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Economia

Intesa accelera sul wealth management digitale in Europa

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Intesa Sanpaolo stringe un’alleanza con Blackrock e accelera la crescita dell’offerta di digital wealth management, in Italia e in Europa. L’accordo consentirà a Fideuram – Intesa Sanpaolo Private Banking di aumentare sua offerta sia geograficamente, sia tramite i migliori servizi di intermediazione, consulenza ibrida e gestione di portafoglio, proposti tramite canali digitali. Con questa “partnership potremo ampliare la nostra clientela a livello europeo offrendo soluzioni all’avanguardia”, spiega Carlo Messina, ceo e consigliere delegato di Intesa Sanpaolo. L’obiettivo dei protagonisti dell’accordo è quello di ampliare le possibilità delle persone nel loro percorso di investimento, e sarà raggiunto aiutando i clienti nella transizione dal risparmio all’investimento.

Si punta anche a strategie su misura per soddisfare obiettivi finanziari personalizzati. L’accordo si inserisce “perfettamente nella nostra strategia basata sulla crescita delle attività del wealth management e sullo sviluppo di nuove soluzioni tecnologiche”, aggiunge Messina. L’iniziativa, partendo dall’Italia, si espanderà in Europa a partire dai mercati belga e lussemburghese, dove opera la controllata Intesa Sanpaolo wealth management e dove sono già state identificate interessanti opportunità di crescita. La collaborazione con Blackrock, guidata in Italia da Giovanni Sandri, responsabile di Blackrock Southern Europe, ci “offre l’opportunità di rafforzare i nostri programmi nella gestione patrimoniale digitale e di espanderci ulteriormente in Europa, un mercato con notevoli margini di crescita”, evidenzia Tommaso Corcos, responsabile di Intesa Sanpaolo wealth management divisions.

Il gruppo bancario guidato da Carlo Messina (nella doto Imagoeconomia in evidenza) ha sviluppato un modello di business unico, caratterizzato da una forte componente di ricavi dalle commissioni da wealth management & protection, supportata da soluzioni digitali innovative. Fideuram, in linea con il piano industriale 2022-2025 del gruppo, ha ampliato la propria offerta grazie a un processo di trasformazione digitale con la sua piattaforma di wealth management Fideuram Direct, che da ottobre 2022 è in grado di operare direttamente sui mercati finanziari. L’esperienza di Blackrock negli investimenti globali e le sue “capacità tecnologiche all’avanguardia consentiranno a Fideuram di accelerare la prossima fase di crescita del proprio business”, sottolinea Rachel Lord, responsabile di BlackRock international.

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Economia

In Italia reddito famiglie cresce doppio della media Ocse

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– Il reddito reale delle famiglie cresce in Italia più della media Ocse nel secondo trimestre del 2024. In media – si legge in un comunicato – nei Paesi dell’organizzazione è aumentato dello 0,4%, in deciso rallentamento rispetto all’1,3% del trimestre precedente e rispetto a un Pil reale pro capite cresciuto nello stesso periodo dello 0,3%. Dei 15 paesi per i quali sono disponibili dati, 8 hanno registrato un aumento, mentre 7 hanno registrato una diminuzione. Tra le economie del G7, il reddito reale delle famiglie pro capite è cresciuto nella maggior parte dei paesi, ma si è contratto in Canada e Germania. Il Regno Unito e l’Italia hanno registrato gli aumenti più alti, rileva l’Ocse, rispettivamente 1,1% e 1,0%, invariati rispetto al trimestre precedente.

Gli Stati Uniti hanno registrato un aumento del reddito reale delle famiglie pro capite nel secondo trimestre 2024 (0,4%), in calo rispetto all’1,2% del primo trimestre, principalmente a causa della ridotta crescita della retribuzione dei dipendenti e dei pagamenti delle prestazioni sociali governative. Anche la Francia ha registrato un aumento (0,3%), in calo rispetto allo 0,5% del primo trimestre 2024, mentre il Canada ha registrato un calo (-0,2%), poiché il Pil reale pro capite è diminuito per il quinto trimestre consecutivo.

Anche la Germania ha registrato diminuzioni sia del reddito reale delle famiglie pro capite (-0,2%) che del Pil reale pro capite (-0,3%), il primo riflettendo in parte la debole crescita della retribuzione dei dipendenti e dei redditi da capitale, combinata con l’aumento delle imposte sul reddito e sul patrimonio. Tra gli altri Paesi dell’Ocse, il Portogallo ha registrato il maggiore aumento del reddito reale delle famiglie pro capite nel 2° trimestre 2024 (2,1%), trainato principalmente dalla retribuzione dei dipendenti; tra il quarto trimestre 2021 e il secondo trimestre 2024, la retribuzione dei dipendenti in Portogallo è cresciuta del 23% in termini reali, superando quella delle economie del G7. I Paesi Bassi hanno registrato la maggiore contrazione (-2,3%) del reddito reale delle famiglie pro capite, principalmente a causa di un calo dei redditi da capitale in coincidenza con un aumento delle imposte sul reddito e sulla ricchezza, sebbene il Pil reale pro capite sia aumentato (0,9%).

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Economia

Sì alle nozze Ita-Lufthansa, il Mef firma l’accordo

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L’ennesima giornata frenetica per definire gli ultimi dettagli. E poi l’accordo che sancisce il tanto sospirato ‘sì’ alle nozze tra Ita e Lufthansa. Dopo un weekend di trattative serrate, il Mef e il colosso dei cieli tedesco hanno siglato all’ultimo minuto utile l’intesa sul piano finale inviato poi a stretto giro a Bruxelles rispettando la scadenza fissata per le 23:59.

Dopo la lite esplosa all’inizio della settimana scorsa per la richiesta di Francoforte di uno sconto sul prezzo che aveva fatto infuriare il Tesoro – non intenzionato a cedere a “ricatti” e a “svendere” la newco – i tedeschi hanno rinunciato alla corsa al ribasso. “Le condizioni economiche previste” nel contratto dell’alleanza italo-tedesca siglato nel luglio 2023 “non hanno subito variazioni”, ha precisato il Mef in una nota diffondendo l’atteso annuncio. Adesso si aspetta “con fiducia” l’approvazione definitiva della Commissione europea per procedere al closing. Un giudizio finale positivo che l’antitrust europeo è pronto a emettere senza ulteriori colpi di scena.

L’ultimo round di negoziati è ruotato intorno alla seconda tranche dell’investimento complessivo da 829 milioni di euro che il colosso tedesco guidato dall’inflessibile ceo Carsten Spohr è chiamato a versare per assumere il controllo della compagnia tricolore sorta dalle ceneri di Alitalia. Il Mef e Lufthansa nelle ultime ore hanno cercato di ripristinare la fiducia persa nei giorni scorsi: incassato il secco no italiano alla richiesta di uno sconto, i tedeschi hanno invertito la rotta per salvare un accordo strategico.

Dapprima, riducendo le sue pretese sul prezzo e chiedendo, secondo fonti qualificate, un ribasso di meno di dieci milioni. E poi, stando alle ultime indicazioni trapelate, rinunciando a dilazionare l’acquisto del 49% di Ita (la seconda rata dell’investimento) come ipotizzato in questi giorni e alla clausola di aggiustamento del prezzo. A ricucire lo strappo è stata la squadra del direttore generale del Dipartimento dell’Economia al ministero e capo delle partecipate, Marcello Sala. Poco dopo le 23 il plico degli impegni (i cosiddetti remedies) per la tutela dell’equilibrio dei cieli è arrivato sul tavolo dell’antitrust Ue.

Tra i documenti sono presenti come preannunciato anche i contratti firmati dai vettori rivali per garantire la concorrenza nei segmenti di mercato ritenuti critici. L’identikit delle concorrenti corrisponde ai nomi di easyJet per l’hub di Milano-Linate e le dieci rotte di corto raggio tra l’Italia e l’Europa centrale (con destinazione Germania, Belgio, Svizzera e Austria) e Air France e Iag (casa madre di British Airways e Iberia) per i lunghi collegamenti transoceanici tra Fiumicino e Washington, San Francisco e Toronto. Tutte soluzioni viste di buon occhio dall’Ue che, con tutta probabilità, darà il suo via libera finale entro la fine del mese.

Anche in questi giorni turbolenti a Bruxelles si è sempre continuato a predicare fiducia: il prezzo di cessione della newco non aveva infatti alcuna rilevanza agli occhi dei tecnici dell’antitrust, concentrati soltanto sul rispetto degli impegni messi a punto nell’assai ardua intesa politica raggiunta con Roma e Francoforte il 3 luglio. Ora i tecnici della squadra antitrust di Margrethe Vestager si prenderanno qualche giorno per valutare il pacchetto e concedere, entro la fine di novembre, un via libera finale destinato a rappresentare uno degli ultimi atti dell’era Vestager. Subito dopo, sarà il tempo del closing con l’ingresso di Lufthansa nel board di Ita: tutto, aveva già preannunciato nelle settimane scorse Spohr, lascia presagire che l’alleanza spiccherà il volo “all’inizio del 2025”.

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Missione per salvare la metro C, c’è impegno bipartisan

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La missione per salvare la metro C (foto Imagoeconomica in evidenza) è quasi compiuta. Dopo il rischio di un aumento di tempi e costi per il tagli ai finanziamenti il sindaco Gualtieri oggi si dice fiducioso: “vedo le condizioni per salvare l’opera”, sottolinea dopo avere avuto contatti col governo.

“Penso di avere una nota di ottimismo – ha aggiunto – ho interloquito col governo, con le forze di opposizione e di maggioranza, ho visto che ci sono emendamenti bipartisan per recuperare risorse per la metro C, emendamenti del Pd, di FdI e FI, e ringrazio i parlamentari e la presidente del Consiglio”, dice il sindaco di Roma pur ammettendo la cautela del caso: “sono ottimista, ma prudente finché non vedo la Gazzetta Ufficiale”. Gualtieri ha ribadito quali conseguenze avrebbe il taglio dei fondi, ovvero un interruzione del progetto, un aumento conseguente dei costi e anche un accavallamento dei cantieri che paralizzerebbe un settore della città.

“Sarebbe inattuabile – aveva detto Gualtieri- perché non solo costringerebbe a fare una nuova gara per la T1 aumentando i tempi, ma determinerebbe anche l’aumento di 50 milioni dei costi della tratta T2” con le previste stazioni di Chiesa Nuova, San Pietro, Ottaviano e infine piazzale Clodio. “Ci si fermerebbe a piazzale Clodio e sarebbe dannosissimo – spiega Gualtieri – quando invece si deve arrivare all’Auditorium e alla Farnesina”, ovvero la tratta T1 che rischia di saltare col definanziamento di 425 milioni.

“Paradossalmente finendo a Clodio costerebbe di più. Poi noi vogliamo partire con due talpe, una da Venezia e una da Farnesina, dove c’è un terreno Ama che non da fastidio a nessuno. Fare tutto questo a piazza Mazzini, a Prati, avrebbe terremotato un quartiere e sarebbe stata una assurdità”, conclude il sindaco. Gualtieri ha sottolineato il lavoro portato avanti dall’opposizione parlamentare per salvare la Metro C, con “gli emendamenti del Pd”, e ha ricordato quelli di Fdi e di Fi ma non quelli della Lega rivendicati dalla deputata Simonetta Matone.

“Omette di dare il giusto riconoscimento al ministro delle Infrastrutture Salvini, si vanta di avere una interlocuzione diretta con il presidente del Consiglio e ringrazia per gli emendamenti FdI e FI -dice Matone- Peccato che ometta di ricordare che l’ emendamento per il rifinanziamento della metro C sia a prima firma della sottoscritta, fino a prova contraria deputato della Lega”.

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