A sei anni dal sisma che ha scosso il cuore di Ischia il 21 agosto 2017, il Commissariato alla Ricostruzione rivela un quadro chiaro ma sfidante. La relazione annuale sullo stato degli interventi di riedificazione post sisma e post frana getta luce su quanto è stato fatto e quanto manca ancora per far risorgere l’isola dalle macerie del disastro.
Con una cifra impressionante di 912 milioni di euro, la ricostruzione post calamità si rivela un impegno finanziario di portata considerevole. Questa somma rappresenta il fabbisogno necessario per portare a termine il processo di ricostruzione che è iniziato dopo il sisma del 2017 a Casamicciola, che ha provocato due vittime e notevoli danni. La relazione fotografa dettagliatamente lo stato degli interventi di riedificazione sia pubblici che privati.
Secondo il rapporto, tra i tre comuni isolani colpiti dal terremoto e dalla frana del 2022 – Lacco Ameno, Forio e Casamicciola – ci sono 1.015 edifici che sono ancora inagibili. Di questi, la situazione peggiore si riscontra a Casamicciola Terme, dove ben il 31% degli edifici risulta inutilizzabile. Lacco Ameno e Forio riportano percentuali inferiori, rispettivamente del 14% e 0.5%. La maggior parte degli edifici danneggiati si trova nelle aree più elevate di questi comuni.
La macchina della ricostruzione è stata messa in moto grazie a nove ordinanze emanate a partire da marzo 2022, oltre alle cinque ordinanze speciali che si aggiungono alle 19 precedentemente emesse. Queste misure sono state introdotte per semplificare le procedure di ricostruzione privata e garantire tempi di conclusione dei procedimenti amministrativi più certi. Grazie a queste iniziative, i tempi medi di esame delle domande sono diminuiti da 262 a 65 giorni.
La relazione rileva un notevole aumento dei contributi concessi, con un incremento del 168% rispetto ai cinque anni precedenti. L’approvazione delle istanze pervenute si attesta intorno all’80%, e la relazione prevede un’esito positivo per la maggior parte delle istanze ancora in fase istruttoria.
Ciò che emerge è un cambio di rotta verso una ricostruzione più ampia e rivolta a edifici e aggregati con un numero crescente di unità immobiliari. Questo approccio, che si traduce in un importo medio delle richieste di contributo di circa 800.000 euro, promette di far rientrare un maggior numero di cittadini nelle proprie abitazioni.
La relazione non si limita a tracciare il quadro attuale ma proietta anche uno sguardo al futuro. Stima che il fabbisogno finanziario complessivo per la ricostruzione, inclusi il sisma del 2017 e la frana del 2022, ammonti a 1 miliardo e 260 milioni di euro. Di questi, solo 348 milioni sono stati stanziati finora, rendendo necessario un finanziamento aggiuntivo di 912 milioni di euro per completare appieno la ricostruzione.
La relazione sottolinea anche diversi interventi cruciali che sono stati realizzati, come l’acquisizione del complesso del Pio Monte della Misericordia, il piano di mitigazione del rischio idrogeologico e la ricostruzione di edifici pubblici. Nonostante le sfide e i ritardi accumulati, sembra che il processo di ricostruzione privata a Ischia sia finalmente entrato in una fase compiuta.
Il percorso di ricostruzione di Ischia dimostra che la resilienza e la collaborazione possono prevalere anche nei momenti più difficili, e che la speranza per un futuro migliore può sorgere dalle macerie di un passato doloroso.