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Cronache

In Brasile due ex alunni fanno strage a scuola e si uccidono,10 morti

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Sono tornati in quella che era stata la loro scuola incappucciati e armati fino ai denti. E hanno aperto il fuoco, colpendo alunni e professori e lasciando a terra almeno 8 morti, prima di suicidarsi. Un vero massacro, quello avvenuto nella scuola statale, riservata a classi medie e superiori, di Suzano nell’hinterland di San Paolo, che riapre anche in Brasile il dibattito sulle armi. In base ai dati forniti dalla polizia militare, finora sono dieci le vittime accertate, tra cui gli assalitori. I due killer, Guilherme Talci Monteiro e Luiz Henrique de Castro, di 17 e 25 anni, avevano frequentato quella scuola, ha spiegato in una conferenza stampa il segretario di Pubblica sicurezza di San Paolo, Joao Camilo Pires de Campos. Ma niente di piu’ sul motivo del folle gesto: gli inquirenti non hanno ancora azzardato ipotesi sul movente. Prima dell’irruzione nella scuola, i due assassini sono entrati in un vicino autolavaggio, dove hanno rubato un veicolo e sparato contro il titolare che sarebbe lo zio di uno dei due: l’uomo non e’ sopravvissuto alle ferite ed e’ morto in ospedale. Solo l’inizio di quella che sarebbe di li’ a poco diventata una carneficina: gli attentatori hanno prima ucciso una coordinatrice didattica, all’ingresso della scuola, poi si sono diretti verso il cortile, dove si trovavano alcuni studenti per l’intervallo fra le lezioni. Qui i killer hanno fatto altre sei vittime – cinque alunni e una professoressa – prima di dirigersi in un corridoio adiacente dove si sono tolti la vita. All’interno della struttura, le forze dell’ordine hanno trovato un revolver calibro 38, bottiglie molotov e persino un’arma medievale conosciuta come ‘bestia’, simile a una balestra. Piu’ tardi e’ emerso che Guilherme Talci Monteiro, il piu’ giovane dei due autori del massacro aveva pubblicato sue foto in atteggiamento ostili su Facebook poco prima dell’attacco. Nelle immagini – divulgate dal settimanale Veja – il ragazzo posa con una pistola in mano, indossa una maschera a forma di teschio e fa gesti osceni. Monteiro era stato alunno dell’istituto teatro della tragedia fino all’anno scorso, quando se ne sarebbe andato per non meglio precisati “problemi”. I docenti lo consideravano “schivo”, ma non risultano nei suoi confronti particolari segnalazioni di cattiva condotta. Il governatore di San Paolo, Joao Doria, si e’ detto “sotto shock” e dopo essersi recato sul posto della strage ha proclamato tre giorni di lutto in tutto lo Stato: “E’ stata la scena piu’ triste a cui ho assistito in tutta la mia vita”, ha detto il politico mentre sulla strage è intervenuta anche la Presidenza brasiliana con Jair Bolsonaro che ha parlato di un “attentato disumano”. Per le modalita’, il caso ricorda quanto accaduto nel 2011 in una scuola di Realengo, alla periferia di Rio de Janeiro: un ex alunno di 23 anni sparo’ dentro alcune classi uccidendo undici alunni tra i 12 e i 14 anni. La tragedia odierna ha riacceso le polemiche sulla liberalizzazione della vendita di armi ai privati cittadini decisa per decreto appena due mesi fa dal presidente di estrema destra, Jair Bolsonaro. Alexandre Padilha, ex ministro nei governi degli ex presidenti di sinistra Luiz Inacio Lula da Silva e Dilma Rousseff, ha subito reagito, scrivendo su Twitter che “una popolazione armata non e’ una popolazione sicura, al contrario”.

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Uccisa nel Casertano, Cassazione annulla ergastolo per il marito

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La Corte di Cassazione ha annullato la sentenza di condanna all’ergastolo pronunciata dalla Corte di assise di appello di Napoli nei confronti del 42enne Michele Marotta, accusato dell’omicidio della moglie, Maria Tedesco, 33 anni, commesso a San Felice a Cancello (Caserta) l’11 novembre del 2020. La Suprema Corte, nonostante il diverso avviso del procuratore generale, ha accolto il motivo di ricorso presentato dal difensore di Marotta, l’avvocato Dario Vannetiello, annullando senza rinvio la pena del carcere a vita, e rideterminandola in 26 anni e mezzo di reclusione. In primo grado la Corte d’Assise del tribunale di Santa Maria Capua Vetere – era il 21 febbraio 2022 – aveva inflitto a Marotta proprio la pena di 26 anni e mezzo per omicidio aggravato dalla crudeltà, dai futili motivi e dalla premeditazione, poi però la procura sammaritana fece ricorso e la Corte d’Assise d’Appello di Napoli comminò l’ergastolo.

Oggi la Cassazione è tornata dunque alla prima condanna, e determinante nella decisione di annullare la sentenza di secondo grado è stato un cavillo giuridico scoperto dal legale di Marotta; l’impugnazione del pm, accolta in appello, avrebbe dovuto infatti essere dichiarata inammissibile perché il pubblico ministero non avrebbe potuto impugnare la sentenza emessa in primo grado nel punto in cui riteneva equivalenti le attenuanti generiche con le aggravanti contestate. Marotta uccise la moglie in una stradina sterrata di Cancello Scalo, frazione di San Felice a Cancello, sparandole sei colpi di pistola da distanza ravvicinata.

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Investimento a Lido di Camaiore, automobilista arrestata

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È finita agli arresti domiciliari, con l’accusa di omicidio stradale plurimo e lesioni gravissime, la donna che ieri ha investito con una Mercedes Gla a Lido di Camaiore (Lucca) sei persone, tra cui due giovani tedesche, entrambe decedute; Jasmine Bousnina avrebbe compiuto 19 anni fra un mese, mentre Elis Donmez avrebbe compiuto 18 anni domenica prossima. La polizia stradale e la procura di Lucca stanno conducendo gli accertamenti per chiarire come sia potuto accadere un incidente così grave. La donna alla guida dell’auto, Katia Pereira Da Silva, 44enne brasiliana che vive a Viareggio, è risultata negativa agli accertamenti per verificare se fosse alla guida in stato di ebbrezza o avesse assunto stupefacenti.

Andava certo a una velocità “molto elevata” lungo la via Italica, come specificato in una nota firmata dal procuratore Domenico Manzione, nella quale però non si fanno ipotesi specifiche sul perchè, dopo aver investito le due vittime e una loro amica all’altezza dell’incrocio con via Roma Capitale, salendo con l’auto sul marciapiede, la conducente abbia poi proseguito “la marcia per circa 250 metri, senza fermarsi e senza ridurre la velocita, andando prima ad impattare contro” un “palo del semaforo che abbatteva, quindi travolgendo altri tre pedoni per poi concludere la propria corsa quando urtava due veicoli in sosta”. Secondo quanto poi appreso sembra che l’auto, dopo aver investito le tre ragazze, avrebbe proseguito lungo la strada per poi risalire sul marciapiede, urtando poi il palo e investendo le altre tre persone, tutte di nazionalità francese. Nell’immediatezza la 44enne sarebbe apparsa in stato confusionale e avrebbe detto di non esserci accorta di nulla.

Con lei sulla Mercedes, auto che sarebbe stata presa a noleggio e ora è sottoposta a sequestro, viaggiava un’altra donna a sua volta finita in ospedale. L’unica illesa nell’incidente la 44enne: in ospedale è stata portata per gli esami tossicologici. Dei feriti portati in ospedale, si spiega dagli inquirenti, “due sono stati dimessi in mattinata, mentre altri tre sono ancora ricoverati ma, al momento, non sono in pericolo di vita”. Oggi qualcuno ha lasciato dei fiori nel luogo dove sono morte le due giovani tedesche, che facevano parte di una scolaresca proveniente da Duisburg, alloggiata in un hotel del Lido di Camaiore da dove la comitiva è ripartita stamani. In ricordo delle due ragazze domani a Camaiore sarà lutto cittadino: gli uffici comunali si fermeranno alle 12 per un minuto di silenzio con invito ad attività e comunità a fare altrettanto. Lo ha deciso il sindaco Marcello Pierucci che questo pomeriggio ha reso noto di voler contattare il primo cittadino di Duisburg “per esprimere il cordoglio e le condoglianze da parte di tutta la città”.

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Deteneva 12 kg droga, armi e munizioni, arrestato 32enne di Acerra a Lecce

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Più di dodici chili di droga, hashish, marijuana e cocaina, tre pistole pronte all’uso, centinaia di proiettili, una lanciarazzi e circa 5mila euro in contanti ritenuti il provento dello spaccio. È questo il bilancio del sequestro effettuato nel corso di una operazione messa a segno dai carabinieri del Nucleo Investigativo di Lecce, che hanno arrestato un pregiudicato 32enne della zona. L’uomo, Antonio Baldassarre 32enne di Acerra (Napoli) ma residente a Lecce, aveva nascosto l’ingente quantitativo di droga e le armi all’interno di due garage nella sua disponibilità. Il nervosismo mostrato durante il controllo ha insospettito i militari. Dopo aver consegnato ai carabinieri un sacchetto contenente 2 kg e mezzo di hashish occultato sotto il sellino della moto, i militari hanno fatto scattare la perquisizione nei due garage di pertinenza dove poi è stato scoperto l’ingente quantitativo di sostanze stupefacenti.

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