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Cronache

Il delitto di Meredith, a Perugia il set per la serie

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Sono passati esattamente 17 anni da quando il cadavere della studentessa inglese ventiduenne Meredith Kercher venne trovato in un appartamento a ridosso del centro di Perugia. Uccisa con una coltellata. Ora la città si prepara ad ospitare parte delle riprese di una serie tv su Amanda Knox, la giovane americana arrestata, condannata e poi definitivamente assolta per quel delitto al quale si è sempre proclamata estranea. Una produzione per Hulu, il canale in streaming della Disney. La stessa Knox è tra i produttori insieme a Monica Lewinsky, l’ex stagista coinvolta con l’allora presidente Bill Clinton nello scandalo Sexgate. Le riprese della serie (che avrebbe come titolo provvisorio Blue moon) cominceranno a Orvieto dove nel palazzo del Capitano del popolo saranno ambientati i processi che si sono svolti nelle aule giudiziarie perugine. Un allestimento imponente con circa 200 comparse. Il set si sposterà quindi a Perugia.

La serie verrà girata in diversi punti del centro storico. Diversi gli angoli cittadini scelti da Amanda Knox e dalla produzione: via Appia, a ridosso dell’Acquedotto, via Cesare Battisti, via Santa Elisabetta e via Elce di Sotto, piazza Cavallotti, la lunga scalinata di via delle Prome, a Porta Sole, e via dei Priori. Ma anche via Fani, via Maestà delle Volte e via Calderini. Tanto che qui, l’allestimento delle luminarie di Natale nel centro storico, come su richiesta della produzione, si è dovuto arrestare per consentire le riprese. Hulu ha chiesto otto episodi di un’ora ciascuno. La descrizione ufficiale spiega che la serie “è basata sulla storia vera di come la Knox è stata erroneamente condannata per l’omicidio di Meredith e descrive la sua odissea di sedici anni per liberarsi”.

“A 17 anni dalla tragica morte di Meredith ancora adesso continuiamo a parlarne nei luoghi meno appropriati” il commento dell’avvocato Francesco Maresca, legale della famiglia Kercher. Per il quale “Knox che continua a rimescolare su questa triste vicenda”. “Sarebbe opportuno il silenzio e il ricordo – sostiene Maresca – ma evidentemente per questa americana sono importanti solo i profitti che ricava da una vicenda di cui si lamenta ma che le ha portato soldi e fama”. Oggi madre di due figli, la trentaseienne Knox ha raccontato in prima persona la sua esperienza nel memoir del 2013 Waiting to be Heard. La storia dell’ex studentessa è stata al centro anche di un documentario su Netflix e del film di Lifetime Amanda Knox: Murder on Trial in Italy. Per l’omicidio di Meredith Kercher è stato condannato definitivamente Rudy Guede che ha terminato di scontare la pena che gli è stata inflitta.

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Coppia lascia i figli dai nonni e scompare dopo le nozze

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Si erano sposati il 25 ottobre scorso. Quattro giorni dopo hanno portato i bimbi dai nonni e da quel momento non c’è più traccia di loro. C’è ansia e preoccupazione a Cesa, in provincia di Caserta, per la sorte di Pietro Montanino e Maria Zaccaria, scomparsi nel nulla dal 29 ottobre. Pietro fa il vigilante per un istituto di sicurezza privato, mentre Maria lavora per un’impresa di pulizie. Sembra si fossero allontanati a piedi a Frattamaggiore, nel Napoletano, dopo aver lasciato i due figli dalla nonna (la madre di lui); erano alla ricerca di una casa ma non hanno dato più notizie; sarebbero stati visti mentre prendevano un treno alla stazione ferroviaria di Napoli.

La loro scomparsa è stata denunciata ai carabinieri, che ora li stanno cercando. “Mio fratello e mia cognata non avevano alcun problema e non erano tristi. Sono persone piene di vita che hanno sempre scherzato” ha scritto su Facebook, Silvana Montanino, la sorella di Pietro, che ha anche smentito di essere stata contattata dalla coppia prima della scomparsa: “Leggo ‘giornali’ scrivere che ci hanno avvisato che hanno avuto un imprevisto: questa cosa è falsa!. Nessuna chiamata, nessun imprevisto”.

Marco Antonio Del Prete, sindaco di Frattamaggiore, ha rivolto un appello ai cittadini: “Mi rivolgo a voi con il cuore pesante. Pietro e Maria sono scomparsi e noi tutti siamo in preda alla preoccupazione. Vi chiedo di aiutarci a diffondere questa notizia per aumentare le possibilità di ritrovarli. Se avete informazioni utili o avvistamenti, vi prego di contattare le autorità o di scrivere qui. Ogni piccolo aiuto può fare la differenza. Grazie per il supporto che darete!”. Un appello è stato rivolto anche da don Maurizio Patriciello, il parroco del Parco Verde a Caivano: “Aiutiamoli a fare ritorno a casa. Diffondiamo la notizia. Il Signore ci benedica”. Il sindaco di Cesa, Enzo Guida, ricorda di averli uniti in matrimonio “venerdì scorso (25 ottobre), al Comune, col rito civile, poi martedì sono scomparsi nel nulla.

Si sono allontanati a piedi, senza lasciare tracce, lasciando due bambini a casa della nonna. Da qualche ora è partito l’avviso anche sui social, dopo la denuncia presentata dai familiari mercoledì mattina”. “Maria Zaccaria e Pietro Montanino, residenti a Cesa risultano irreperibili dal pomeriggio di martedì, dalle 17; da quel momento il telefono di Pietro è muto. Quello di Maria invece era stato lasciato a casa. Chiunque abbia notizie – è l’appello di Guida – se qualcuno li ha visti, se vi capita di incontrarli, per cortesia, comunicate tutto immediatamente alle forze dell’ordine. Vi chiedo di condividere questo post, per cercare di arrivare al maggior numero di persone”.

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Auto travolge moto con due passeggeri, morto 21enne

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È stata la svolta improvvisa di un automobilista a provocare la morte di Enzo Stefano Caparra, 21 anni, caduto dalla moto guidata dal suo amico riportando traumi che gli sono stati fatali, nella tarda mattinata di oggi a Milano, in via Pellegrino Rossi, e non un tamponamento come emerso inizialmente dopo la tragedia. Secondo la ricostruzione effettuata dalla Polizia Locale di Milano, a bordo della vettura viaggiavano un uomo di 52 anni e la moglie, rimasti illesi. Nell’effettuare una svolta a sinistra, la macchina ha travolto la moto che sopraggiungeva nel senso opposto. I due centauri sono stati sbalzati violentemente dalla sella e per Caparra non c’è stato nulla da fare. Ferito anche il secondo giovane che guidava la moto, 21 anni, trasportato in condizioni serie ma fuori pericolo di vita all’ospedale San Gerardo di Monza. Nello schianto sono rimasti coinvolti anche un ciclista di 69 anni e un pedone, un cittadino macedone di 70 anni, quest’ultimo portato in ospedale a Niguarda con ferite non gravi. Gli accertamenti sulla dinamica, una volta completati, decreteranno se il 52enne dovrà rispondere di omicidio stradale.

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L’assassinio di San Sebastiano al Vesuvio, la fidanzata della vittima: Santo voleva difendere amico

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“Voleva difendere un amico. Perché la scarpa calpestata non era la sua ma di un suo amico. Lui ci teneva a difenderlo e a proteggerlo”. Piange Simona, la fidanzata di soli 17 anni di Santo Romano, il ragazzo 19enne morto nella notte dopo essere stato raggiunto da un colpo di arma da fuoco al culmine di una lite scoppiata a San Sebastiano al Vesuvio. La ragazza, intervistata dal sito web di Repubblica Napoli, chiede che il giovane non sia “un nome in una lista infinita. Santo è tante cose, deve fare la differenza; voglio che per i suoi funerali, nei cortei ci sia un enorme risonanza, per fare sapere chi era Santo, cosa ha fatto”.

Simona stringe tra le mani una scarpa: è la calzatura che portava Santo: “Io lotterò, se i familiari non ci riusciranno. Lotto per lui, per il suo nome. Per far capire e far valere il suo nome. Perché Santo avrebbe fatto tante cose nella sua vita. Perché è un uomo eccezionale, cresciuto in maniera eccezionale in una famiglia eccezionale”. La voce si fa bassa quando le chiedono quale sia l’ultima immagine che si ricorda del fidanzato: “Lui a terra – dice con un filo di voce – Lui a terra morto”.

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