Meloni nella battaglia per le Regionali. Dopo Lido degli Estensi c’è Cesenatico, già in agenda. E poi, almeno, l’Emilia e l’Umbria. “Arianna è la nostra frontwoman”, spiega una figura di peso di FdI. Anche se lei ci tiene a ribadire: “c’è la narrazione che tutto passa per me nel partito, ma non è vero, passa per me quello che mi compete”.

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