Nonostante sia piuttosto raro in Italia, sull’isola d’Ischia è molto diffuso il corvo imperiale, il più grande passeriforme e l’uccello più intelligente del continente europeo. Piumaggio completamente nero, negli esemplari più grossi l’apertura alare può superare i 130 cm e il peso può attestarsi tra i 1000 e i 1500 gr, è un animale gregario che vive in gruppi anche molto numerosi come ad Ischia (ne ho visti spesso più di 20 insieme) e che ha un’intelligenza sviluppatissima, grazie alle dimensioni del cervello, il cui rapporto in relazione alle dimensioni del corpo è il più alto nel mondo degli uccelli. Questo si traduce in capacità intellettiva simile a quella di un bambino di 5 anni e allo stesso tempo grande diffidenza nei confronti dell’uomo con conseguente difficoltà nel riuscire ad avvistarlo.

          Con questi presupposti dal primo gennaio 2022 mi sono messo sulle sue tracce. La zona che ho scelto per il monitoraggio è quella situata tra Montecorvo (si chiama così proprio per la presenza radicata nel tempo del famoso corvide) e il bosco dei Frassitelli (alle pendici del Monte Epomeo). Ho iniziato con un approccio discreto, mimetizzandomi tra la vegetazione, e man mano che i corvi si sono abituati alla mia presenza e non mi hanno più percepito come una potenziale minaccia sono uscito allo scoperto, recandomi sul posto quasi giornalmente, in modo da studiarne le abitudini e riuscire a fare un reportage che testimoniasse la loro presenza sulla nostra isola.

          I miei amici contadini della zona osservano questi affascinanti animali da vicino ogni giorno quando sorvolano i loro terreni in cerca di cibo, o quando difendono il loro territorio dalle incursioni dei gabbiani reali, invece io prima di riuscire ad avvicinarli ho dovuto vincere la loro naturale diffidenza e sono riuscito a fare qualche scatto a una distanza accettabile solo a partire dalla fine di febbraio, e questo è sicuramente il lavoro più lungo che ho fatto da quando fotografo gli uccelli, durato in totale circa 3 mesi. 

          La fotografia naturalistica apre una finestra su mondi paralleli a quello di noi umani e spesso ci porta a distanze così brevi da farci incontrare creature dal grande fascino che hanno una vita complessa come la nostra, e fatta di fatica, sentimenti, rapporti ed emozioni, proprio come quella umana. I corvi imperiali sono presenti nella storia dell’uomo da secoli, per esempio già nella cultura  vichinga erano sempre rappresentati sulle spalle di Odino come suoi messaggeri, e per me essere riuscito ad entrare nelle loro vite quotidiane, anche se a distanza con i mezzi che mette a disposizione la fotografia è stata un’avventura molto emozionante.

Michelangelo Ambrosini