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Il Milan ritrova la vittoria e batte in rimonta il Genoa, Reina migliore e peggiore in campo

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Il Milan risorge al Ferraris rimontando un Genoa che dopo aver dominato il primo tempo, vantaggio con Schone (complice un errore del portiere rossonero Reina), si butta via nella ripresa quando Hernandez e Kessie’ salvano la panchina di Giampaolo. In pieno recupero lo stesso Schone si fa poi parare un rigore da Reina. Giampaolo sorprende con Bonaventura titolare ma perde nel riscaldamento Donnarumma per problemi fisici. Andreazzoli conferma invece il 3-5-2 base con Pajac al posto di Barreca infortunato. Genoa che parte con l’aggressivita’ giusta per una squadra che deve riscattarsi e al settimo Lerager impegna Reina bravo a salvare in due tempi. Ma al 9′ Andreazzoli perde il suo capitano Criscito per un problema muscolare dentro Biraschi. Il Genoa mantiene il possesso del gioco ma punge poco, il Milan fatica ma si rende pericoloso su punzione a meta’ prima frazione ma la conclusione di Suso, Radu respinge.

Passata la mezz’ora il Genoa capisce che puo’ fare di piu’ e inizia a schiacciare i rossoneri con una manovra avvolgente. Romero semina il panico nell’area ospite ma la difesa salva. Non per gli oltre mille tifosi milanisti che si fanno sentire invitando i propri giocatori a tirare fuori gli attributi. Kessie’ si fa notare in un’incursione sulla destra ma la sua conclusione termina a lato, Ghiglione centra invece la porta ma Reina e’ bravo ad opporsi. Poco dopo e’ Pajac a battere in velocita’ in area Calabria concludendo di potenza ma Reina salva di mestiere. Al 41′ arriva pero’ il vantaggio rossoblu’. Punizione da 25 metri di Schone, Reina piazzato intercetta ma si fa sfuggire il pallone che entra in rete. Stordito dal gol il Milan non accenna nemmeno una risposta e il Genoa chiude il tempo in avanti con Romero che di testa sfiora il raddoppio. Doppio cambio negli spogliatoi per Giampaolo che lascia fuori Piatek e Calhanoglu inserendo Leao e Paqueta’. I rossoneri appaiono piu’ grintosi e in tre minuti ribaltano il risultato grazie anche al Var.

Al 6′ Paqueta’ batte in velocita’ una punizione sulla trequarti per Hernandez che sorprende la difesa del Genoa e supera Radu con un potente diagonale. Passano due minuti e in area Biraschi durante un contrasto con Leao colpisce il pallone con una mano. Tocco che Mariani non vede tocca dunque a Mazzoleni al Var richiamare il direttore di gara. Rigore ed espulsione per il difensore. Dagli undici metri Kessie’ non sbaglia completando la rimonta. In inferiorita’ numerica Andreazzoli ridisegna il Genoa con il 4-3-2. Ma e’ il Milan a sfiorare ancora il gol con Leao al quale si oppone Radu con il corpo. Nonostante l’uomo il meno il Genoa ci prova comunque prima con Kouame’ e poi con Romero. Nel frattempo Calabria si fa espellere per doppia ammonizione.

Al 45′ contatto Kouame’-Reina, Mariani indica il dischetto ma attende il silent check che conferma la decisione del direttore di gara. Dagli undici metri va Schone ma Reina para riscattando l’errore sul gol subito e salvando di fatto il Milan che torna cosi’ alla vittoria dopo tre sconfitte consecutive. Una sconfitta che invece potrebbe costare carissimo ad Andreazzoli, sempre piu’ in bilico.

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Università e ospedali plurisecolari su francobolli Italia

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Tre universita’ e cinque ospedali ”storici” italiani compariranno sui francobolli italiani. L’emissione dedicata alle università e’ stata emessa oggi e riguarda le universita’ di Napoli, Trieste e Firenze. La serie dedicata agli ospedali comparira’ invece il 24 novembre prossimo e riguardera’ ospedali di Roma, Milano, Napoli, Venezia e Firenze. Le vignette dei francobolli (tutti validi per la posta ordinaria) mostrano per le universita’:

  • -una prospettiva della facciata principale dell’Università degli Studi di Napoli” Federico II” istituita il 5 giugno 1224 dall’Imperatore del Sacro romano Impero;
  • -su uno sfondo che riprende i colori istituzionali del centenario dell’Università degli Studi di Trieste, una rivisitazione del logo dell’anniversario che raffigura, un’illustrazione al tratto, l’edificio centrale dell’Ateneo;
  • -l’ingresso del Rettorato dell’Università degli Studi di Firenze che, nel 2024, celebra i 100 anni dalla sua fondazione; Per gli ospedali le vignette mostrano;
  • -ospedale di Santa Maria Nuova di Firenze: il Loggiato di ingresso, progettato da Bernardo Buontalenti nel 1574, in cui è visibile l’affresco “Annunciazione” del XVII secolo attribuito al Pomarancio; -ospedale civile Santi Giovanni e Paolo di Venezia;
  • – il Portego delle Colonne della Scuola Grande di San Marco a Venezia (1485-1495);
  • -Ca’ granda ospedale maggiore policlinico di Milano: la Sala del Capitolo d’estate, edificata nel 1637 su progetto di Francesco Richini, che ospita l’archivio storico;
  • -ospedale di Santo Spirito in Sassia di Roma: le Corsie Sistine risalenti al XV secolo; -ospedale di Santa Maria del Popolo degli Incurabili di Napoli: la Farmacia storica degli Incurabili con i vasi in maiolica del 1747-1751.

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Giustizia, stretta sulle toghe politicizzate e sui reati informatici: il decreto del governo in arrivo

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La riforma della giustizia torna al centro del dibattito con il nuovo decreto che il governo si appresta a varare lunedì prossimo in Consiglio dei Ministri. Tra le novità principali, spiccano due misure destinate a far discutere: l’introduzione di sanzioni per i magistrati che non rispettano il dovere di astensione in casi di conflitto di interesse e una stretta sui reati informatici e sul dossieraggio illegale.

Sanzioni per le toghe politicizzate

Il decreto introduce una nuova norma che obbliga i magistrati a astenersi dal giudicare su questioni rispetto alle quali si sono già espressi pubblicamente attraverso editoriali, convegni o social network. In caso di violazione, il Consiglio Superiore della Magistratura potrà adottare sanzioni che vanno dall’ammonimento alla censura, fino alla sospensione.

Secondo il ministro della Giustizia Carlo Nordio, questa norma intende tutelare il principio di imparzialità della magistratura, un obiettivo che la maggioranza considera fondamentale per garantire l’equilibrio tra i poteri dello Stato.

La misura ha già suscitato polemiche tra le toghe e riacceso il dibattito sulla presunta politicizzazione della magistratura. L’Associazione Nazionale Magistrati (ANM) ha espresso preoccupazione per quella che definisce un’“invasione di campo” da parte del governo.

La questione delle migrazioni e il caso Silvia Albano

La norma sulle toghe politicizzate sembra trarre origine da recenti tensioni tra il governo e alcune sezioni della magistratura, in particolare sui temi legati all’immigrazione. Emblematico il caso della giudice Silvia Albano, che aveva criticato l’accordo tra Italia e Albania sui migranti, trovandosi poi a giudicare direttamente su questa materia.

Albano, presidente di Magistratura Democratica, è stata bersaglio di critiche da parte della maggioranza per la sua posizione pubblica contro il “decreto Paesi sicuri”. La sua decisione di non convalidare il trattenimento di 12 migranti nel centro italiano in Albania ha sollevato ulteriori tensioni.

Stretta sui reati informatici e dossieraggi

Il decreto affronta anche il problema dei reati informatici, introducendo nuove misure per contrastare l’accesso abusivo ai database pubblici. Tra le novità principali:

  • Arresto in flagranza per chi viola sistemi informatici di interesse pubblico, militare o legati alla sicurezza nazionale.
  • Trasferimento delle indagini sui reati di estorsione tramite mezzi informatici alla procura Antimafia, guidata da Giovanni Melillo.

Queste misure arrivano in risposta a recenti scandali legati al dossieraggio illegale, come l’indagine della DDA di Milano sulla “centrale degli spioni” che trafugava dati sensibili da banche dati governative, coinvolgendo figure politiche di primo piano come la premier Giorgia Meloni.

Un antipasto per la riforma delle carriere

Questo decreto rappresenta solo l’inizio di un più ampio progetto di riforma delle carriere di giudici e pm che il governo sta portando avanti in Parlamento. La maggioranza intende ridefinire i rapporti tra i poteri dello Stato, nonostante le inevitabili polemiche con la magistratura.

Secondo il ministro Nordio, l’obiettivo è garantire un sistema giudiziario più equo e trasparente, ma l’ANM e altre voci critiche temono che queste misure possano indebolire l’autonomia delle toghe.

Un Natale caldissimo per la giustizia italiana

Le nuove norme, che toccano temi delicati come la gestione dell’immigrazione, i reati informatici e l’imparzialità dei magistrati, promettono di accendere il dibattito politico e giudiziario. Il governo va avanti, ma il confronto con le toghe e le associazioni di categoria si preannuncia acceso.

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Bocchino: dall’Italia verso un’internazionale conservatrice

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La vittoria elettorale della destra “avviene perché la sinistra prima è stata considerata inaffidabile per paura del comunismo, oggi è considerata inaffidabile perché si prende a cuore temi come l’immigrazione irregolare, che gli italiani non vogliono, o i diritti delle comunità LGBTQI+, che certo devono essere garantiti ma che riguardano comunque una minoranza dell’1,6% della popolazione, e perchè ha abbracciato la globalizzazione selvaggia, che è una cosa che fa paura agli italiani”.

Lo ha detto Italo Bocchino (foto imagoeconomica in evidenza) a margine della presentazione del suo libro “Perchè l’Italia è di destra” a Napoli, a cui hanno assistito anche il capo della procura partenopea Nicola Gratteri e l’ex ministro della cultura Gennaro Sangiuliano, mentre sul palco sono intervenuti il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e il viceministro degli Esteri Edmondo Cirielli.

“Giorgia Meloni – ha proseguito Bocchino – ha fatto da apripista in Italia, dando vita a una destra che ha stupito, perché tutti si aspettavano una destra neofascista mentre si sono trovati una destra che rappresenta un conservatorismo nazionalpopolare.

E così si resta stupiti anche dal risultato degli Stati Uniti, che un po’ ricalca quel modello, e di quello che accade in alcuni paesi europei e in Sudamerica. Quindi c’è l’ipotesi che nasca nel prossimo decennio un’internazionale conservatrice e che abbia un grandissimo peso nella politica mondiale: in questo contesto, tra i leader sicuramente ci sarà Giorgia Meloni. Immaginiamo il prossimo G7, guardate la foto del prossimo G7: ci sono Scholz e Macron zoppicanti, lo spagnolo che ha problemi in casa, il giapponese che ha problemi in casa, il canadese che ha problemi in casa e due in splendida salute che sono Giorgia Meloni e Trump. Questo è il mondo oggi”.

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