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Inzaghi avvisa l’Inter, non dobbiamo pensare alla Juve

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Guai a pensare al big match con la Juventus di domenica: la testa deve essere solo alla sfida con lo Young Boys. È questo il messaggio che il tecnico dell’Inter Simone Inzaghi ha voluto mandare ai suoi, alla vigilia della gara in casa degli svizzeri. Un match da non sbagliare se i nerazzurri vogliono continuare al meglio la corsa per entrare tra le prime otto della classifica unica nella prima fase della nuova Champions League, dopo il pari in casa del Manchester City e il largo successo contro la Stella Rossa. “La partita con la Juventus? Non ci dobbiamo pensare, vogliamo ragionare partita dopo partita. Domani affrontiamo lo Young Boys, che l’anno scorso ha stravinto il campionato e ha avuto qualche problema iniziale. È una squadra fisica, che fa le coppe da tanti anni. Dovremo fare attenzione”, le parole di Inzaghi nella classica conferenza stampa della vigilia.

Una sfida insidiosa anche a livello di terreno di gioco, visto che lo Young Boys gioca sull’erba sintetica, motivo per cui i nerazzurri hanno scelto di svolgere la rifinitura in Svizzera. “Cosa cambia sul sintetico? Cambia, inutile dire che è uguale. Per questo siamo qui oggi a fare la rifinitura, dovremo abituarci nell’ora di oggi sul campo, prestando molta attenzione”, ha aggiunto il tecnico. Soprattutto, però, il problema maggiore per Inzaghi riguarda la situazione degli infortunati. L’Inter infatti è partita per Berna senza Calhanoglu, Asllani e Acerbi (elongazione al bicipite femorale della coscia sinistra, praticamente certa la sua assenza domenica contro la Juventus) mentre Zielinski è recuperato ma non è ancora al top. Così domani dovrebbe rivedersi Barella nella posizione da regista a centrocampo, ma l’unico sicuro della maglia da titolare in mediana è Frattesi.

“Io sono stato contento di quello che ha fatto Barella davanti alla difesa domenica, come l’aveva fatto l’anno scorso a Lecce o a Udine. Ci sta dando una grande mano, domani uno fra lui e Zielinski giocherà lì. Barella, Mkhitaryan e Frattesi hanno speso tanto: sicuramente giocherà Frattesi, poi degli altri tre ne partiranno due dall’inizio e uno probabilmente entrerà”, ha commentato Inzaghi. “Per quanto riguarda le rotazioni, abbiamo avuto un problema traumatico di Asllani venerdì in allenamento. Calhanoglu ha avuto un problema domenica e le rotazioni a metà campo sono limitate. Zielinski ieri ha fatto una buona parte di allenamento e le sensazioni sono positive, dovrò valutare. Sto valutando Bastoni, sia per lui che per Dimarco. Domenica hanno giocato la terza partita consecutiva”. Non mancheranno i cambi nella formazione titolare. Rispetto all’undici visto dal 1′ all’Olimpico, oltre alle assenze degli infortunati Acerbi e Calhanoglu, Bisseck dovrebbe far rifiatare Bastoni completando la difesa con Pavard e De Vrij, mentre sulle fasce Dumfries e Carlos Augusto prenderanno il posto rispettivamente di Darmian e Dimarco. In attacco, infine, Lautaro Martinez e Thuram partiranno dalla panchina, lasciando spazio alla coppia formata da Taremi e Arnautovic.

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Champions: Juve ko 1-0 con lo Stoccarda, decide Tourè nel recupero

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In una notte molto negativa, Thiago Motta incassa il primo ko da tecnico della Juventus. La sua squadra e’ stata sconfitta 1-0 dallo Stoccarda all’Allianz Stadium di Torino nella terza giornata di Champions League. I tedeschi hanno vinto con merito contro una Signora deludente e che domenica e’ attesa dal derby d’Italia contro l’Inter. Primo tempo molto difficile per una Juventus che ha subito fin dai primi minuti il gioco dinamico dello Stoccarda. Nei primi 45 minuti i tedeschi di Hoeness hanno mosso bene il pallone e in almeno due occasioni hanno sfiorato il vantaggio: la prima vera grande occasione per i biancorossi e’ capitata al 29′ quando Millot ha toccato palla sulla destra dell’area per il taglio sul primo palo di Demirovic, il destro al volo del bosniaco ha colpito in pieno il palo. Decisivo il tocco a mano aperta di Perin che ha nuovamente salvato i suoi al 41′ quando Stiller ha trovato l’inserimento di Undav sul secondo palo, il tedesco ha effettuato un colpo di testa in diagonale e il portiere ha risposto alla grandissima con una parata in tuffo alzando sopra la traversa.

Dopo meno di tre minuti dall’avvio della ripresa era stato Undav a segnare, ma l’intervento del Var ha poi annullato la rete per un tocco di mano. Tra il 15′ e il 17′, ancora Perin grande protagonista: prima ha alzato sopra la traversa una conclusione di Demirovic e poi ha risposto alla grande sulla conclusione di destro di Millot verso il primo palo. Una Juventus fino a quel momento in forte difficolta’, ha provato a reagire al 22′ quando un primo tiro di Thuram ha trovato la respinta di Chabot e la successiva conclusione di Yildiz ha trovato attento il portiere Nubel. Al 39′, Juventus in dieci per l’espulsione di Danilo reo di aver commesso un fallo da rigore su Rouault, ma due minuti piu’ tardi e’ stato Perin, il migliore in campo, a ipnotizzare Millot e a deviare in corner il tentativo di trasformazione dagli undici metri del calciatore francese. Al 47′, in pieno recupero, gol-capolavoro di El Bilal Toure’ servito per vie centrali da Millot, bravo l’ex Atalanta a infilarsi tra le maglie bianconere e a battere l’incolpevole Perin regalando la vittoria ai suoi e condannando i bianconeri alla prima sconfitta della stagione.

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Champions, Aston Villa piega Bologna con McGinn e Duran

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Niente inversione di tendenza. Se il Bologna in campionato non sa vincere, pareggiando spesso e volentieri in Champions arriva un’altra sconfitta. Seconda trasferta inglese dopo quella di Liverpool e secondo ko: questa volta al Villa Park di Birmingham, I destini europei dei rossoblù restano appesi ai risultati delle prossime gare casalinghe con Monaco e Lille, da vincere a tutti i costi per sperare di strappare il pass per i playoff dopo il punticino casalingo strappato con lo Shakhtar. Cercava la vittoria della svolta in casa dell’Aston Villa, la banda di Italiano. Per riuscirci avrebbe dovuto sovvertire i pronostici e l’andamento di una stagione che l’ha vista prima della sfida con i Villans disputare 10 gare e vincerne una sola: per di più al cospetto della terza della classe in Premier League e di una squadra che fa parte del gruppo delle capoliste di Champions: niente da fare.

Ci provano in avvio i rossoblù, che sui cambi di campo di Posch per Ndoye creano più di un grattacapo alla squadra di Emery: lo svizzero mette in condizione di segnare prima Urbanski, poi Dallinga e Fabbian: Martinez dice no, tiene in carreggiata l’Aston Villa, che poi prende le misure agli avversari e inizia a farsi vedere. Duràn sfiora il gol da calcio d’angolo di Tielemans, Bayley, McGinn e Rogers chiamano Skorupski alla parata prima dell’intervallo, facendo presagire ciò che è destinato ad accadere alla ripresa. L’Aston Villa sale di colpi: Bailey spreca a tre metri dalla porta sugli sviluppi di un piazzato di Tielemans, poi è McGinn, su piazzato, con un tiro cross, a sorprendere Skorupski e l’intera difesa rossoblù.

Il Bologna incassa il colpo e non risponde, l’Arsenal affonda, con Rogers a trovare il cross e l’assist per Duran, che anticipa Lucumi e chiude i conti: uno-due letale tra il decimo della ripresa e il minuto 19, mentre il Bologna è alla terza gara di Champions senza gol, confermando la propria leggerezza sotto porta e le difficoltà di Dallinga a calarsi nei panni di erede di Zirkzee in rossoblù. La squadra di Italiano si ferma al palo colpito da Beukema a cinque minuti dal termine, con il difensore che di testa su corner anticipa Konsa. La prestazione c’è, ma solo a tratti, con la squadra che cala alla distanza, complici anche le assenze degli infortunati Aebischer, Ferguson, il Bologna cade ancora e ora è chiamato a rincorrere: in Champions e in campionato. Terza gara, terza vittoria e terzo clean sheet, invece, per l’Aston Villa di Emery.

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Prima vittoria Milan in Champions, Bruges in 10 va ko

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Il Milan torna a vincere in Champions League, batte il Bruges a San Siro, lì dove potrebbe nascere il nuovo impianto di Inter e Milan. Sblocca la partita una magia di Pulisic, poi i rossoneri pur giocando per 50′ in superiorità numerica si fanno rimontare prima di prendere il largo grazie alla doppietta di Reijnders. Decisivi i cambi di Paulo Fonseca che non ha riserve nel richiamare in panchina Leao al 15′ della ripresa. Gli preferisce Okafor ed è lui a confezionare l’assist per il 2-1. Sul 3-1, poi, il tecnico rossonero regala il sogno del debutto in Champions League a Francesco Camarda: è un momento storico, perché a 16 anni e 226 giorni è il più giovane esordiente della storia del Milan, il più giovane italiano a giocare in Champions League.

E a tre minuti dalla fine, il talento rossonero aveva anche sigillato il sogno con un gol di testa nel boato di San Siro ma il fuorigioco infrange la gioia del giovane attaccante che avrà sicuramente tempo di lasciare comunque il segno. È una serata di sorrisi quella del Milan che finalmente cancella lo zero nella classifica europea e conquista la seconda vittoria consecutiva dopo quella con l’Udinese in campionato. Ibrahimovic nel prepartita aveva assicurato di vedere “miglioramenti da parte della squadra” richiamando tutti alla “responsabilità” e alla “disciplina”. Ora il Milan spera di aver iniziato con questa partita il suo percorso in Champions League, mentre Fonseca continua a ricevere risposte dai suoi.

Straordinario Pulisic, decisivo Reijnders che si prende il suo personale riscatto dopo la severa espulsione in campionato. Ma la partita non è iniziata come il tecnico portoghese avrebbe voluto. Il Bruges gioca con intraprendenza e coraggio. Più volte pericolosi, i belgi colpiscono la traversa con un tiro dalla distanza di Ordonez. A risolvere la situazione ci pensa, ancora una volta, Pulisic, ormai grande goleador del Milan. Sei gol e tre assist in dieci partite tra Champions e Campionato. Una media incredibile che certifica quanto l’americano sia il vero leader della squadra rossonera. Sei minuti dopo, un’entrataccia di Onyedika condanna lui al rosso (dopo la revisione al Var) e gli ospiti a giocare in inferiorità numerica per 50′.

Ad inizio ripresa il Bruges cambia, Vetlesen prende il posto di Talbi, Sabbe quello di Seys e proprio dai piedi dei due subentrati viene confezionato il gol del pari dopo appena 6′. Vetlesen serve l’assist a Sabbe che con un diagonale batte Maignan. Buchi impressionanti in difesa. Il Milan subisce psicologicamente e sembra faticare a reagire. Così Fonseca richiama Leao per Okafor, oltre a Loftus Cheek per Chukwueze. E’ un cambio provvidenziale perché è Okafor che affonda sulla sinistra per poi servire al centro Reijnders bravo a trovare il gol. Leao che ancora stava raggiungendo la panchina, alza le braccia al cielo da fondo campo. Ma è difficile pensarlo davvero felice. Dopo essere rimasto a guardare per novanta minuti in campionato, viene sostituito per primo in Champions.

Il pari carica i rossoneri. Al 20′ ancora su calcio d’angolo di Pulisic il Bruges rischia l’autogol ma si fa salvare dalla trasversa. Poi, poco dopo, cavalcata sulla destra di Chukwueze e passaggio al centro raccolto ancora da Reijnders che trova la doppietta. Scelta perfetta di Fonseca. E negli ultimi 15 c’è spazio anche per Camarda. I genitori sorridono orgogliosi in tribuna. Già mettendo i piedi in campo, il giovane attaccante scrive la storia del calcio italiano. Poi arriva anche il gol. Esplode lo stadio, tutti lo abbracciano, Camarda si toglie la maglia. Ma il Var strozza l’esultanza in gola per fuorigioco. Ci sarà tempo in rossonero per altre gioie.

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