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Kharkiv sotto il fuoco, Kiev attacca le raffinerie russe

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Le forze armate russe anche domenica hanno continuato a martellare la regione di Kharkiv. Nei raid sono morti almeno dieci ucraini, tra cui una donna incinta, con le forze di difesa che hanno denunciato la tattica del doppio attacco, che prevede un primo bombardamento e poi un secondo all’arrivo dei servizi di emergenza. Kiev ha risposto lanciando i suoi droni oltre confine, e prendendo di mira un aeroporto militare ed una raffineria nella regione di Krasnodar. Dall’inizio dell’offensiva sul nord-est ucraino, lo scorso 10 maggio, Mosca ha ottenuto le conquiste territoriali più significative dalla fine del 2022. L’avanzata, secondo Kiev, ora è stata fermata, ma i russi hanno smentito. Nell’ultima giornata di conflitto cinque civili sono stati uccisi alla periferia della seconda città ucraina, hanno riferito le autorità locali.

Aggiungendo che in un secondo raid, avvenuto 20 minuti dopo, ci sono stati sedici feriti, incluso un bambino di otto anni, un poliziotto e un soccorritore. In seguito, altri cinque civili sono morti nel fuoco di lanciarazzi multipli sui villaggi di Novoossynove e Kivsharivka. Sul fronte opposto i russi hanno comunicato di aver abbattuto decine di droni nella notte, la maggior parte dei quali nella regione di Krasnodar, nel sud-ovest del Paese. Secondo gli ucraini invece alcuni importanti bersagli nell’area sono stati colpiti: un aeroporto militare e la raffineria di Kushchevsky, una delle più grandi in questa parte del territorio russo.

L’impianto è stato chiuso per registrare i danni. Gli attacchi alla raffinerie sono una delle scelte strategiche degli ucraini per indebolire l’avversario in un asset cruciale per la propria economia, che tanto conta sull’export di greggio. I blitz di questo tipo sono stati una ventina negli ultimi mesi, e Kiev ha rivendicato di aver provocato danni significativi alla produzione russa. Non a caso gli Stati Uniti hanno più volte esortato l’alleato a non colpire questo tipo di impianti, perchè la preoccupazione di Washington è un’ulteriore escalation del conflitto, che allontani ancora di più una prospettiva di dialogo tra le parti. Un altro fronte battuto dagli ucraini è quello dei raid alla flotta russa nel Mar Nero.

L’ultimo bersaglio centrato è stato una dragamine, che secondo Kiev differiva dai suoi predecessori di era sovietica per le attrezzature più avanzate per la ricerca e la distruzione delle mine. Gli ucraini, pur tra mille difficoltà in termini di mezzi e uomini, continuano quindi a resistere, mentre il comandante delle forze di terra Oleksandr Pavlyuk ha parlato di diecimila soldati persi dal nemico nell’ultima settimana. La difesa strenua del territorio è motivata anche dalla convinzione che Vladimir Putin non abbia nessuna intenzione di fermarsi.

Per questo motivo, Volodymyr Zelensky ha respinto l’idea della tregua olimpica proposta da Emmanuel Macron, affermando che dello zar non ci si può fidare. In queste ore fa discutere, soprattutto tra gli alleati di Kiev, anche un’altra iniziativa del presidente francese, che ha invitato una delegazione russa alle celebrazioni del D-Day, il prossimo 6 giugno in Normandia. La Casa Bianca, interpellata in proposito, è apparsa piuttosto fredda: “Rinviamo al governo francese, che organizza la commemorazione in Normandia. Ma forse questo ricorderà ai russi che un tempo in Ucraina combattevano i veri nazisti, non quelli immaginari”, ha detto un portavoce del presidente Biden.

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Biden liquida i timori, ‘sono il più qualificato’

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“Nessuno è più qualificato di me per la presidenza e per vincere la corsa” alla Casa Bianca: “sono il più qualificato”. Incurante dei timori del partito e degli elettori, Joe Biden ribadisce che non intende lasciare e si dice sicuro di poter vincere le elezioni e restare in carica altri quattro anni. Nei 22 minuti di intervista a Abc, il presidente Usa appare più sicuro e incisivo rispetto alla disastrosa performance al dibattito contro Donald Trump, ma le sue parole non sembrano in grado di rassicurare e spazzare via i dubbi. Incalzato da George Stephanopoulos sui timori relativi alla sua età e al suo stato di salute, Biden cerca di smarcarsi alle domande. “Sono in buona forma.

Non correrei se non credessi di poterlo fare”, ha detto spiegando di sottoporsi a controlli medici di routine. “Non esiterebbero a dirmi che c’è qualcosa che non va”, ha quindi aggiunto. Il presidente però non si è impegnato a sottoporsi a una valutazione medica indipendente. “Con la presidenza faccio un test neurologico completo ogni giorno”, si è limitato a dire ribadendo che il dibattito tv è stato un “brutto episodio” e “non un segnale di un problema più serio”. Biden ammette di essere arrivato al confronto esausto e di non essere riuscito a recuperare a causa di un brutto raffreddore.

“La responsabilità di come è andato il dibattitto è solo mia”, ha aggiunto puntando comunque il dito contro il “bugiardo patologico” di Trump che ha mentito ripetutamente. Biden non solo si è mostrato sprezzante sui dubbi sulla sua salute, ma ha messo in dubbio anche i sondaggi che lo danno in svantaggio rispetto a Trump. A Stephanopoulos che gli indica di non aver mai visto vincere un presidente con il 36% dei gradimenti, Biden ha risposto secco: “Non credo a questo numero. Le nostre rilevazioni indicano altro. Ricordo che nel 2020 dicevano che non potevo vincere”. E quando il giornalista lo incalza facendogli notare che nel 2024 è molto più difficile, il presidente risponde: “Non quando si corre contro un bugiardo patologico.

Tutte le rilevazioni indicano che è un testa a testa. Non penso che ci sia nessuno più qualificato di me per essere presidente e vincere la corsa. Sono il più qualificato”. La performance del presidente comunque non convince. Molti democratici – riportano i media americani – non la ritengono rassicurante. “Non ritengo che spazzerà via le preoccupazioni”, ha osservato David Axelrod, l’ex consigliere di Barack Obama. A colpire è stata la decisione con cui Biden ha escluso del tutto una sua uscita dalla corsa: lo farei – ha detto – solo su intervento divino, “se me lo dicesse Lord Almighty”.

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Pezeshkian sarà il nuovo presidente dell’Iran

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Il deputato riformista ed ex ministro della Sanità iraniano Massoud Pezeshkian ha vinto il ballottaggio delle 14me elezioni presidenziali e diventerà il nono leader della Repubblica islamica, hanno riferito oggi i media statali locali.

Il quartier generale delle elezioni statali iraniane rende noto che Pezeshkian ha ottenuto 16.384.403 voti contro i 13.538.179 del suo rivale ultraconservatore Saeed Jalili, espressi in un totale di circa 58.000 seggi in Iran e 314 seggi in oltre 100 paesi stranieri. Al ballottaggio presidenziale hanno partecipato circa 30.530.157 (49,8%) dei 61.452.321 elettori aventi diritto, aggiungo le autorità iraniane.

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Squali colpiscono, diversi attacchi nel fine settimana del 4 luglio in Usa

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Gli squali hanno colpito con numerosi attacchi durante il lungo fine settimana del 4 luglio ferendo cinque persone in Texas e Florida. Secondo quanto riportano i media Usa, a South Padre Island, in Texas, quattro nuotatori sono stati morsi da uno squalo in incidenti separati nel giro di due ore.

Il primo è stato segnalato alle 11 di mattina quando i servizi di emergenza hanno risposto a una chiamata per un grave attacco e la vittima è stata trasportata in un ospedale locale per essere curata. Poco dopo, un’altra chiamata ai servizi di emergenza ha portato i vigili del fuoco a scoprire altre due persone con ferite gravi che sono state ricoverate in ospedale. La quarta vittima, una ragazza, ha riportato ferite lievi. Il capo dei vigili del fuoco Jim Pigg ha descritto gli eventi come “senza precedenti”.

Lo squalo ritenuto responsabile degli attacchi è stato successivamente localizzato e ricondotto in acque più profonde, e non ci sono stati ulteriori avvistamenti. In Florida, invece, un ragazzo di 21 anni dell’Ohio è stato morso da uno squalo mentre giocava a calcio in acque poco profonde a New Smyrna Beach. Le ferite non sono gravi e il giovane è stato portato in ospedale. Secondo un rapporto dell’International Shark Attack File del Florida Museum, in tutto il mondo nel 2023 si sono verificati 69 morsi di squalo non provocati sugli esseri umani, di cui 36 negli Stati Uniti.

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