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I Sentieri del Bello

In cammino nelle notti estive al chiaro di luna, un’esperienza sensoriale tra i paesaggi dell’isola d’Ischia

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«Che fai tu, luna, in ciel? dimmi, che fai, silenziosa luna?» Chi non si è mai fermato, almeno una volta nella vita, e volgendo lo sguardo verso l’alto, nel buio della notte, abbia formulato in silenzio le stesse domande che si è posto Giacomo Leopardi? La Luna riveste una grande importanza per l’uomo. In primis, è icona di vita e di una certa ciclicità: attraverso l’osservazione delle fasi lunari, fin dai tempi antichi, l’uomo è riuscito ad incidere positivamente sulle proprie attività quotidiane.  Essa veniva considerata una sorta di dea letteralmente venerata per il culto di amore armonico, visto l’abbinamento Sole-Luna, considerati come due sposi. E’ di certo la regina indiscussa della notte, quella che molto spesso viene vista come cornice ideale per uno scenario romantico. Beh in effetti la Luna, soprattutto quando è piena, attrae proprio per questo suo fascino contemplativo; non è un caso che in astrologia essa tende ad assumere una simbologia particolarmente legata alla profondità d’animo e all’inconscio, la parte più intima di ogni persona. Vi è mai capitato di mettervi in cammino su un sentiero di notte, guidati solo dalla luce della luna? Oltre a dare sollievo,  perché  le temperature estive torride possono essere fastidiose (o addirittura insopportabili) durante il giorno, è davvero un’esperienza intima e personale, molto diversa da quella diurna.

Il contatto con la natura è ancora più profondo. Camminando di notte si riduce naturalmente la capacità di usare la vista per orientarsi. Questo ci porta a concentrarci sugli altri sensi. L’olfatto, il tatto e l’udito diventeranno fondamentali per carpire tutti i suoni, gli odori e i profumi nell’ambiente circostante. Questo ci permette di vivere meglio la natura attorno a noi, capirla in fondo, entrando davvero in connessione con essa.  Tutto ha un’energia vitale che si propaga sottoforma di vibrazioni. Il grande dono del silenzio del mondo vegetale ci permette di vivere questa esperienza profonda, di riceverla attraverso organi di senso differenti. E questo di notte è ancora più efficace.  È bellissimo: scorgere una meteora attraversare il cielo o orientarsi alla luce della luna piena possono essere esperienze di trasformazione molto personali, specialmente se si è abituati a vivere in città. I profumi in un bosco sono più intensi e quindi i benefici di un bagno di bosco ancor più evidenti. Proviamo a non usare la luce frontale, soprattutto se c’è la luna piena, diamo il tempo agli occhi di adattarsi alla notte, utilizzando anche maggiormente la nostra visione periferica: utilizzando maggiormente la parte periferica della retina dell’occhio, si può effettivamente vedere meglio di notte usando appunto la cosiddetta visione periferica. Piuttosto che guardare direttamente un oggetto, proviamo ad adottare più uno “sguardo vuoto” in cui si è consapevoli di ciò che è visibile sopra, sotto e all’esterno dei nostri occhi. 

Ciò consentirà ai nostri occhi di adattarsi all’oscurità e amplificherà la nostra visione notturna in modo da poter osservare meglio il paesaggio, la fauna selvatica e il cielo stellato sotto la luce naturale. Ma non limitiamoci solo a questo. Portando consapevolezza al nostro respiro pian piano “attiviamo” gli altri sensi. Nel momento in cui troveremo un equilibrio cooperativo tra i nostri sensi, tutto si trasformerà e percepiremo finalmente la bellezza del paesaggio notturno, come dimostrano le bellissime foto di Michelangelo Ambrosini. Certo perché forse non sapete che i fotografi molto spesso preferiscono fotografare un paesaggio notturno per “vederlo” veramente. Pensateci un attimo è come essere su un set fotografico dove la modella o il modello  (il paesaggio nel nostro caso) vengono preparati al fine di dare risalto alle loro bellezze e dove la luce (la Luna nel nostro caso) viene posizionata nel modo giusto, al fine di evidenziarne i dettagli. Ma la Luna può essere essa stessa la protagonista di una bellissima foto, o di un cammino. Pensate al fascino della Luna rossa, che è tale quando sorge e quando tramonta e che sulla nostra bella isola si vede sorgere, come per il sole, ad est verso il castello Aragonese e tramontare ad Ovest, verso  Forio. Quindi un cammino sulla cresta dell’isola permetterà di vivere in pienezza questa esperienza. La Luna piena di luglio è appena passata, ma se volete vivere un’esperienza sensoriale ci vediamo ad agosto. Sarò sul sentiero della cresta a risvegliare i miei sensi. Vi aspetto! 

 Le foto sono concesse da Michelangelo Ambrosini che ringraziamo

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Brand Ischia e sana comunicazione, le sfide del sindaco di Serrara Fontana Irene Iacono per l’isola

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Scenari diversi denotano caratteristiche differenti con le proprie sfide e le proprie peculiarità. Il comune di Serrara Fontana è viva espressione di questa territorialità eterogenea e il suo Sindaco ne coordina le vicende con intenzioni unitarie. “Occorre un brand Ischia”, una sana comunicazione ed un tavolo di intenti. Sono queste alcune delle ricette nella visione di rilancio della prima cittadina, Irene Iacono. Ascoltiamola.

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Programmazione turistica e rilancio dell’isola: le idee del sindaco di Lacco Ameno Giacomo Pascale

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“La vicinanza del Governo la si sente al di là dei numeri” questa la dichiarazione del Sindaco Pascale al netto degli interventi post alluvione. “Era mio desiderio la creazione di una Ctl (Consulta turistica locale) con intervento di enti sovracomunali”: questo l’organismo che il Sindaco auspica e che potrebbe favorire una nuova organizzazione del comparto turistico e della sua riqualificazione su scenari più ampi. 

Dall’inverno difficile alla riprogrammazione turistica toccando l’occupazione giovani e la necessita’ di fare impresa cosciente: ascoltiamo le lucide parole di Pascale nell’intervista che segue.

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Le sfide che aspettano Ischia: l’analisi del commercialista Antonio Tuccillo

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L’Italia, la Campania e Ischia devono dimostrarsi al passo con i tempi per esserne protagonisti. Le sfide sono ardue e le possibilità da cogliere tante. Ma le si devono affrontare con dignità e cognizione di causa. I giovani devono essere consapevoli dell’impegno richiesto e messi in condizione di poterlo espletare. Ce ne parla il Dottor Antonio Tuccillo, Presidente della Fondazione nazionale di ricerca dei commercialisti italiani.

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