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Esteri

In Iran impiccato un manifestante delle proteste del 2022

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Reza Rasai, 34enne arrestato durante le proteste anti governative del 2022 in Iran, è stato impiccato in mattinata nella città di Sahneh, nella provincia di Kermanshah, nell’ovest del Paese. Era stato condannato a morte con l’accusa di avere ucciso un membro delle Guardie della rivoluzione nel novembre del 2022. La famiglia non ha potuto incontrarlo prima dell’esecuzione della pena capitale mentre le forze di sicurezza hanno ordinato ai familiari di seppellirlo in una strada remota e non nella sua città.

In una lettera alla Magistratura iraniana in maggio, Amnesty International aveva sottolineato che non c’erano prove della colpevolezza di Rasai e che era stato costretto a confessare dopo essere stato picchiato, mezzo strangolato, sottoposto a violenza sessuale e elettroshock. La pena di morte è stata già eseguita per almeno altri nove manifestanti che avevano partecipato alla proteste anti governative esplose in varie città del Paese nel settembre del 2022, dopo la morte di Mahsa Amini, la 22enne curda che a perso la vita a Teheran mentre si trovava in custodia dopo essere arrestata dalla polizia morale perché non portava il velo in modo corretto.

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Breton: von der Leyen non mi voleva, gestione dubbia

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Il francese Thierry Breton accusa Ursula von der Leyen di aver chiesto a Parigi di sostituire il suo nome nel quadro dei negoziati per la formazione della nuova Commissione Ue. Sviluppi che “testimoniano ulteriormente una governance dubbia” e che lo hanno portato alle dimissioni. “Lei ha chiesto alla Francia di ritirare il mio nome – per ragioni personali che in nessun caso lei ha discusso con me direttamente – e ha offerto alla Francia, come scambio politico, un portafoglio che sarebbe più influente. Le sarà ora proposto un altro candidato”, si legge nella lettera di dimissioni di Breton indirizzata a von der Leyen.

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Kiev invita Onu e Croce Rossa nella zona occupata del Kursk

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Il nuovo ministro degli Esteri dell’Ucraina, Andriy Sybiha, ha invitato le Nazioni Unite e il Comitato internazionale della Croce Rossa (Cicr) a visitare la porzione della regione russa di Kursk che le truppe di Kiev occupano. “L’Ucraina è pronta a facilitarne il lavoro ed a provare che rispetta il diritto umanitario internazionale” in quel territorio russo, ha scritto Sybiha su X.

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Comore, il presidente Assoumani accoltellato: è fuori pericolo

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Il presidente delle Comore, Azali Assoumani, è “fuori pericolo” dopo essere stato ferito venerdì in un attacco con coltello da parte di un poliziotto di 24 anni che è stato trovato morto nella sua cella il giorno dopo. Lo rendono noto le autorità dello Stato africano insulare, citate dai media internazionali. L’attentato è avvenuto intorno alle 14 ora locale a Salimani Itsandra, subito a nord della capitale Moroni. “Il presidente sta bene. Non ha problemi di salute, è fuori pericolo. Gli sono stati dati alcuni punti di sutura”, ha detto ieri sera il ministro dell’Energia comoriano Aboubacar Said Anli in una conferenza stampa. Azali è stato aggredito mentre partecipava a un funerale. Il movente dell’attacco non è stato ancora determinato.

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