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Cronache

Inchiesta Equalize: tra gli utenti dei servizi di raccolta dati anche il giudice Carla Romana Raineri

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L’indagine sulla società di raccolta dati Equalize, al centro dell’inchiesta condotta dalla Procura di Milano, si arricchisce di nuovi dettagli e coinvolgimenti inaspettati. Tra coloro che si sarebbero rivolti a Equalize figura Carla Romana Raineri, giudice della prima sezione civile della Corte d’Appello di Milano, già capo di Gabinetto dell’ex sindaco di Roma Virginia Raggi e attuale componente del Consiglio di Presidenza della Giustizia tributaria.

Gli incontri in Tribunale e il report richiesto

Il primo contatto tra la Raineri e i rappresentanti di Equalize risalirebbe al 12 luglio 2022, quando la giudice avrebbe commissionato un report per motivi personali, come emerge dalle carte dell’inchiesta. La collaborazione non si sarebbe fermata a questo primo contatto, proseguendo nel gennaio 2023, quando, secondo gli atti d’indagine, Raineri avrebbe richiesto un incontro direttamente presso il Palazzo di Giustizia di Milano. Carmine Gallo, amministratore di Equalize, è stato intercettato mentre descriveva l’incontro al socio Nunzio Calamucci: “Ha detto se possiamo andare noi al Palazzo di Giustizia, scende lei a prenderci così ci evita il controllo”.

L’inchiesta riporta che, a seguito di questa prima visita, Raineri avrebbe incontrato Gallo e Calamucci una seconda volta, il 4 luglio 2023, per una nuova richiesta di report. Nel documento della richiesta di custodia cautelare emesso dalla Procura, compaiono anche le immagini di Gallo e Calamucci che entrano nell’ufficio della giudice e ne escono dopo il colloquio. Il pubblico ministero Francesco De Tommasi definisce l’incontro “una conversazione assai significativa”, suggerendo che la Raineri, affidandosi a Equalize per ottenere informazioni sui conti del marito, si sia “esposta al ricatto” del gruppo di via Pattari 6, sede dell’azienda di dossieraggio.

Intercettazioni e il coinvolgimento di esperti informatici

Un altro elemento centrale dell’inchiesta è l’uso di sofisticati strumenti di intercettazione da parte di Equalize, che sembra avere un’operatività vicina agli ambienti giudiziari, arrivando a coinvolgere persino figure legate alla Procura di Milano. Un ruolo chiave in queste operazioni è quello dell’ingegner Gabriele Pegoraro, chief operator officer della BitCorp e uno degli hacker più noti in Italia, il cui lavoro ha incluso collaborazioni con le forze dell’ordine in operazioni antiterrorismo. Secondo Calamucci, Pegoraro avrebbe eseguito operazioni di duplicazione di dispositivi telefonici per Equalize, utilizzando tecniche simili a quelle impiegate per conto della Procura. Le intercettazioni sarebbero state condotte mediante l’uso di trojan con lo stesso metodo adottato nelle attività ufficiali, sollevando interrogativi sull’uso e la gestione di tali strumenti.

Sviluppi e trasferimento delle indagini alla Procura di Brescia

La posizione di Carla Romana Raineri è stata trasferita alla Procura di Brescia per competenza, dove proseguiranno gli accertamenti per valutare l’eventuale esposizione a ricatti o pressioni esercitate da Equalize e la legittimità delle richieste di report. L’inchiesta su Equalize, che già conta diverse figure di rilievo tra gli indagati, si conferma un caso complesso e dai risvolti delicati, rivelando uno scenario in cui la sicurezza delle informazioni e la riservatezza dei dati personali risultano altamente vulnerabili.

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Napoli, sede Pd vandalizzata nella notte. Indagini in corso

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Questa mattina i carabinieri sono intervenuti in via Domenico Cirillo 30, in seguito a una segnalazione ricevuta al numero di emergenza 112. L’intervento si è reso necessario dopo che ignoti, probabilmente agendo durante le ore notturne, hanno fatto irruzione nella sede del Partito Democratico della Quarta Municipalità Napoli San Lorenzo.

All’interno del locale, i malintenzionati hanno provocato disordine, mettendo a soqquadro gli spazi. Nonostante i danni causati, dalle prime verifiche effettuate non sembrerebbe che siano stati sottratti oggetti di valore o documenti importanti.

Sul posto sono intervenuti gli specialisti del nucleo investigativo del comando provinciale di Napoli, che hanno effettuato i rilievi tecnici necessari per raccogliere elementi utili all’identificazione dei responsabili. Le indagini sono attualmente in corso per risalire agli autori dell’atto vandalico e chiarire le motivazioni dietro l’accaduto.

Questo episodio si aggiunge a una serie di atti vandalici e intimidatori registrati negli ultimi tempi in diverse città italiane, sollevando interrogativi sulla necessità di maggiori misure di tutela per le sedi di partiti e associazioni sul territorio.

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Cronache

Consulta, illegittima residenza nella Regione per taxi-Ncc

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La Consulta ha dichiarato l’illegittimità costituzionale della legge della Regione Umbria del 1994 che prevedeva il requisito “di essere residente in uno dei Comuni della Regione Umbria” come necessario al fine dell’iscrizione nel ruolo dei conducenti per il servizio di taxi e per quello di noleggio di veicoli con conducente (Ncc).

Lo rende noto la Corte Costituzionale. La disposizione, antecedente alla riforma del Titolo V della Costituzione, era stata censurata dal Tar Umbria in quanto ritenuta lesiva del principio di ragionevolezza nonché dell’assetto concorrenziale del mercato degli autoservizi pubblici non di linea, giacché d’ostacolo al libero ingresso di lavoratori o imprese nel “bacino lavorativo” regionale.

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Cronache

Dati rubati: oggi a Milano l’interrogatorio di Del Vecchio jr

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E’ stato fissato per oggi pomeriggio un interrogatorio, davanti ai pm, di Leonardo Maria Del Vecchio (foto Imagoeconomica in evidenza) – 29 anni e uno dei figli del patron di Luxottica morto nel 2022 – indagato nell’inchiesta milanese sui presunti dossieraggi illegali per concorso in accessi abusivi a sistema informatico. L’interrogatorio, da quanto si è saputo, è stato richiesto dallo stesso Del Vecchio per difendersi dalle accuse e chiarire. L’audizione si terrà, da quanto si è appreso, non al Palazzo di Giustizia milanese ma in un altro luogo, una caserma degli investigatori.

“Dalle imputazioni preliminari e dall’esito negativo della perquisizione, il dottor Del Vecchio sembrerebbe essere piuttosto persona offesa. Altri, infatti, sarebbero eventualmente i responsabili di quanto ipotizzato dagli inquirenti”, aveva già spiegato l’avvocato Maria Emanuela Mascalchi, che aveva parlato della “infondatezza delle accuse ipotizzate a proprio carico”.

Stando agli atti dell’indagine dei carabinieri del Nucleo investigativo di Varese, del pm della Dda Francesco De Tommasi e del collega della Dna Antonello Ardituro, Nunzio Samuele Calamucci, hacker arrestato, uno dei presunti capi dell’associazione per delinquere di Equalize e che avrebbe creato dossier con dati riservati prelevati in modo illecito, avrebbe realizzato anche un falso “atto informatico pubblico” per “offuscare l’immagine di Claudio Del Vecchio, fratello di Leonardo”.

Calamucci avrebbe creato, in particolare, un finto “rapporto” della Polizia di New York con cui “si dava atto” falsamente “di un controllo eseguito in quella città” nei confronti del fratello di Leonardo. Nel falso report, redatto all’apparenza nel 2018, si segnalava che era “in compagnia” di una persona “registrata” per “crimini sessuali” dal Dipartimento di Giustizia americano.

Il gruppo di hacker, poi, avrebbe dovuto inserire nell’estate 2023, secondo l’accusa per conto di Leonardo Maria Del Vecchio, un “captatore informatico” sul cellulare della fidanzata e modella Jessica Serfaty, ma non ci riuscì malgrado diversi tentativi di inoculare “il trojan”. A quel punto, sarebbero stati creati falsi messaggi tra lei e “un illusionista di fama mondiale”.

Tra gli indagati anche il collaboratore dell’imprenditore, Marco Talarico. Secondo le indagini, le ricerche di informazioni di Del Vecchio jr, richieste al gruppo di Equalize attraverso i suoi collaboratori, si sarebbero inserite nella contesa in corso sull’eredità di famiglia. Nel procedimento milanese una nomina come persona offesa è stata depositata nei giorni scorsi da Claudio Del Vecchio.

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