Collegati con noi

Esteri

Israele conferma, decine di aerei hanno attaccato in Yemen

Pubblicato

del

“Decine di aerei dell’Aeronautica militare (Iaf), da combattimento, da rifornimento e dell’intelligence, hanno attaccato a 1.800 chilometri da Israele le aree di Ras Issa e Hodeidah nello Yemen”. Lo rende noto la stessa Iaf su X.

L’Aeronautica militare israeliana ha reso noto che nei raid sullo Yemen sono stati colpiti centrali elettriche e un porto marittimo, utilizzati per importare petrolio, che il gruppo Houthi legato a Teheran usa per trasferire nella regione armi iraniane. “L’attacco è stato effettuayo in risposta agli ultimi attacchi sferrati dagli Houthi contro lo Stato di Israele”, dichiara l’Iaf. E aggiunge che nell’ultimo anno “il regime terroristico Houthi ha operato sotto la direzione e il finanziamento dell’Iran, in collaborazione con le milizie irachene, per danneggiare Israele e interrompere la liberà di navigazione globale”.

Forti esplosioni si sono sentite nel porto di Hodeidah nello Yemen, dove sono state segnalati sette diversi attacchi da parte di Israele nello scalo principale. Secondo il canale al-Mayadeen vicino a Hezbollah, i raid miravano agli impianti di stoccaggio del petrolio nel porto di Ras Issa e e di Hodeidah. Fonti yemenite hanno riferito al canale che nel porto di Hodeida sono stati effettuati più di 10 attacchi dell’aeronautica militare e che anche l’aeroporto internazionale della città è stato attaccato.

Forti esplosioni si sono sentite nel porto di Hodeidah nello Yemen, dove sono state segnalati sette diversi attacchi da parte di Israele nello scalo principale. Secondo il canale al-Mayadeen vicino a Hezbollah, i raid miravano agli impianti di stoccaggio del petrolio nel porto di Ras Issa e e di Hodeidah. Fonti yemenite hanno riferito al canale che nel porto di Hodeida sono stati effettuati più di 10 attacchi dell’aeronautica militare e che anche l’aeroporto internazionale della città è stato attaccato.

Advertisement

Esteri

Idf, insieme a Nasrallah uccisi altri 20 leader Hezbollah

Pubblicato

del

Israele ha dichiarato di aver ucciso altri 20 leader di Hezbollah di diverso grado durante l’attacco che ha portato all’uccisione di Hassan Nasrallah presso il quartier generale del gruppo venerdì. Come già riportato, tra i nomi figura Ali Karaki, leader del fronte meridionale di Hezbollah. Le Forze di Difesa Israeliane (Idf), citate dalla Bbc, hanno inoltre affermato di aver ucciso Ibrahim Hussein Jazini, capo dell’unità di sicurezza di Nasrallah, e Samir Tawfiq Dib, descritto dall’Idf come “confidente e consigliere di lunga data di Nasrallah”. L’esercito ha aggiunto che il quartier generale di Hezbollah era situato sotto diversi edifici civili.

Continua a leggere

Esteri

Zelensky, Trump mi ha assicurato che sosterra’ l’Ucraina

Pubblicato

del

Volodymyr Zelenskiy ha detto in un’intervista a Fox News di aver ricevuto “informazioni molto dirette” da Donald Trump secondo cui l’ex presidente degli Stati Uniti sosterrà l’Ucraina se sarà rieletto alla Casa Bianca. “Non so cosa accadrà dopo le elezioni e chi sarà il presidente… Ma ho ricevuto da Donald Trump informazioni molto dirette che sarà dalla nostra parte, che sosterrà l’Ucraina” nella guerra contro Mosca, ha dichiarato.

Zelensky, che si trovava negli Stati Uniti per l’assemblea generale delle Nazioni Unite, ha presentato il suo “Piano per la vittoria” a Trump durante un incontro a porte chiuse venerdì, dopo che il tycoon aveva promesso che avrebbe lavorato sia con l’Ucraina che con la Russia per porre fine al loro conflitto. Il leader ucraino, che ha anche incontrato anche la vicepresidente degli Stati Uniti e candidata democratica Kamala Harris e il presidente Joe Biden, ha detto che sta cercando il sostegno unitario degli Stati Uniti contro l’invasione russa e non appoggerà nessuna delle due parti nelle elezioni statunitensi. “Non voglio essere coinvolto nel periodo elettorale … Non voglio perdere una o l’altra parte degli americani”, ha detto Zelensky a Fox News.

Continua a leggere

Esteri

Vertici azzerati, incognita sul futuro di Hezbollah

Pubblicato

del

Orfano del suo storico leader Hasan Nasrallah, che a molti pareva quasi immortale, e con i vertici militari decapitati nell’arco di poche settimane, Hezbollah appare in ginocchio rispetto allo strapotere di Israele e senza esser stato, almeno finora, sostenuto a sufficienza dall’Iran e dai suoi stessi alleati. Ma Hezbollah non sarà cancellato dalla carta geografica del Medio Oriente, affermano diversi analisti, convinti che il partito riemergerà, nonostante il duro colpo, grazie a una nuova generazione di quadri politici e combattenti, forse addirittura più agguerriti di quelli decimati nelle ultime settimane da Israele.

Per questo gli occhi sono ora tutti puntati sul futuro di Hezbollah e sul suo suo successore più papabile, Hashem Safieddin: se alcune fonti avevano riferito della sua morte assieme a Nasrallah, col passare delle ore si fa strada l’ipotesi che il cugino materno del defunto leader sia invece in un luogo sicuro in attesa di prendere formalmente le redini del partito. Il comando pro tempore sembra esser stato intanto assunto dal vice segretario generale di Hezbollah, lo shaykh Naima Qassem, una figura pubblica, da anni incaricata per rilasciare le interviste ai media ma senza il carisma né la popolarità di cui ha goduto per tre decenni Hasan Nasrallah. Hashem Safieddin, dal canto suo, è da più parti indicato come legato a doppio filo all’Iran. Tanto che i vertici della Repubblica islamica lo avevano designato successore di Nasrallah già nel lontano 2009. Safieddin, attuale presidente del consiglio esecutivo di Hezbollah, è originario del sud del Libano, ed è più giovane di Nasrallah di soli quattro anni.

I due hanno studiato assieme nelle scuole religiose e politiche in Iraq e in Iran. Come il defunto segretario generale, Safieddin è un sayyid, ovvero un discendente del profeta Maometto secondo la tradizione sciita. Questo lo rende il successore perfetto. A differenza di Nasrallah, che inizialmente aveva aderito al partito libanese Amal, Safieddin è descritto come un ‘prodotto politico iraniano’. Il possibile futuro leader di Hezbollah non è soltanto legato per via materna all’ex leader, ma ha legami organici e familiari con la Repubblica islamica: suo fratello Abdallah rappresenta il Partito di Dio a Teheran, mentre suo figlio Rida è sposato con Zeinab Soleimani, la figlia dell’ex capo della Brigata Qods dei Pasdaran iraniani, Qasem Soleimani, ucciso dagli Stati Uniti a Baghdad nel gennaio del 2000.

Tra le difficilissimi sfide che attendono il successore di Nasrallah ci sono quelle di epurare il partito da infiltrati e spie nemiche, di ricostruire una struttura di comunicazione interna non più penetrabile da Israele e, di formare quasi ex novo l’impalcatura militare del partito armato. Nell’arco di due mesi otto alti comandanti militari sono stati uccisi in attacchi israeliani: non solo i capi dei gruppi in prima linea nel sud ma anche i vertici anziani come Ali Karaki, Ibrahim Aqil, Fuad Shukr, tutti uccisi in bombardamenti aerei nella periferia sud di Beirut. Tutti uccisi durante riunioni “segrete” svoltesi allo scoperto dagli sguardi indiscreti nemici. Così come è stata la sorte in serata di Hassan Yassin, ucciso in raid di Israele che lo descrive come “capo di un’unità della divisione di intelligence” di Hezbollah.

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto