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Il Venezia non fa regali, per il Cagliari pari e B

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Aveva un solo risultato a disposizione e non l’ha centrato. Il Cagliari pareggia a Venezia e retrocede in serie B. La gara del Penzo e’ amara per i sardi, che dalla laguna tornano a casa con un punto, inutile nonostante il crollo interno della Salernitana. Il primo tempo si apre con la prima occasione per i padroni di casa che si presentano con il lutto al braccio per ricordare Mario Tesconi, vecchia gloria anni Cinquanta. Al 4′ Johnsen viene messo davanti alla porta da un buon Cuisance, ma la punta sbaglia il rigore in movimento sparando a lato da dieci metri. Cinque minuti dopo e’ ribaltamento di fronte e Joao Pedro non si fa contenere da Svoboda, anticipando sia Ceccaroni che Maenpaa, ma il tocco sotto finisce alto. La prima meta’ di tempo scorre a fasi alterne, con il Venezia a fare qualcosina in piu’ rispetto al Cagliari. Al 23′ indecisione della mediana ospite, che libera Johnsen, il quale scarica per la corrente Peretz, che calcia alto. Dopo il 2-0 dell’Udinese a Salerno cambia l’inerzia della gara e i sardi cercano di proporsi con maggiore convinzione. Al 39′ Nandez scodella per Pavoletti, il quale pero’ telefona a Maenpaa. Un minuto dopo e’ Bellanova a proporsi con un tiro-cross, senza successo. Ultimi minuti con ancora i sardi avanti, al 44′ ci prova Rog – subentrato dieci minuti prima per l’infortunio di Lykogiannis – da fuori, con una traiettoria strana, l’estremo difensore lagunare risponde presente.

Allo scadere manca l’ultimo tocco al Cagliari per segnare il punto che potrebbe valere la permanenza in serie A. Il secondo tempo e’ di matrice sarda, un monologo sterile che pero’ non porta al gol. Al 53′ Joao Pedro suona la carica e dopo un’azione insistita e’ Bellanova a tirare fuori di poco. Un minuto dopo Nandez serve la punta del Cagliari che non riesce a centrare la porta. Si fa vedere in avanti il Venezia al 56′ con un tiro da fuori di Cuisance, ma e’ fuori di lato. I sardi continuano a manovrare con una linea di difesa molto alta, senza pero’ riuscire a trovare spazi. Al 61′ e’ Maenpaa a onorare il campionato rispondendo a un inserimento di testa di Bellanova su cioccolatino di Nandez. Ci prova ancora l’esterno cagliaritano in piu’ occasione al 62′ e 63′ senza pero’ riuscire a trovare la via del gol. Il Cagliari continua il forcing senza riuscire a impensierire la difesa lagunare. Break veneziano al 79′ con Ceccaroni che vede Mateju al limite dell’area, l’esterno si libera bene e tira sotto alla traversa, ma centrale, Cragno riesce a liberare in angolo. Gli ultimi minuti vedono i sardi provare il tutto per tutto, con il solo Lovato fermo dietro. Appena entrato Pereiro ci prova, ma va centrale dove Maenpaa, ancora, si fa trovare pronto. In confusione i rossoblu provano il tutto per tutto, senza sfondare. E al triplice fischio le due squadre si danno appuntamento al prossimo anno, in serie B. Nota di colore: dopo la protesta a inizio partita contro la dirigenza americana, al 77′ i tifosi locali hanno intonato, come nelle ultime partite, cori pro Paolo Poggi e Mattia Collauto, dirigenti lagunari in scadenza di contratto. 

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Juve in emergenza col Milan, Motta: “dovremo dare di più”

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L’emergenza in casa Juve non accenna a rientrare, anzi durante la pausa per le nazionali si è accentuata ancora di più. “Abbiamo perso Cabal per lungo tempo, a Milano mancheranno anche Bremer, Adzic, Nico Gonzalez, Douglas Luiz e Milik. E anche Vlahovic che non ci sarà”, il quadro degli assenti fatto da Thiago Motta, alla vigilia della sfida contro i rossoneri. “Mi dispiace per chi non ci sarà perché questa è una bellissima partita, vorrebbero giocarla tutti – aggiunge, in vista del big-match alla ‘Scala’ del calcio – e i privilegiati che scenderanno in campo daranno il massimo: cercheremo di portare la sfida dalla nostra parte, dovremo dare ancora di più per non far notare le assenze e ci metteremo massimo impegno e grande concentrazione”. Nonostante il suo forfait e i dubbi sul suo rientro.

“Non so ancora se Dusan ci sarà contro l’Aston Villa, lo vedremo nei prossimi giorni” la risposta di Thiago Motta, l’argomento più chiacchierato durante la conferenza è stato proprio Vlahovic: tutta colpa di quella uscita infelice di qualche giorno fa. “È più semplice per me giocare insieme ad un altro attaccante, perché quando presso e rincorro gli avversari poi rischio di arrivare stanco e meno lucido in fase di finalizzazione” le parole finite nel mirino della critica. E sono arrivate anche dalle parti della Continassa, come conferma lo stesso allenatore: “Abbiamo parlato, siamo d’accordo ed è la cosa più importante – il retroscena raccontato da Thiago Motta – perché tutti i miei giocatori sanno cosa dobbiamo fare e so che lo faranno, sia in fase difensiva sia in quella offensiva: si tratta di un obbligo e un dovere, non è un’opzione”.

Chiusa la querelle, si apre il dilemma della prima punta: chi sarà il riferimento offensivo della Juve a San Siro? “Tutti i ragazzi hanno caratteristiche diverse, al di là di attaccanti centrali o centrocampisti, e questa è una cosa interessante – afferma il tecnico – perché danno alternative e soluzioni diverse, sarà così anche a Milano”.

L’idea è quella di alternare Weah e Yildiz tra la zona centrale e le corsie esterne, anche per non dare punti di riferimento alla difesa del Milan. E soprattutto l’americano è in un periodo di forma impressionante: “Mi piace tutto quello che fa, oltre ovviamente ai gol, ed è un giocatore interessante perché aiuta, è generoso, responsabile, capisce di cosa ha bisogno la squadra, quali sono le consegne, cosa chiediamo – i complimenti per l’ex Lille – e siamo contenti che sia con noi, che sia in forma, che dia il suo contributo sia dall’inizio che a partita in corso”. In difesa ci saranno Gatti e Kalulu, il francese tornerà da ex ad affrontare il Milan: “La cosa più importante è che lui è sempre voluto venire, dal primo giorno che è arrivato si è messo sempre a disposizione del gruppo – dice di lui Thiago Motta – ed è anche leader a modo suo: parla poco, ma lo fa nel modo giusto e non deve cambiare nulla in lui”. Infine, c’è spazio per una battuta sul tennis: “Non so chi sia il Sinner della Juve, non mi piace proprio fare paragoni – conclude il tecnico – poi Jannik è un fenomeno del tennis e dello sport: gli auguro di continuare così la sua carriera eccezionale”.

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Premio Speciale al Maraduno 2024: Angelo Pisani, l’avvocato della Leggenda di Maradona

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Il Maraduno 2024, evento dedicato all’immortale Diego Armando Maradona, celebrerà una figura chiave nella storia recente del Pibe de Oro: l’avvocato Angelo Pisani, colui che ha restituito giustizia e onore alla leggenda del calcio. Durante la manifestazione, che si terrà il 24 novembre 2024 presso l’Edenlandia di Napoli, Pisani riceverà un Premio Speciale per il suo straordinario contributo nella difesa legale di Maradona.

Un gesto di amore e giustizia per Maradona

Angelo Pisani è stato l’artefice dell’assoluzione di Maradona dall’ingiusta accusa fiscale che per anni ha gravato sulla sua figura. Un successo legale che va oltre le aule di tribunale, diventando un gesto simbolico per Napoli e per tutti coloro che vedono in Maradona non solo un calciatore, ma un eroe che ha donato sogni e orgoglio al popolo partenopeo.

Grazie alla sua competenza, determinazione e al profondo legame con la figura di Diego, Pisani ha difeso non solo il mito del campione, ma anche l’onore di un’intera città.

Il tributo del Maraduno 2024

Il riconoscimento assegnato ad Angelo Pisani durante il Maraduno 2024 celebra non solo il successo legale che ha liberato Maradona da ogni ombra, ma anche il suo impegno nel preservare la memoria e la dignità di una figura che continua a ispirare generazioni.

“Grazie, Avvocato Pisani, per aver difeso un pezzo del cuore di Napoli. La tua passione e tenacia hanno reso la figura di Diego ancora più grande e libera da ingiustizie”, è il messaggio che accompagna il tributo.

Un momento emozionante per Napoli e i fan di Maradona

Il Premio Speciale a Pisani rappresenta uno dei momenti più significativi del Maraduno 2024, una giornata di festa, memoria e celebrazione del legame unico tra Diego e Napoli. L’evento sottolinea come la figura di Maradona sia molto più di un simbolo sportivo: è un patrimonio culturale e umano che Napoli custodisce con orgoglio.

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Prima Roma di Ranieri: non serve un mago ma uno normale

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Allenatore, manager, motivatore e psicologo. Claudio Ranieri si è ritrovato a fare tutto per la sua Roma in questi primi giorni di preparazione e avvicinamento al suo terzo esordio in giallorosso, ma non lo paragonate a Harry Potter. “A questa Roma non serve un mago – spiega a due giorni dalla sfida con il Napoli, anticipando la conferenza al venerdi’ come da tradizione british – una persona normale che gli dia fiducia e che piano piano risolva i problemi del malato, se è così”.

Per questo da quanto è rientrato a Trigoria non ha fatto altro che lavorare sulla testa dei calciatori cercando di spazzare via insicurezze e paure, ma non le pressioni. “Senza, non sarei qui – dice ancora -. Io ho sempre cercato di tirar fuori il bambino che è nei calciatori. Dobbiamo fare di tutto per tornare quei bambini che eravamo, anche se oggi siamo adulti e abbiamo delle responsabilità. Voglio che tirino fuori il sogno che avevano da piccoli. Facciamo il lavoro più bello del mondo e ci pagano. Alle avversità si reagisce. Questa è gente che ha giocato bene e sa come si fa”.

Così come chiede una reazione al suo capitano, Lorenzo Pellegrini, un romano atipico secondo Ranieri perché “è molto introverso” e “soffre dentro”, ma “sono convinto che anche lui saprà reagire”. Certo adesso va dimostrato e il Napoli capolista non è l’avversario più comodo per poterlo fare, soprattutto senza un giocatore come Dybala. L’attaccante argentino è tornato oggi ad allenarsi parzialmente con il gruppo e a disposizione resta solo l’allenamento di domani per valutare se portarlo o meno al Maradona. Il problema è ormai noto, il calciatore non è infortunato, ma i dolorini e la sensazione di non essere al 100% persistono, così Ranieri non ha ancora sciolto le riserve sul centravanti.

“Parlerò con lui e i fisioterapisti – racconta il tecnico -. Sicuramente dobbiamo aiutare il ragazzo. Se ha questo fastidio va risolto, se non ha nulla allora dobbiamo capire perché sente comunque questo fastidio. Ci ho parlato in questi giorni, lui è positivo e propositivo. Io non sono di quelli che rischia i giocatori, meglio non averlo una gara che per un mese”. Dunque con il Napoli potrebbe essere risparmiato per averlo al meglio contro Tottenham e Atalanta, perché la prima settimana di Ranieri è di quelle terribili. Ma solamente la rifinitura di domani sarà in grado di fornire ulteriori indicazioni. Intanto in gruppo è tornato a lavorare Hummels che sarà regolarmente convocato, anche se nelle prove di 4-3-3 di questi giorni la coppia di titolari provata è sempre stata quella composta da Mancini e Ndicka.

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