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Ambiente

Infrastrutture, parchi gioco in aree degradate di 18 comuni del Parco del Cilento Vallo di Diano e Alburni

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Pubblicato il bando per realizzare 18 nuovi parchi gioco che andranno a riqualificare le aree degradate di 18 Comuni del Parco Nazionale del Cilento Vallo di Diano e Alburni. Le nuove opere, utili e concrete, si andranno ad aggiungere ai 15 spazi ludici già realizzati nel Territorio del Parco. In totale 33 parchi gioco più altri due in corso di verifiche tecniche. Un investimento di circa 1 milione di euro. Sono 35 i Comuni beneficiari di questa iniziativa, selezionati attraverso una manifestazione d’interesse indetta dal Parco Nazionale del Cilento Vallo di Diano e Alburni.

“Il degrado urbano è una delle criticità più diffuse nei nostri Territori, contrastarlo con la realizzazione di parchi gioco che, favoriscono i processi di socializzazione e inclusione anche dei più piccoli, ritengo sia un sostanziale segno di civiltà e di attenzione alle nostre famiglie”. Lo ha detto Tommaso Pellegrino, Consigliere Regionale e Commissario del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni.

“Sono contento e orgoglioso di questa iniziativa – ha proseguito Pellegrino – che mette a disposizione dei cittadini nuovi spazi di ritrovo e socialità riqualificando le aree pubbliche e rendendole più facilmente fruibili dai bambini e dalle famiglie. In questo modo si promuove il gioco all’aria aperta, l’attività ludica e i comportamenti rispettosi dell’ambiente. Con il completamento dei nuovi parchi gioco, oltre a regalare qualche sorriso in più ai nostri bambini, abbiamo contribuito a rendere più belle le nostre Comunità”, ha concluso Pellegrino.

A seguire i Comuni nei quali si realizzeranno i Parchi gioco:

  • Sicignano degli Alburni
  • Casalbuono
  • Piaggine
  • Castel San Lorenzo
  • Perito
  • Bellosguardo
  • Sant’Angelo a Fasanella
  • Corleto Monforte
  • Monte San Giacomo
  • Morigerati
  • Omignano
  • Polla
  • Sacco
  • Orria
  • Serramezzana
  • Montano Antilia
  • Moio della Civitella
  • Buonabitacolo

Di prossimo affidamento

  • Campora
  • Ceraso

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Ambiente

In 10 anni 146 disastri meteo, agricoltura in ginocchio

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In Italia negli ultimi dieci anni, in particolare dal 2015 al 20 settembre 2024, sono stati registrati 146 eventi meteo estremi che hanno causato danni all’agricoltura, pari al 7,4% del totale degli eventi avvenuti nello stesso periodo in Italia. Lo evidenzia il report Città Clima – speciale Agricoltura di Legambiente realizzato in collaborazione con il Gruppo Unipol – indicando che “preoccupa in particolare l’accelerata degli ultimi due anni 2023-2024, con 79 eventi meteo estremi con danni al settore, che è oltre la metà del totale registrato negli ultimi 10 anni. Sei le regioni più colpite: Piemonte con 20 eventi, seguito da Emilia-Romagna (19), Puglia (17), Sicilia e Veneto (ciascuna con 14), Sardegna (11) con danni alle produzioni di frutta, ortaggi, mais, barbabietole, frutteti e vigneti che sono stati sradicati.

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Ambiente

Trovato un ecosistema preistorico fossile in Valtellina

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Orme di anfibi e rettili, ma anche piante, semi, impronte di pelle e persino gocce di pioggia: è un vero e proprio ecosistema fossilizzato su lastre di arenaria, quello scoperto nel Parco delle Orobie Valtellinesi in provincia di Sondrio. Riportato alla luce dallo scioglimento di neve e ghiaccio causato dal cambiamento climatico, conserva tracce di vita risalenti a 280 milioni di anni fa. I primi reperti, recuperati pochi giorni fa a 3.000 metri di quota con una spettacolare operazione supportata da un elicottero, sono stati mostrati per la prima volta al Museo di Storia Naturale di Milano.

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Copernicus: 2024 l’anno più caldo, sforerà limite 1,5 gradi

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Il 2024 sarà l’anno più caldo mai registrato, e la temperatura media globale sarà più di 1,5 gradi sopra i livelli pre-industriali, probabilmente più di 1,55 gradi. Lo scrive in un comunicato il servizio meteo della Ue, Copernicus.

“L’anomalia media della temperatura globale per i primi 10 mesi del 2024, da gennaio ad ottobre – scrive Copernicus -, è stata di 0,71 gradi superiore rispetto alla media 1991-2020: è la più alta mai registrata per questo periodo, e di 0,16 gradi più alta dello stesso periodo del 2023”.

Secondo il servizio meteo della Ue, “è ora virtualmente certo che il 2024 sarà l’anno più caldo mai registrato. L’anomalia della temperatura media per il resto del 2024 dovrebbe crollare quasi a zero perché il 2024 non risulti l’anno più caldo”. Inoltre, prosegue Copernicus, “dato che il 2023 è stato 1,48 gradi sopra il livello pre-industriale, è virtualmente certo che la temperatura globale annuale per il 2024 sarà di più di 1,5 gradi sopra il livello pre-industriale, ed è probabile che sarà superiore di più di 1,55 gradi”.

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