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Cronache

Inchiesta Open, Csm e Anm contro Renzi: delegittima magistrati

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L’inchiesta fiorentina sulla fondazione Open diventa terreno di scontro aperto tra Matteo Renzi e la magistratura. Il leader di Italia Viva nei giorni scorsi ha accusato i pm fiorentini di essere “ossessionati da lui” e in cerca di “ribalta mediatica”, e oggi e’ tornato sull’argomento nella sua newsletter Enews. Non e’ tardata ad arrivare la risposta dell’Anm, che ha definito “inaccettabili” tutte le prese di posizione che “tentano di delegittimare la magistratura”. Le dichiarazioni del senatore di Iv hanno suscitato dure reazioni anche all’interno del Csm, dove una quindicina di consiglieri ha chiesto l’apertura di una pratica a tutela dell’autorita’ giudiziaria fiorentina. Nei giorni scorsi a Renzi e agli altri indagati e’ stato recapitato un invito a comparire davanti ai pm Luca Turco e Antonino Nastasi. “Ci sono magistrati – ha commentato sabato Renzi nel suo discorso in apertura all’assemblea di Italia Viva -, pochi fortunatamente, a cui la ribalta mediatica piace piu’ del giudizio di merito, che seguono la viralita’ sui social piu’ che le sentenze della Corte di Cassazione”. “Sotto il profilo giudiziario – ha scritto oggi il senatore nella sua newsletter Enews – mi aspettavo le scuse dai pm fiorentini per lo scandalo delle perquisizioni annullate dalla Cassazione e, invece, e’ arrivato un avviso di garanzia multiplo”. Dichiarazioni quelle del leader di Italia Viva che “destano preoccupazione”, scrivono i consiglieri del Csm, perche’ attribuiscono ai magistrati “intenti e finalita’ diverse rispetto all’accertamento della verita’”. Ad avanzare la richiesta di apertura di una pratica a tutela dei magistrati fiorentini sono stati diversi consiglieri di Area democratica per la giustizia (AreaDg), di Autonomia e Indipendenza (A&I), di Magistratura indipendente (Mi), di Unita’ per la Costituzione (Unicost) e altri. “Vicinanza e sostegno” ai pm e’ arrivata anche dall’Anm, che sottolinea come le dichiarazioni di Renzi “rischiano di creare un clima di avversione nei confronti dei singoli magistrati”. Nell’inchiesta su Open Renzi e’ indagato per finanziamento illecito ai partiti insieme all’ex presidente della fondazione Alberto Bianchi, a Luca Lotti, a Maria Elena Boschi e a all’imprenditore Marco Carrai, che di recente sarebbe finito al centro di un’inchiesta parallela della procura di Firenze che lo vede indagato per riciclaggio di denaro in concorso con la moglie, Francesca Campana Comparini. L’accusa, come riporta oggi il Corriere Fiorentino, sarebbe quella di aver usato un contratto di affitto fittizio, relativo a un appartamento di proprieta’ della moglie, per far arrivare denaro dal Togo. Le indagini sarebbero partite dopo che nel corso di un controllo all’aeroporto di Firenze furono trovati 160mila euro in contanti a una passeggera originaria della nazione africana.

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Cronache

Napoli, sede Pd vandalizzata nella notte. Indagini in corso

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Questa mattina i carabinieri sono intervenuti in via Domenico Cirillo 30, in seguito a una segnalazione ricevuta al numero di emergenza 112. L’intervento si è reso necessario dopo che ignoti, probabilmente agendo durante le ore notturne, hanno fatto irruzione nella sede del Partito Democratico della Quarta Municipalità Napoli San Lorenzo.

All’interno del locale, i malintenzionati hanno provocato disordine, mettendo a soqquadro gli spazi. Nonostante i danni causati, dalle prime verifiche effettuate non sembrerebbe che siano stati sottratti oggetti di valore o documenti importanti.

Sul posto sono intervenuti gli specialisti del nucleo investigativo del comando provinciale di Napoli, che hanno effettuato i rilievi tecnici necessari per raccogliere elementi utili all’identificazione dei responsabili. Le indagini sono attualmente in corso per risalire agli autori dell’atto vandalico e chiarire le motivazioni dietro l’accaduto.

Questo episodio si aggiunge a una serie di atti vandalici e intimidatori registrati negli ultimi tempi in diverse città italiane, sollevando interrogativi sulla necessità di maggiori misure di tutela per le sedi di partiti e associazioni sul territorio.

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Consulta, illegittima residenza nella Regione per taxi-Ncc

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La Consulta ha dichiarato l’illegittimità costituzionale della legge della Regione Umbria del 1994 che prevedeva il requisito “di essere residente in uno dei Comuni della Regione Umbria” come necessario al fine dell’iscrizione nel ruolo dei conducenti per il servizio di taxi e per quello di noleggio di veicoli con conducente (Ncc).

Lo rende noto la Corte Costituzionale. La disposizione, antecedente alla riforma del Titolo V della Costituzione, era stata censurata dal Tar Umbria in quanto ritenuta lesiva del principio di ragionevolezza nonché dell’assetto concorrenziale del mercato degli autoservizi pubblici non di linea, giacché d’ostacolo al libero ingresso di lavoratori o imprese nel “bacino lavorativo” regionale.

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Dati rubati: oggi a Milano l’interrogatorio di Del Vecchio jr

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E’ stato fissato per oggi pomeriggio un interrogatorio, davanti ai pm, di Leonardo Maria Del Vecchio (foto Imagoeconomica in evidenza) – 29 anni e uno dei figli del patron di Luxottica morto nel 2022 – indagato nell’inchiesta milanese sui presunti dossieraggi illegali per concorso in accessi abusivi a sistema informatico. L’interrogatorio, da quanto si è saputo, è stato richiesto dallo stesso Del Vecchio per difendersi dalle accuse e chiarire. L’audizione si terrà, da quanto si è appreso, non al Palazzo di Giustizia milanese ma in un altro luogo, una caserma degli investigatori.

“Dalle imputazioni preliminari e dall’esito negativo della perquisizione, il dottor Del Vecchio sembrerebbe essere piuttosto persona offesa. Altri, infatti, sarebbero eventualmente i responsabili di quanto ipotizzato dagli inquirenti”, aveva già spiegato l’avvocato Maria Emanuela Mascalchi, che aveva parlato della “infondatezza delle accuse ipotizzate a proprio carico”.

Stando agli atti dell’indagine dei carabinieri del Nucleo investigativo di Varese, del pm della Dda Francesco De Tommasi e del collega della Dna Antonello Ardituro, Nunzio Samuele Calamucci, hacker arrestato, uno dei presunti capi dell’associazione per delinquere di Equalize e che avrebbe creato dossier con dati riservati prelevati in modo illecito, avrebbe realizzato anche un falso “atto informatico pubblico” per “offuscare l’immagine di Claudio Del Vecchio, fratello di Leonardo”.

Calamucci avrebbe creato, in particolare, un finto “rapporto” della Polizia di New York con cui “si dava atto” falsamente “di un controllo eseguito in quella città” nei confronti del fratello di Leonardo. Nel falso report, redatto all’apparenza nel 2018, si segnalava che era “in compagnia” di una persona “registrata” per “crimini sessuali” dal Dipartimento di Giustizia americano.

Il gruppo di hacker, poi, avrebbe dovuto inserire nell’estate 2023, secondo l’accusa per conto di Leonardo Maria Del Vecchio, un “captatore informatico” sul cellulare della fidanzata e modella Jessica Serfaty, ma non ci riuscì malgrado diversi tentativi di inoculare “il trojan”. A quel punto, sarebbero stati creati falsi messaggi tra lei e “un illusionista di fama mondiale”.

Tra gli indagati anche il collaboratore dell’imprenditore, Marco Talarico. Secondo le indagini, le ricerche di informazioni di Del Vecchio jr, richieste al gruppo di Equalize attraverso i suoi collaboratori, si sarebbero inserite nella contesa in corso sull’eredità di famiglia. Nel procedimento milanese una nomina come persona offesa è stata depositata nei giorni scorsi da Claudio Del Vecchio.

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