“Patricia Dowd, 57 anni, di San Jose in California…”. E’ solo il primo di una lungo, drammatico, elenco di nomi che il New York Times ha deciso di pubblicare in prima pagina: quelli di tutti i morti di coronavirus, finora, negli Stati Uniti. “Una perdita incalcolabile” e’ il titolo scelto dalla testata che esce mentre gli Stati Uniti hanno quasi raggiunto il triste primato dei 100.000 decessi proprio mentre festeggiano il fine settimana lungo del Memorial Day, il giorno dedicato ai militari caduti in guerra. Una ricorrenza che Donald Trump celebra, fra non poche polemiche, sui campi da golf per dimostrare che il peggio e’ passato e che gli Stati Uniti possono riaprire in tranquillita’. Tutti e cinquanta gli stati americani hanno in qualche modo riavviato le attivita’ inviando quel segnale di normalita’ tanto agognato dal presidente. Ma i timori non sono pochi. Le immagini delle spiagge invase nel primo fine settimana d’estate gelano gli esperti: migliaia di persone si sono riversate sui litorali americani senza mascherina e senza distanziamento sociale facendo temere il peggio, ovvero un nuovo balzo dei casi. E proprio negli stati che per primi hanno riaperto i positivi sono in aumento, in parte per la maggiore disponibilita’ di test ma in parte perche’ gli appelli al rispetto delle regole di base sono caduti nel vuoto. L’Arkansas ha gia’ lanciato l’allarme per una possibile seconda ondata: il numero di casi negli ultimi giorni e’ schizzato, complice anche una festa di liceali a bordo piscina che ha causato l’esposizione e il contagio di decine di persone. Dal Missouri, intanto, arriva un segnale di allarme sulle riaperture con due parrucchieri che, pur di lavorare, hanno nascosto i sintomi e ora 150 loro clienti sono a rischio contagio. La tensione resta quindi alta con i governatori che, dati alla mano, cercano di capire e interpretare l’andamento della curva epidemiologica e decidere di conseguenza. La spinta a riaprire che arriva dalla Casa Bianca complica pero’ gli sforzi e va ad aggiungersi alla voglia di aria aperta dei milioni americani chiusi in casa per mesi. “Abbiamo fatto bene a chiudere e ora facciamo bene a riaprire”, dice Trump al suo secondo giorno sui campi da golf. Un rientro sul green fra le polemiche: “quasi 100.000 persone sono morte e decine di milioni sono senza lavoro. Allo stesso tempo il presidente trascorre la sua giornata a giocare a golf”, twitta Joe Biden, l’ex vicepresidente candidato alla Casa Bianca. Critiche che non scuotono il tycoon: il presidente – in un’intervista a Sinclair Broadcasting – difende le sue decisioni sul coronavirus, dalla chiusura dei confini alla spinta a riaprire i luoghi di culto, contestata anche da molte autorita’ religiose che la ritengono una fuga in avanti pericolosa. “Sono luoghi essenziali”, tira dritto Trump che, fra gli evangelici, ha parte del nocciolo duro della sua base che puo’ regalargli un secondo mandato alla Casa Bianca. Secondo i critici il presidente e’ ormai piu’ concentrato sulle elezioni di novembre che sull’emergenza ancora in corso, lasciando cosi’ che siano la politica e l’economia a dettare le sue scelte tanto da spingere alcuni a chiedersi quante vite il presidente fosse disposto a perdere sull’altare del Dow Jones, uno degli indici di Wall Street preferito dal presidente. Mentre impazzano le critiche e i timori su una riapertura troppo veloce, la Casa Bianca continua a puntare il dito contro la Cina: e’ “stata incompetente o non ha voluto fermare il virus”, attacca Trump rivendicando la bonta’ della sua scelta di chiudere i confini alla Cina per contenere la diffusione del coronavirus. “L’insabbiamento della Cina salira’ alla storia insieme a Chernobyl”, rincara la dose il consigliere alla sicurezza nazionale Robert O’Brien, confermando che a breve saranno probabilmente imposte restrizioni ai viaggi dal Brasile, nuovo epicentro dell’epidemia. L’amministrazione va quindi avanti compatta contro il virus cercando di voltare pagina e guardando ormai a quel novembre dietro l’angolo del voto.