Elaborare il trauma interrogandosi, oltre l’ottimismo degli auspici, su ciò che è successo e ciò che potrà succedere. Kate – futura regina incastonata per anni nell’immagine d’icona di stile, bellezza e gioventù – ha il cancro, qualcosa che si stenta ad accettare anche oggi che lo stigma d’un tempo del “male incurabile” è stato scalfito e persino i reali sono chiamati a parlarne in pubblico. E nel Regno Unito, fra tutti coloro che continuano a seguire le vicende di casa Windsor, è tempo di fare i conti con la realtà: sullo sfondo di un Paese che vede vacillare le speranze di futuro oltre alle certezze del presente dell’istituzione monarchica, dopo le turbolenze della Brexit, del Covid, i contraccolpi interni di crisi economiche o geopolitiche globali, i presagi di tramonto d’un caotico ciclo di potere Tory durato 14 anni e l’attesa quasi per esclusione – senza entusiasmi né prospettive d’idee davvero nuove – dell’avvento del Labour in grisaglia di sir Keir Starmer.
All’indomani del video con cui la 42enne principessa di Galles ha rivelato all’opinione pubblica l’inaudita notizia, le reazioni dei media e di tanta gente comune si dividono dunque fra sconcerto, emozione, wishful thinking e polemiche a scoppio ritardato per i troppi oltraggi al rispetto della privacy di questi mesi. Mentre s’accavallano gli auguri dei potenti della Terra, fino a diventare “preghiere” nel messaggio di Joe Biden. E in seno alla dinastia – provata già dalla diagnosi del 75enne re Carlo III – il dramma familiare sembra se non altro offrire una mezza chance di riavvicinamento con i ribelli Harry e Meghan. Lo spiraglio fa capolino in particolare fra i due figli di Carlo e Diana, l’erede al trono William, consorte di Kate, e il duca di Sussex, Harry, suo fratello minore, protagonisti di una lunga fase di recriminazioni incrociate dopo lo strappo del cadetto nel 2020 dalla Royal Family approdate a una cesura dei rapporti personali descritta da più parti come radicale. A rompere il gelo è stato un giro di telefonate, a quanto rimbalza dagli Usa, dove i duchi si sono autoesiliati da ormai quasi 4 anni.
Lasciati all’oscuro sulle condizioni di Kate sino all’ultimo, Harry e Meghan si sono affrettati nelle scorse ore a chiamare direttamente – pare – tanto lei quanto William, per esprimere di persona quelle parole di conforto, solidarietà e voti di pronta guarigione manifestate in precedenza per iscritto. Nessuno si spinge a prevedere cosa questi gesti di sensibilità umana potranno partorire in avvenire, nel contesto di un casato in difficoltà tra problemi di salute e passi falsi, e ormai a corto di membri attivi nella rappresentanza della ‘Firm’: in primis di figure giovani dopo il ripudio dei Sussex. Il segnale tuttavia c’è, e si somma al clima più conciliante delle relazioni del secondogenito con il padre già suggellato dalla visita lampo compiuta a Londra a inizio febbraio quando era stato re Carlo ad annunciare d’essere alle prese con un cancro di natura imprecisata.
Diagnosi analoga a quella svelata adesso dalla principessa di Galles, dopo i due mesi di riserbo seguito all’intervento all’addome – forse una resezione intestinale, forse altro – di metà gennaio nella London Clinic. E la successiva biopsia sfociata nel pesante verdetto reso pubblico ieri, con “chemioterapia preventiva” a tutto campo iniziata (come si ora è saputo) sin da fine febbraio. La notizia domina le aperture di tutti i giornali d’oltre Manica, fra richiami nei titoli all’ “enorme shock” evocato dalla medesima principessa e incoraggiamenti benintenzionati alla sua convinzione che tutto “finirà bene”.
Mentre non manca nei commenti la denuncia delle illazioni e delle teorie cospiratorie alimentate per settimane dall’attenzione morbosa di tanti e dai “troll del web”. La Bbc nota in ogni caso come la confessione televisiva a cui Kate è stata costretta per allentare le pressioni (tanto più dopo la denuncia del tentativo di spionaggio della sua cartella clinica da parte di dipendenti dell’ospedale privato d’élite in cui era stata operata a gennaio) sia destinata a “riscrivere la storia di queste settimane”: sulle ragioni del suo silenzio, gli inciampi della comunicazione di palazzo o su certe inspiegate ‘sparizioni’ di William. Mentre il Telegraph bolla seccamente come “nauseante il trattamento inflitto a Catherine dai troll”. Troll che i sensazionalisti Sun e Mail prendono a loro volta di mira, non senza esaltare viceversa “i sorrisi che nascondono lo stoicismo” della principessa, l’impatto “devastante” sui principini George, Charlotte e Louis della malattia della madre, o “il dolore del principe William”: obbligato a riprendere “i doveri” di delfino mentre affronta, “insieme, la battaglia contro il cancro di suo padre e di sua moglie”.