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Cronache

Incredibile avventura di due naufraghi : dopo due giorni e due notti in mare sono stati salvati dalla Guardia Costiera

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È una storia che ha dell’incredibile: Alessandro Vitiello e Renato Spano hanno trascorso due giorni e due notti in mezzo al mare, in balia delle onde a 50 miglia dalle coste della Maddalena poi sono stati tratti in salvo dalla Guardia Costiera che non aveva mai smesso di cercarli.

Erano soli, aggrappati ad una zattera, lontano dalla costa con la sola speranza di sentire un motore in lontananza, una barca, un gommone, senza neppure vedere la costa da lontano. Hanno resistito e ce l’hanno fatta.
I due erano partiti da Porto Ercole, in Toscana, mercoledì mattina, diretti in Sardegna. Erano in navigazione da qualche ora quando la loro barca, un gozzo in legno di 14 metri, ha incominciato a imbarcare acqua. Loro hanno avuto soltanto il tempo di mettere la zattera in mare e di salirci sopra che la loro imbarcazione è affondata. Da quel momento in poi hanno potuto soltanto attendere e sperare. Fino a quando hanno sentito un rumore, prima lontano, poi sempre più vicino, inconfondibile: le pale di un elicottero. Era la Guardia Costiera e quando dall’alto l’equipaggio del velivolo è riuscito a vederli, è stata calata una persona sospesa ad una corda che ha agganciato i naufraghi e li ha tirati su uno dopo l’altro. Una volta a terra i due amici sono stati portati in ospedale dove a parte un po’ di stanchezza i medici hanno riscontrato che stavano bene e così hanno raccontato la loro disavventura a parenti, amici e giornalisti.

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Cronache

Femminicidio a Cagliari, il marito ha confessato

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Ha confessato: dopo oltre sei mesi in cui si è sempre dichiarato innocente ha ammesso le proprie responsabilità Igor Sollai, il 43enne attualmente in carcere con le accuse di omicidio volontario aggravato e occultamento di cadavere per aver ucciso e nascosto il corpo della moglie, Francesca Deidda, di 42 anni, sparita da San Sperate, un paese a una ventina di chilometri da Cagliari, il 10 maggio scorso e i cui resti sono stati trovati il 18 luglio in un borsone nelle campagne tra Sinnai e San Vito, vicino alla vecchia statale 125.

Sollai, difeso dagli avvocati Carlo Demurtas e Laura Pirarba, è stato sentito in carcere a Uta dal pm Marco Cocco. Un interrogatorio durato quattro ore durante il quale il 43enne ha confessato il delitto descrivendo come ha ucciso la moglie e come poi si è liberato del cadavere. Non avrebbe invece parlato del movente. Nessun commento da parte dei legali della difesa. Non è escluso che l’interrogatorio riprenda la prossima settimana.

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Cronache

‘Ndrangheta: patto politico-mafioso, assolti i boss

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featured, Stupro di gruppo, 6 anni ,calciatore, Portanova

Mafia e politica, assolti i boss. La Corte di Appello di Catanzaro ha ribaltato totalmente la sentenza di primo grado riformando la sentenza di primo grado del processo “Sistema Rende”. I giudici di secondo grado hanno assolto i boss e gli appartenenti alle cosche di Cosenza e Rende finiti nell’inchiesta su mafia e politica che coinvolse amministratori ed esponenti dei principali clan cosentini. Assoluzione perche’ il fatto non sussiste per Adolfo D’Ambrosio e Michele Di Puppo (che in primo grado erano stati condannati rispettivamente a quattro anni e 8 mesi di reclusione), l’ex consigliere regionale Rosario Mirabelli e per Marco Paolo Lento (condannati in primo grado entrambi a 2 anni di carcere). Confermate poi le assoluzioni di Francesco Patitucci e Umberto Di Puppo, condannato in passato per aver favorito la latitanza del boss defunto Ettore Lanzino. Secondo l’inchiesta “Sistema Rende”, alcuni politici e amministratori rendesi (tra i quali gli ex sindaci Sandro Principe e Umberto Bernaudo) avrebbero stipulato un patto politico-mafioso grazie al quale avrebbero ottenuto sostegno elettorale in cambio di favori come le assunzioni in alcune cooperative del Comune. Ora la parola spetta alla Cassazione.

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Attacco hacker ad archivi InpsServizi, alcuni server bloccati

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“InpsServizi S.P.A. (Società in House di INPS) ha recentemente subito un attacco informatico di tipo ransomware che ha portato al blocco di alcuni server, rendendo temporaneamente indisponibili alcuni applicativi gestionali e i dati forniti a propri clienti”. E’ quanto si legge in una nota dell’Inps nella quale si precisa che “l’accaduto è stato denunciato prontamente a tutte le autorità competenti”. “Attualmente, sono in corso indagini approfondite. È importante rassicurare i cittadini che il Contact Center, principale servizio di assistenza, non è stato colpito dall’attacco e rimane operativo”. “Le azioni in corso sono concentrate sul ripristino delle infrastrutture compromesse in modo tempestivo e sicuro”.

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