Collegati con noi

Cronache

La camorra di Ponticelli e la triste storia della figlia contesa nel clan De Martino

Nel cuore di Ponticelli, un quartiere di Napoli segnato dalla presenza storica della camorra, si svolge un dramma familiare avvolto nella violenza e nella minaccia. Un clan criminale, il De Martino, ha orchestrato una serie di atti persecutori ai danni di una madre e della sua bambina, nata da una relazione con un membro della famiglia De Martino attualmente detenuto.

Pubblicato

del

Nel quartiere di Ponticelli, uno dei cuori pulsanti della camorra napoletana, si è consumato un dramma che ha sconvolto una famiglia e una comunità intera. La storia ha come protagonisti un clan criminale ben noto nella zona, i De Martino, e una madre coraggiosa che ha visto la propria vita trasformarsi in un incubo fatto di minacce, violenze e contese legali per la custodia della figlia.

I fatti emergono dalle indagini condotte dai Carabinieri della Compagnia di Torre del Greco, che hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di nove persone. La decisione è stata presa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Napoli, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia. Le accuse sono gravi: atti persecutori, lesioni personali e detenzione e porto di armi in luogo pubblico, reati aggravati dal metodo mafioso.

Secondo quanto emerso dalle investigazioni, il clan De Martino avrebbe utilizzato ogni mezzo a disposizione per garantirsi l’affidamento della bambina, nata dalla relazione della madre con un esponente della famiglia De Martino attualmente detenuto. La pressione esercitata dai membri del clan è andata oltre ogni limite, con l’organizzazione di veri e propri cortei armati per scortare i nonni paterni durante i contatti con la piccola. Questi eventi si sono svolti in totale disprezzo delle regolamentazioni giudiziarie e hanno gettato un’ombra di terrore sulla comunità locale.

Gli arrestati sono stati condotti presso la Casa Circondariale di Napoli-Secondigliano e la Casa Circondariale di Santa Maria Capua Vetere, in attesa del processo. È importante sottolineare che si tratta di misure cautelari, e i destinatari hanno il diritto di contestarle in sede di impugnazione. Resta il fatto che, fino a una sentenza definitiva, sono considerati presunti innocenti.

La vicenda ha messo in luce la brutalità e la determinazione con cui certi gruppi criminali operano, sfidando apertamente l’autorità statale e seminando terrore nelle comunità vulnerabili. Per la madre e la figlia coinvolte, la battaglia per la giustizia e per una vita libera da minacce continua, mentre la camorra continua a tessere la sua tela di sopraffazione e illegalità nelle strade di Ponticelli.

Advertisement

Cronache

Orrore a Pannarano, nel Beneventano: sgozza e decapita il fratello poi chiama i carabinieri

Pubblicato

del

Un uomo di 59 anni è stato sgozzato e decapitato dal fratello la cui testa è stata getta dal balcone. Il terribile omicidio è avvenuto nella tarda serata di ieri a Pannarano, in provincia di Benevento. Ad allertare i carabinieri sarebbe è stato l’assassino. Al momento non si conoscono i motivi del gesto.

Continua a leggere

Cronache

Sfruttamento prostituzione, blitz in 27 province e 7 arresti

Pubblicato

del

Una vasta operazione della Polizia di Stato per il contrasto al fenomeno dello sfruttamento della prostituzione si è conclusa nella notte in 27 province. E ha portato all’arresto di 7 persone e a 71 denunce. Ad Alessandria, Ancona, Aosta, Bari, Benevento, Catania, Cosenza, Cremona, Imperia, L’Aquila, Latina, Lecco, Lodi, Lucca, Mantova, Massa Carrara, Milano, Modena, Napoli, Oristano, Parma, Pisa, Prato, Roma, Savona, Teramo e Vibo Valentia, sono stati intensificati i controlli di polizia sui principali luoghi utilizzati soprattutto da soggetti appartenenti alla criminalità straniera, in particolare cinese, dediti al favoreggiamento e allo sfruttamento della prostituzione, talvolta anche minorile.Ad eseguirli oltre 400 operatori delle squadre mobili della polizia di Stato coordinati dallo Sco (Servizio Centrale Operativo). Controlli e perquisizioni hanno riguardato anche appartamenti ed esercizi pubblici in cui le prestazioni sessuali a pagamento erano dissimulate con inesistenti attività professionali (in particolare riferibili al settore estetico e del benessere) pubblicizzate anche online attraverso siti e piattaforme di messaggistica dedicate.

Alle sette persone arrestate, così come ai 71 denunciati, sono contestati reati in materia di immigrazione, sfruttamento della prostituzione, stupefacenti e reati contro la persona. Nel corso delle perquisizioni sono state trovate anche numerose dosi di sostanza stupefacente del tipo cocaina, hashish ed eroina. Sono stati anche adottati provvedimenti amministrativi nei confronti di 51 persone straniere, irregolari sul territorio nazionale (26 delle quali destinatarie del provvedimento di espulsione). E inoltre sono stati sequestrati un fucile illecitamente detenuto, la somma di oltre 10.000 euro provento dell’attività illecite, tre immobili dove abusivamente veniva esercitata l’attività di prostituzione . Complessivamente sono state elevate 82 sanzioni ammnistrative per decine di migliaia di euro per esercizio abusivo dell’attività commerciale, violazione della normativa sull’immigrazione e sugli stupefacenti, irregolarità in materia di assunzione di lavoratori, violazione in materia di tutela della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro, violazione della normativa in materia di igiene e conservazione degli alimenti, infine in alcuni locali sono state riscontrate gravi carenze igienico – sanitarie. A supporto degli Uffici investigativi hanno operato 60 equipaggi dei reparti prevenzione crimine e numerose unità cinofile.

Continua a leggere

Cronache

Alex Marangon, ritrovato cadavere nel fiume: forse ucciso dalla droga nei riti sciamani

Pubblicato

del

È stato trovato ieri pomeriggio il corpo senza vita di Andrea Marangon, il barista 26enne di Marcon (Venezia), scomparso da Vidor (Treviso) nella notte tra sabato e domenica, dopo essersi allontanato da un ritrovo di carattere spirituale che si teneva nell’Abbazia di Santa Bona.

Doveva essere una cerimonia di musica medicina, ma sembra che nessuno abbia saputo contenere gli effetti della ayahuasca, la sostanza allucinogena assunta probabilmente da Alex Marangon nei due giorni di ritiro nell’Abbazia Santa Bona di Vidor.

Piano piano emergono le testimonianze di quanto successo lo scorso sabato notte quando il giovane barista di 26 anni è scomparso nel nulla nel pieno di un raduno di appassionati di sciamanesimo.

Il corpo era arenato su un isolotto nell’alveo del fiume Piave, nella zona di Ciano del Montello, tra i quattro e i cinque chilometri a valle di Vidor.

Il primo avvistamento è avvenuto dall’elicottero dei vigili del fuoco in una zona caratterizzata anche dalla difficoltà di accesso per le squadre a terra a causa della folta vegetazione che caratterizza gli impervi argini che il fiume ha in quel tratto e dove la larghezza del letto del Piave è notevole. Una volta portato a riva e composto sommariamente, il corpo del giovane è stato portato all’obitorio di Montebelluna per un esame da parte del medico legale ed è a disposizione dell’autorità giudiziaria che dovrà decidere se procedere formalmente all’autopsia. Dalle prime indicazioni sembra potersi escludere che sia stato vittima di crimini violenti.

Anche se da una prima ispezione sul corpo, eseguita stamane, sono state evidenziate alcune contusioni, un’ecchimosi all’occhio e una ferita sul fianco, probabilmente dovuta al morso di un’animale, segni comunque considerati compatibili con urti contro massi, rocce e rovi dovuti al trascinamento della corrente del fiume. Con l’autopsia saranno eseguiti anche gli esami tossicologici per stabilire lo stato psico-fisico del giovane.

Da quanto si apprende sabato pomeriggio il ragazzo aveva già fatto un bagno nel Piave accodandosi a un altro ragazzo, potrebbe aver voluto rifarlo sabato notte per il caldo ma aver poi accusato un malore. Intanto i carabinieri stanno procedendo a esaminare il telefonino lasciato dal ragazzo nella camera che aveva prenotato per trascorrervi la notte. Il sindaco di Marcon ha annunciato il lutto cittadino per il giorno dei funerali del giovane che, quando non era in Trentino per lavoro o impegnato in lunghi viaggi, abitava in paese con i genitori.

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto