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Cronache

In duecentomila a Guardia Sanframondi per i Riti settennali di penitenza

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Nel cuore del Sannio, a Guardia Sanframondi, si è rinnovato uno degli eventi religiosi e culturali più suggestivi e antichi d’Italia: i Riti Settennali di Penitenza in onore dell’Assunta. Ogni sette anni, il piccolo borgo in provincia di Benevento si trasforma in un centro di devozione, misticismo e tradizione che attira migliaia e migliaia di fedeli, turisti e curiosi da tutta Italia e dall’estero.

Quest’anno, dal 19 al 25 agosto 2024, le strade di Guardia Sanframondi hanno visto sfilare i cortei dei “misteri”, rappresentazioni sceniche degli episodi biblici e delle vite dei santi, accompagnati da cori che intonano inni alla Vergine. Un evento che mescola radici pagane e cristiane, riti di penitenza e la ricerca di una connessione profonda con il sacro. Si calcola che nella settimana siano arrivate 200 mila persone, molti anche da Paesi lontani.

Il momento culminante della settimana è stato, come da tradizione, l’apertura della lastra della nicchia che custodisce la statua lignea della Madonna Assunta nel santuario omonimo. Un gesto simbolico, compiuto con solennità dal Sindaco, dal Parroco e dal decano delle Deputazioni Rionali, che segna il passaggio verso la processione generale della domenica. In questa occasione, la statua della Madonna, arricchita dagli ex voto dei fedeli, viene portata in processione per le strade del paese, guidata dal Vescovo e dai sacerdoti, accompagnata dai misteri dei quattro rioni e dai fedeli.

la Madonna dell’Assunta, Guardia Sanframondi

Particolarmente impressionanti sono i flagellanti e i battenti, uomini incappucciati che si percuotono il petto con spugne appuntite, simbolo di un antico rito penitenziale che richiama le radici medievali di questa tradizione. Questi penitenti, rappresentando il “San Girolamo Penitente”, si separano dal corteo per percorrere i vicoli del centro storico, vivendo un momento di intensa intimità spirituale.

La presenza del Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, ha dato ulteriore risalto all’evento. De Luca ha sottolineato come i Riti Settennali rappresentino un’occasione unica per riflettere sui valori fondamentali della vita e della religiosità, unendo alla ritualità religiosa una grande partecipazione popolare. Quest’anno si stima che oltre duecentomila persone abbiano assistito alla processione, un numero che dimostra l’enorme fascino di questo evento, capace di coniugare fede, mistero e folklore.

“I Misteri rappresentano una devozione di comunità, ha commentato l’Assessore regionale alle Formazione Armida Filippelli che è di Guardia Sanframondi e che ha partecipato ai riti per l’intera settimana: quella di Guardia è una comunità che ha salde radici per proiettarsi nel futuro”.

Il Presidente della Regione Vincenzo De Luca con l’assessore Armida FilippelliLe origini dei Riti Settennali sono avvolte nel mistero. Alcuni storici li collegano a riti pagani precristiani, mentre altri li fanno risalire al medioevo, quando nel 1260 Raniero Fasani iniziò a guidare processioni di disciplinati in tutta Europa. Il documento più antico che testimonia la celebrazione di questi riti a Guardia Sanframondi risale al 1620, in seguito a una grave carestia. Da allora, ogni sette anni, la popolazione rinnova questo voto di penitenza, confermato da un contratto stipulato nel 1654 tra l’Universitas e i Padri di San Filippo Neri.

La tradizione dei Riti Settennali continua a essere un potente richiamo per coloro che cercano un’esperienza di fede autentica e una connessione con il sacro che trascende il tempo, mantenendo vivo un rituale che da secoli affascina e coinvolge.

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Strage in famiglia: 17enne rivede i nonni in carcere

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A distanza di poco più di due settimane dalla strage di Paderno Dugnano, nel Milanese, avvenuta nella notte tra il 31 agosto e il primo settembre, il 17enne, che ha ucciso a coltellate padre, madre e fratello di 12 anni, oggi ha incontrato nel carcere minorile Beccaria i nonni. Nonni che da giorni avevano chiesto di vederlo perché, comunque, malgrado ciò che è successo e che resta senza una vera spiegazione, hanno deciso di non abbandonare il nipote e di “sostenerlo”. Cinque giorni fa il Tribunale per i minorenni di Milano aveva autorizzato, su richiesta della difesa, il colloquio, dopo che sia il 17enne che i nonni, così come gli altri familiari, avevano manifestato la loro disponibilità. I nonni, ma allo stesso modo gli zii del ragazzo, hanno più volte ripetuto, infatti, che vogliono rimanergli vicino e vogliono aiutarlo nel suo percorso giudiziario. E oggi si è trattato ovviamente, da quanto si è saputo, di un incontro toccante, fatto di lacrime, parole e silenzi.

“Volevo proprio cancellare tutta la mia vita di prima”, aveva messo a verbale, interrogato, il ragazzo parlando di un suo “malessere” che durava da tempo, ma che si era acuito in estate, e dicendo di sentirsi “estraneo” rispetto al mondo. E aveva spiegato, però, che non ce l’aveva con la sua famiglia nello specifico e non aveva, dunque, fornito un movente preciso per la strage. La difesa, con legale Amedeo Rizza, intanto, punta su una consulenza psichiatrica affidata ad un esperto per una successiva richiesta di perizia, affinché venga accertato se al momento dei fatti il giovane avesse o meno un vizio di mente. Per la difesa, inoltre, non può reggere nel procedimento l’aggravante della premeditazione, contestata, invece, dalla procuratrice facente funzione per i minori di Milano, Sabrina Ditaranto, e dalla pm Elisa Salatino nell’accusa di triplice omicidio. Aggravante riconosciuta dalla gip Laura Pietrasanta nella misura cautelare.

Il ragazzo, dopo l’incontro con i nonni di oggi, è stato poi trasferito, da quanto si è saputo, dal carcere minorile Beccaria di Milano a quello di Firenze.

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Maltempo: temporali e forti venti, allerta gialla in 10 regioni

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Una vasta perturbazione, attualmente centrata sull’area balcanica, determinerà un graduale inasprimento delle condizioni di maltempo sull’Italia, con precipitazioni sparse sul territorio, specie settori adriatici, più diffuse e persistenti su Emilia-Romagna e Marche. Inoltre, la formazione di un’aera di bassa pressione sul basso Tirreno genererà una intensificazione dei venti nord-orientali sui settori adriatici centro-settentrionali. Sulla base delle previsioni disponibili, il Dipartimento della Protezione Civile d’intesa con le regioni coinvolte – alle quali spetta l’attivazione dei sistemi di protezione civile nei territori interessati – ha emesso un avviso di condizioni meteorologiche avverse.

L’avviso prevede dalle prime ore di domani precipitazioni diffuse e persistenti, anche a carattere di carattere di rovescio o temporale, su Emilia-Romagna e Marche, dalla mattinata, precipitazioni sparse, anche a carattere di rovescio o temporale, su Abruzzo e Molise, specie settori costieri, e su Campania, Puglia e Basilicata. Tali fenomeni saranno accompagnati da rovesci di forte intensità, frequente attività elettrica, locali grandinate e forti raffiche di vento. Attesi, inoltre, dal primo mattino di domani, venti da forti a burrasca nord-orientali, su Friuli Venezia Giulia, Veneto, Emilia-Romagna e Marche, specie su settori costieri e appenninici, con mareggiate sulle coste esposte. Sulla base dei fenomeni previsti e in atto è stata valutata per la giornata di domani allerta gialla su parte di Emilia-Romagna, Marche, Umbria, Lazio, Abruzzo, sugli interi territori di Molise, Basilicata e Puglia, su parte di Campania e Sardegna.

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Auto contro scooter, omicidio volontario dopo una lite

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Un incontro, questa volta casuale. Gli animi che si scaldano, ancora, per quella relazione sentimentale con sua sorella che proprio non gli andava giù. Il finestrino della sua auto frantumato con un martelletto, la rabbia che monta e l’inseguimento dello scooter a bordo del quale viaggiavano i due rivali. Infine la tragedia provocata da una collisione, a quanto pare voluta, che trasforma un diciannovenne nell’assassino di un ventenne. E’ il drammatico epilogo di una lite che andava avanti da qualche mese, caratterizzata anche da altri episodi su cui adesso si sta cercando di fare luce, la morte di Corrado Finale, speronato mentre era in fuga su uno scooter con un altro giovane che, per fortuna, è rimasto solo ferito. Contrariamente a quanto si era pensato in un primo momento non si è trattato di un incidente, uno dei tanti che funestano i weekend, ma di un atto voluto, deliberato, finalizzato a punire quei giovani suoi rivali.

E così ha trasformato la Fiat 500 in un ariete, facendo carambolare a terra i ragazzi che prima finiscono con lo scooter contro un palo e poi su una fioriera. Le condizioni di Corrado, disarcionato dal Beverly, sono sembrate subito molto gravi. E, purtroppo, il suo decesso è sopraggiunto poco dopo, per le gravi ferite riportate. Sarà l’esame autoptico disposto dalla Procura di Napoli Nord, a fornire l’esatta causa della morte. L’altro centauro, il ragazzino protagonista dell’osteggiata liaison amorosa, invece se l’è cavata: la sua prognosi è di 30 giorni, ma è vivo. E’ stato proprio lui a raccontare ai carabinieri la dinamica dell’accaduto (peraltro confermata dalle immagini dei sistemi di videosorveglianza acquisite dagli investigatori), insieme con il movente: una relazione sentimentale contrastata con la sorella del 19enne fermato il quale, dopo l’incidente, si è allontanato senza prestare soccorso alcuno.

Solo successivamente si è consegnato in caserma accompagnato dall’avvocato. Ieri, l’investitore, che viaggiava su una Fiat 500, al termine dell’interrogatorio è stato sottoposto a fermo, non per omicidio stradale, come sembrava logico in un primo momento, ma per i ben più gravi reati di omicidio volontario e tentato omicidio. Nell’auto c’era anche la sorella la quale ha confermato la lite che da mesi andava avanti tra il fratello e il fidanzatino. In caserma, davanti al pm, sono stati convocati e ascoltati anche alcuni parenti del sopravvissuto. Uno ha fatto riferimento a un grave episodio risalente a qualche settimana fa, quando è stata lanciata una bottiglia incendiaria contro il portone della sua abitazione. Un episodio inquietante ma non denunciato. Secondo questa persona sarebbe stato proprio quel giovane fermato l’autore del gesto intimidatorio, ma lui, che ha reso dichiarazioni parzialmente confessorie, ha smentito di avere compiuto quell’attentato. Sequestrati per le perizie la vettura, il parafango bianco di una Fiat 500 trovato su via del Mare, teatro dell’incidente, e lo scooter sul quale viaggiava la vittima.

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