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Cronache

Inchiesta Universiadi, dopo Bonavitacola indagato anche Aponte: perquisizioni alla Msc

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L’inchiesta sulle Universiadi è una cosa seria. Molto delicata. Non tocca solo Palazzo Santa Lucia con  l’ipotesi di corruzione contestata al vice presidente della giunta regionale Fulvio Bonavitacola. Eh no,  l’inchiesta lambisce anche la compagnia di navigazione Msc, con l’armatore italo-svizzero Gian Luigi Aponte indagato per corruzione e turbativa d’asta. Msc, è utile ricordarlo, ha ospitato a bordo di una delle sue navi da crociera ormeggiate nel Porto di Napoli, la ” Lirica”, circa duemila atleti impegnati nella manifestazione sportiva. Nei giorni scorsi Henry John Woodcock e Francesco Raffaele, i pm inquirenti, hanno inviato i carabinieri negli uffici di via Depretis della Msc. Nel decreto di perquisizione, i pm hanno chiesto ai carabinieri  di acquisire ogni elemento utile per capire quanti sono stati i passeggeri imbarcati sulla Lirica nei giorni della manifestazione, fra il 3 e il 14 luglio scorso. Sembra, ma la notizia non è confermata, che i carabinieri abbiano chiesto alla Msc anche notizie circa crociere offerta ad esponenti delle istituzioni prima, durante e dopo le Universiadi.

Universiadi. La inaugurazione del villaggio degli atleti nel Porto di Napoli

L’armatore Aponte, come abbiamo già detto, è indagato anche lui per corruzione e turbativa d’asta. Ribadiamo che sono contestazioni, non sentenze di condanna. Ed è probabile che queste investigazioni possano anche consentire ai pm di non avere abbastanza indizi per supportare i reati ipotizzati e dunque prosciogliere da ogni accusa gli attuali indagati. Al momento, il fascicolo d’inchiesta sulle Universiadi, conta  quattro indagati: oltre a Fulvio Bonavitacola e Gian Luigi Aponte, sono indagati per corruzione la funzionaria regionale Anna Paola Voto, responsabile dell’area istituzionale dell’Aru, e Rocco Chechile, amministratore unico della società proprietaria del Grand Hotel Salerno, l’albergo che durante l’Universiade ha ospitato circa mille persone appartenenti alle delegazioni e dove, secondo la Procura, Bonavitacola alloggerebbe “da mesi in una suite”. Piccola notazione che nulla aggiunge all’inchiesta ma che chiarisce l’ambiente in cui ci si muove. Parliamo, lo ribadiamo ancora una volta, di ambiente istituzionale, non di ambienti criminali. La signora Voto fino al giorno prima della sua nomina all’Aru era responsabile (ed lo è ancora) della Segreteria del vice presidente della Giunta e assessore all’Ambiente, Fulvio Bonavitacola.

Domanda? Perchè mai Bonavitacola che risiede a Salerno dolerebbe avere una suite dentro un albergo bellissimo del Lungomare di Salerno? Misteri. In ogni caso i magistrati lavorano per diradare dubbi.
La Procura di Napoli vuole capire anche la ratio della scelta di far alloggiare gli atleti e le delegazioni sulle navi ormeggiate nel Porto di Napoli. Una procedura contesta dal comune di Napoli ma poi perseguita dalla Regione Campania, anche per questioni di tempo, forse.

I pm Woodcock e Raffaele  vogliono approfondire anche alcune relazioni tra “soggetti intranei alla pubblica amministrazione”, e in particolare la funzionaria Anna Paola Voto, con alcuni referenti di vertice di “Msc e Cisalpina”, il tour operator che fa capo allo stesso gruppo. Ma siamo in una fase molto delicata dell’inchiesta, in cui è sì facile provare a capire dove vuole parare la procura di Napoli – un presunto “reciproco scambio di favori e di utilità” -, ma questo non deve però portare alcuno alle affrettate conclusioni di criminalizzare gli odierni indagati.

Giornalista. Ho lavorato in Rai (Rai 1 e Rai 2) a "Cronache in Diretta", “Frontiere", "Uno Mattina" e "Più o Meno". Ho scritto per Panorama ed Economy, magazines del gruppo Mondadori. Sono stato caporedattore e tra i fondatori assieme al direttore Emilio Carelli e altri di Sky tg24. Ho scritto libri: "Monnezza di Stato", "Monnezzopoli", "i sogni dei bimbi di Scampia" e "La mafia è buona". Ho vinto il premio Siani, il premio cronista dell'anno e il premio Caponnetto.

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Cronache

Terremoto in Irpinia: 44 anni dopo, il ricordo di una tragedia che unì l’Italia

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Il 23 novembre 1980 è una data incisa nella memoria dell’Italia. Alle ore 19:35, una scossa di terremoto di magnitudo 6,8, seguita da un’altra di magnitudo 5, devastò le province di Avellino, Salerno e Potenza, colpendo anche altre zone della Campania e della Basilicata. Una tragedia che causò migliaia di vittime e distrusse interi paesi, lasciando ferite profonde nel cuore delle comunità.

A 44 anni di distanza, i Vigili del Fuoco di Avellino, insieme alle istituzioni e ai cittadini, vogliono rendere omaggio alle vittime e ai feriti di quella catastrofe, ricordando anche il sacrificio di chi, con coraggio e abnegazione, si mobilitò per portare soccorso.

Il ricordo dei soccorritori
I Vigili del Fuoco furono tra i protagonisti della risposta all’emergenza. Nonostante le difficoltà rappresentate da un territorio montagnoso, dalle condizioni meteorologiche avverse e dalle vie di comunicazione interrotte, operarono senza sosta per mesi. Ragazzi che, con il loro spirito di adattamento, riuscirono a superare ogni ostacolo, guadagnandosi il rispetto e l’ammirazione della popolazione colpita.

«Vogliamo ricordare l’immane lavoro dei nostri colleghi Vigili del Fuoco, che affrontarono sacrifici personali senza precedenti per fronteggiare una situazione straordinaria», sottolineano oggi i rappresentanti del corpo.

Un messaggio dal Ministro Piantedosi
Il Ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ha partecipato alle commemorazioni a Sant’Angelo dei Lombardi, uno dei comuni più colpiti dal sisma, ricordando con commozione il sacrificio delle vittime e il moto di solidarietà che ne seguì.

«Quella tragedia rappresentò uno spartiacque per il nostro Paese, evidenziando la necessità di un Sistema nazionale di protezione civile. Oggi, la Protezione Civile italiana è un modello d’eccellenza riconosciuto a livello internazionale», ha dichiarato Piantedosi.

L’impatto storico e umano
La scossa devastò un’area di 17.000 chilometri quadrati, rendendo i soccorsi estremamente complessi. Cinque giorni dopo il sisma, tutti i corpi erano stati estratti dalle macerie, ma il lavoro di ricostruzione e assistenza durò per mesi. Allora, il presidente Sandro Pertini denunciò i gravi ritardi nei soccorsi, sollevando l’urgenza di migliorare le risposte alle emergenze.

Quella tragedia fu il punto di partenza per la nascita, nel 1982, del Dipartimento della Protezione Civile, che oggi coordina le emergenze sul territorio nazionale con rapidità ed efficacia.

Un tributo all’Italia solidale
L’anniversario del terremoto in Irpinia è un’occasione per ricordare non solo il dolore, ma anche la straordinaria solidarietà che unì il Paese. Da ogni angolo d’Italia arrivarono soccorritori e aiuti per sostenere le popolazioni colpite.

I Vigili del Fuoco di Avellino celebrano oggi il coraggio e la dedizione di chi si sacrificò per portare speranza e sollievo in un momento di disperazione, riaffermando il valore della memoria collettiva e dell’impegno civile.

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Cronache

Terremoto sul Vesuvio: lieve scossa avvertita nella zona di Ottaviano

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Questa mattina, alle ore 8:35, è stata registrata una lieve scossa di terremoto di magnitudo 2,2 della scala Richter sul Vesuvio, precisamente sul versante di Ottaviano. La scossa, localizzata a una profondità di appena 20 metri, è stata percepita dalla popolazione locale, sebbene senza provocare danni.

Un evento di natura superficiale

La particolarità di questo evento sismico è la sua natura superficiale: essendo avvenuto a una profondità molto ridotta, il movimento del suolo è stato avvertito con maggiore intensità nelle aree circostanti l’epicentro, pur trattandosi di una magnitudo contenuta.

La rete di monitoraggio sul Vesuvio

Il Vesuvio, uno dei vulcani attivi più monitorati al mondo, è costantemente sotto osservazione dagli esperti dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV). Gli eventi sismici di bassa intensità e profondità, come quello di questa mattina, rientrano nelle normali attività vulcaniche e tettoniche dell’area.

Cosa significa per la popolazione

Gli esperti sottolineano che una scossa di questa entità non rappresenta un motivo di preoccupazione. Tali fenomeni sono parte della normale attività geodinamica dell’area vesuviana e non indicano necessariamente cambiamenti significativi nel comportamento del vulcano.

Consigli per la cittadinanza

È sempre utile che la popolazione residente in aree vulcaniche adotti semplici pratiche di prevenzione e segua le comunicazioni ufficiali delle autorità locali e degli enti scientifici.

L’evento odierno, pur avvertito dalla cittadinanza, rientra nella casistica di scosse leggere che non destano particolari allarmi, ma che ricordano l’importanza di vivere consapevolmente in una zona caratterizzata da fenomeni naturali unici.

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Avellino, una donna e i suoi figli tratti in salvo da Polizia e Vigili del fuoco

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Ad Avellino l’intervento congiunto dei Vigili del Fuoco e della Polizia di Stato hanno portato al salvataggio di una donna e dei suoi figli da una situazione critica.

Il delicato intervento si è svolto ad Avellino, in via Circumvallazione, dove i Vigili del Fuoco sono intervenuti su richiesta della Polizia di Stato per affrontare una grave situazione di emergenza familiare. Un uomo, armato di coltello, minacciava la sua compagna, una donna di origini senegalesi, e i loro tre figli: due bambine e un maschietto.

La donna, temendo per la propria vita e quella dei suoi figli, si era rifugiata in una stanza chiusa a chiave. In cerca di aiuto, aveva portato i bambini sul balcone, attirando così l’attenzione delle forze dell’ordine e dei soccorritori. La tempestività dei Vigili del Fuoco, intervenuti con un’autoscala, ha permesso di mettere subito in salvo le due bambine, che sono state portate in un luogo sicuro.

Mentre l’operazione di soccorso continuava per raggiungere la madre e il figlio, l’uomo è riuscito a sfondare la porta della stanza, aumentando ulteriormente il rischio per i presenti. È stato in quel momento che gli agenti della Polizia di Stato, già sul posto, sono intervenuti con prontezza, riuscendo a bloccare e neutralizzare l’aggressore prima che potesse ferire qualcuno.

Completata la messa in sicurezza dell’uomo, i Vigili del Fuoco hanno riportato le bambine al fianco della madre, concludendo con successo l’intervento. Nessuno tra i coinvolti ha riportato ferite, e la donna e i suoi figli sono stati affidati alle cure dei servizi sociali per il supporto necessario.

 

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