‘Ci sono le condizioni per togliere la mascherina’. Questa l’indicazione del Cts, riunito per decidere il destino dell’ultimo tabu’ della pandemia, che pero’ non correda di precise indicazioni temporali. Ora a segnare la data sul calendario dovra’ essere il governo. I giorni favoriti potrebbero essere il 28 giugno, quando anche l’ultima regione gialla, la Val d’Aosta sara’ bianca, o una settimana dopo, il 5 luglio. Nell’Italia tutta in zona bianca dunque potrebbe non esserci piu’ l’obbligo di indossare le mascherine all’aperto. Il Comitato Tecnico Scientifico trova la quadra dopo un confronto durato oltre due ore. Secondo gli esperti del Cts sarebbe opportuno comunque mantenere il distanziamento, se non si e’ congiunti, e la mascherina andra’ comunque indossata nei luoghi a rischio assembramento all’aperto cosi’ come sui mezzi di trasporto ma non quando si e’ a tavola. Sulla decisione ha influito anche la percentuale di vaccini somministrati in Italia (al momento gia’ oltre il 53% della popolazione ha almeno una dose e circa il 27% ha fatto completato il ciclo). Numeri costanti di somministrazioni che si spera rispettino il trend anche nel mese di luglio, quando pero’ si registrera’ un calo degli arrivi di Pfizer (il vaccino mRna che insieme a Moderna viene inoculato agli under 60, secondo le ultime disposizioni): dalle comunicazioni sugli arrivi nelle singole regioni, diversi governatori parlano di un taglio tra il 25 e il 30% rispetto a giugno mentre Moderna – le cui disponibilita’ sono sempre state esigue – raggiungera’ in alcuni territori punte del -65%. In quest’ultimo mese infatti gli arrivi erano stati superiori alle attese a causa degli anticipi di alcuni carichi. Ma parallelamente, sul fronte Europeo, l’Ue rassicura: “sulla base di questi dati e delle previsioni disponibili entro il mese prossimo potremo raggiungere l’obiettivo di vaccinazione del 70% della popolazione adulta”. Nuove risorse sui vaccini potrebbero arrivare anche da uno studio, secondo cui per i guariti sarebbe necessaria una sola dose anche dopo dieci mesi. Resta ora da affrontare l’ultimo tema su cui ancora non e’ stato fornito un parere, ne’ una data: la questione sulla riapertura delle discoteche potrebbe essere affrontata nei prossimi giorni e, mentre sembra scontato l’accesso solo con green pass in questo tipo di locali e soltanto all’aperto, resta il nodo sull’utilizzo della mascherina una volta entrati. “Ovunque ci sono assembramenti e feste abusive in locali e lidi. Se non avremo una data di riapertura entro l’inizio di luglio, consegneremo le licenze e saremo costretti a comportarci da abusivi anche noi pur di lavorare – protesta il presidente del Silb, il sindacato dei gestori di sale da ballo – Se ritardano la nostra apertura togliendoci altri dieci giorni di lavoro da luglio, ci costringono a non ripartire”. L’Italia e’ ormai alla prova della normalita’, senza coprifuoco e con Basilicata, Calabria, Campania, Marche, Provincia di Bolzano, Sicilia e Toscana che hanno appena raggiunto in zona bianca il resto del Paese (manca la Valle D’Aosta, che entrera’ nella fascia di rischio piu’ bassa il 28 giugno). E i numeri dell’inizio dell’estate continuano migliorare, con l’ultimo bollettino registra numeri da record sui contagi per questo 2021: nelle ultime 24 ore sono 495 i nuovi positivi e 21 le vittime, con il tasso stabile da giorni e attualmente allo 0,61%. Sono soltanto nove gli ingressi in terapia intensiva (385 attualmente in tutta Italia). E’ sulla base di dati confortanti che gia’ in queste ore l’Alto Adige avvia per primo la sperimentazione sullo stop alla mascherina all’aperto, con un’ordinanza per il momento valida fino al 31 luglio. Sara’ pero’ ancora obbligatorio avere con se’ il dispositivo di protezione individuale, ma si dovra’ indossare solamente nei luoghi al chiuso diversi dalla propria abitazione e all’aperto nel caso in cui non e’ possibile mantenere la distanza interpersonale oppure in caso di assembramenti di persone.