Collegati con noi

Cronache

Incassavano assegni rubati con documenti d’identità falsi, sgominata dalla polizia una banda di criminali nel Nolano

Pubblicato

del

Nella mattinata odierna, la Polizia di Stato, su delega della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Nola, ha dato esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare emessa dal G.I.P. del Tribunale di Nola in data il 21 luglio 2023, su richiesta della locale Procura, nei confronti di 8 soggetti, gravemente indiziati di associazione per delinquere, per essersi associati allo scopo di commettere i delitti di truffa, riciclaggio, sostituzione di persona e fabbricazione di documenti di identificazione falsi. Le complesse ed articolate indagini, avviate nel 2018 ed esperite dalla Squadra Investigativa del Commissariato di Nola, con la collaborazione della Squadra Mobile e del Compartimento della Polizia Postale Campania, sotto il coordinamento della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Nola, traggono origine dalla denuncia sporta nei confronti di uno degli indagati che, il 12 aprile 2018, era stato sorpreso dalla Polizia di Stato in un ufficio postale campano mentre tentava di incassare un assegno di 100 mila euro con documenti falsi.

A riscontro delle attività di P.G., già nel 2018 e 2019, la Polizia di Stato aveva effettuato, sull’intero territorio nazionale, altri arresti di affiliati alla medesima consorteria criminale.
I successivi accertamenti investigativi, svolti sia con metodo tradizionale che con il supporto di presidi tecnologici, hanno consentito di svelare un’attività criminosa, di più ampio respiro, svolta insieme a soggetti residenti ed operanti nell’area nolana, indicati come principali promotori e ideatori di un consolidato sodalizio criminale dedito alla sottrazione, clonazione/falsificazione e successivo incasso di assegni bancari e circolari, per un ammontare pari a circa sette milioni di euro, inviati per posta ai soggetti beneficiari, con l’apporto causale di altri soggetti – c.d. “cambiatori” – i quali, utilizzando documenti falsi, procedevano a versarli su conti correnti accesi presso gli istituti di credito siti su tutto il territorio nazionale, puntualmente “prosciugati” nel giro di qualche giorno, mediante prelievi, bonifici verso conti correnti di società e ricariche Postepay, con l’apporto causale e il concorso di dipendenti di uffici postali e bancari.

Pertanto, quattro indagati sono stati sottoposti alla misura cautelare degli arresti domiciliari, due alla misura cautelare dell’obbligo di dimora nel comune di residenza, uno alla misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla P.G. Per un direttore di banca, invece, è stata disposta, per la durata di un anno, la misura del divieto di svolgere attività professionali nel settore bancario e dell’intermediazione immobiliare e di ricoprire uffici direttivi nell’ambito delle persone giuridiche e delle imprese operanti in quel settore. Inoltre, si è data esecuzione a misure cautelari reali nei confronti, sia degli indagati, che di società agli stessi riconducibili, eseguendo sequestri preventivi di somme di danaro e di beni per l’ammontare di 750 mila euro.
Infine, nell’ambito della medesima operazione risultano indagate altre quindici persone.
I provvedimenti restrittivi sono misure cautelari, disposte in sede di indagini preliminari, avverso le quali sono ammessi mezzi di impugnazione, e i destinatari delle stesse sono persone sottoposte alle indagini e, come tali, presunte innocenti fino a sentenza definitiva.

Advertisement

Cronache

Napoli, sede Pd vandalizzata nella notte. Indagini in corso

Pubblicato

del

Questa mattina i carabinieri sono intervenuti in via Domenico Cirillo 30, in seguito a una segnalazione ricevuta al numero di emergenza 112. L’intervento si è reso necessario dopo che ignoti, probabilmente agendo durante le ore notturne, hanno fatto irruzione nella sede del Partito Democratico della Quarta Municipalità Napoli San Lorenzo.

All’interno del locale, i malintenzionati hanno provocato disordine, mettendo a soqquadro gli spazi. Nonostante i danni causati, dalle prime verifiche effettuate non sembrerebbe che siano stati sottratti oggetti di valore o documenti importanti.

Sul posto sono intervenuti gli specialisti del nucleo investigativo del comando provinciale di Napoli, che hanno effettuato i rilievi tecnici necessari per raccogliere elementi utili all’identificazione dei responsabili. Le indagini sono attualmente in corso per risalire agli autori dell’atto vandalico e chiarire le motivazioni dietro l’accaduto.

Questo episodio si aggiunge a una serie di atti vandalici e intimidatori registrati negli ultimi tempi in diverse città italiane, sollevando interrogativi sulla necessità di maggiori misure di tutela per le sedi di partiti e associazioni sul territorio.

Continua a leggere

Cronache

Consulta, illegittima residenza nella Regione per taxi-Ncc

Pubblicato

del

La Consulta ha dichiarato l’illegittimità costituzionale della legge della Regione Umbria del 1994 che prevedeva il requisito “di essere residente in uno dei Comuni della Regione Umbria” come necessario al fine dell’iscrizione nel ruolo dei conducenti per il servizio di taxi e per quello di noleggio di veicoli con conducente (Ncc).

Lo rende noto la Corte Costituzionale. La disposizione, antecedente alla riforma del Titolo V della Costituzione, era stata censurata dal Tar Umbria in quanto ritenuta lesiva del principio di ragionevolezza nonché dell’assetto concorrenziale del mercato degli autoservizi pubblici non di linea, giacché d’ostacolo al libero ingresso di lavoratori o imprese nel “bacino lavorativo” regionale.

Continua a leggere

Cronache

Dati rubati: oggi a Milano l’interrogatorio di Del Vecchio jr

Pubblicato

del

E’ stato fissato per oggi pomeriggio un interrogatorio, davanti ai pm, di Leonardo Maria Del Vecchio (foto Imagoeconomica in evidenza) – 29 anni e uno dei figli del patron di Luxottica morto nel 2022 – indagato nell’inchiesta milanese sui presunti dossieraggi illegali per concorso in accessi abusivi a sistema informatico. L’interrogatorio, da quanto si è saputo, è stato richiesto dallo stesso Del Vecchio per difendersi dalle accuse e chiarire. L’audizione si terrà, da quanto si è appreso, non al Palazzo di Giustizia milanese ma in un altro luogo, una caserma degli investigatori.

“Dalle imputazioni preliminari e dall’esito negativo della perquisizione, il dottor Del Vecchio sembrerebbe essere piuttosto persona offesa. Altri, infatti, sarebbero eventualmente i responsabili di quanto ipotizzato dagli inquirenti”, aveva già spiegato l’avvocato Maria Emanuela Mascalchi, che aveva parlato della “infondatezza delle accuse ipotizzate a proprio carico”.

Stando agli atti dell’indagine dei carabinieri del Nucleo investigativo di Varese, del pm della Dda Francesco De Tommasi e del collega della Dna Antonello Ardituro, Nunzio Samuele Calamucci, hacker arrestato, uno dei presunti capi dell’associazione per delinquere di Equalize e che avrebbe creato dossier con dati riservati prelevati in modo illecito, avrebbe realizzato anche un falso “atto informatico pubblico” per “offuscare l’immagine di Claudio Del Vecchio, fratello di Leonardo”.

Calamucci avrebbe creato, in particolare, un finto “rapporto” della Polizia di New York con cui “si dava atto” falsamente “di un controllo eseguito in quella città” nei confronti del fratello di Leonardo. Nel falso report, redatto all’apparenza nel 2018, si segnalava che era “in compagnia” di una persona “registrata” per “crimini sessuali” dal Dipartimento di Giustizia americano.

Il gruppo di hacker, poi, avrebbe dovuto inserire nell’estate 2023, secondo l’accusa per conto di Leonardo Maria Del Vecchio, un “captatore informatico” sul cellulare della fidanzata e modella Jessica Serfaty, ma non ci riuscì malgrado diversi tentativi di inoculare “il trojan”. A quel punto, sarebbero stati creati falsi messaggi tra lei e “un illusionista di fama mondiale”.

Tra gli indagati anche il collaboratore dell’imprenditore, Marco Talarico. Secondo le indagini, le ricerche di informazioni di Del Vecchio jr, richieste al gruppo di Equalize attraverso i suoi collaboratori, si sarebbero inserite nella contesa in corso sull’eredità di famiglia. Nel procedimento milanese una nomina come persona offesa è stata depositata nei giorni scorsi da Claudio Del Vecchio.

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto