Collegati con noi

Politica

Il “contiano” Licheri fa un passo indietro, al Senato arriva la Castellone

Pubblicato

del

La partita sul capogruppo al Senato sembrava rinviata alla prossima settimana con le fibrillazioni altissime tra i Cinquestelle. Ma il leader Giuseppe Conte, dopo una lunga mediazione, trova la quadra che consente ai 5 stelle di trovare un minimo di armonia. Ettore Licheri fa un passo indietro che consetnte di dare il via libera a Mariolina Castellone come prossima capogruppo al Senato . Conte prima parla di sana dialettica, rifiutando la tesi della spaccatura. Poi avvia la delicata mediazione alla Camera arrivando al risulato che placa, almeno al momento , le forti tensioni che attraversano il Movimento. ” Abbiamo avuto un incontro di grande armonia e riflettuto insieme,-spiega a cose fatte l’ex premier -vedete che ci due si stanno abbracciando. C’e’ stata la disponibilita’ di Ettore Licheri a lasciare spazio a Mariolina Castellone e preso atto di questa disponibilita’ e abbiamo deciso insieme che conviene dare subito spazio a Mariolina con la piena fiducia di tutti”. “Questa e’ l’occasione, con i fatti, per dimostrare che chi ci vuole divisi e scrive fandonie quotidianamente sul Movimento non coglie mai nel segno. Lo dicevano loro durante le votazioni che sono entrambi interpreti convinti ed entusiasti del nuovo corso del Movimento insieme a me”, aggiunge Conte. Mentre all’interno dell’esecutivo i ministri 5s provano a difendere Reddito di cittadinanza e Superbonus, in Parlamento, l’ex premier evita che la scelta per i capigruppo – figure cruciali nella delicata partita per il Colle, sempre piu’ vicina – si trasformi in un confronto sulla sua leadership. Quindi smentisce, tramite il suo entourage, qualsiasi frizione con Beppe Grillo e le voci di un gelo del garante nei suoi confronti “.Sono solo falsita’. Conte non ha mai chiesto a Grillo di intervenire per le votazioni del Senato”, smentiscono i vertici M5s rispetto alle voci che raccontavano di contatti tra Conte e Beppe Grillo in merito alla votazione del nuovo capogruppo 5S a Palazzo Madama. E sul ‘gelo’ con Grillo, dall’entourage dell’ex premier specificano che si tratta di “un’illazione”. Grillo e Conte “si sentono frequentemente, lo hanno fatto anche in questi giorni, come sempre”. La candidatura a sorpresa di Castellone (considerata piu’ vicina a Luigi Di Maio, lei si dice “perfettamente nel solco del nuovo corso di Conte”)aveva intercettato il dissenso interno: una divisione rispecchiata dai 36 voti a testa del primo scrutinio. Si e’ deciso di evitare subito il secondo scrutinio (in cui serve ancora la maggioranza assoluta, quindi 38 preferenze, dal terzo basta quella dei votanti) facendolo slittare a martedi’. Una soluzione “per trovare la sintesi”. Sintesi trovata non dopo giorni di trattative ma nell’arco di una lunga giornata di contatti e mediazioni. “C’e’ una dialettica interna sana e costruttiva”, era la lettura data sempre da Conte dopo la fumata nera, mentre Di Maio invitava a “evitare il gioco delle divisioni e delle spaccature”. “Se io avessi avuto intenzione” di sostituire Conte “non mi sarei dimesso da capo politico del movimento – ha chiarito il ministro degli Esteri -. Sostengo pienamente questo nuovo corso. Certi retroscena sono veline trasmesse non so da chi, che fanno male alla forza politica, di certo non a me”. E, come spesso accade nei momenti di tensione nei 5 stell, fa sentire la sua voce anche Alessandro Di Battista spiegando tra l’altro che si chiede un nuovo MoVimento. “Far parte del governo Draghi e’ stato un tradimento da parte dei miei ex colleghi del Movimento”, ha detto tra l’altro a Tpi sostenendo che “i dirigenti del Movimento dovrebbero fare un recall per verificare se gli iscritti M5s, a distanza di mesi, siano ancora a favore”.

Advertisement

Politica

La versione di Conte: o il M5s resta progressista o avrà un altro leader

Pubblicato

del

“Da oggi a domenica i nostri iscritti potranno votare online e decidere quel che saremo. Abbiamo un obiettivo ambizioso, che culminerà con l’assemblea costituente di sabato e domenica: rigenerarci, scuoterci, dare nuove idee al Movimento. Nessuno lo ha fatto con coraggio e umiltà, come stiamo facendo noi”. Così a Repubblica il leader del M5s Giuseppe Conte (foto Imagoeconomica in evidenza).

“Se dalla costituente dovesse emergere una traiettoria politica opposta a quella portata avanti finora dalla mia leadership – aggiunge – mi farei da parte. Si chiama coerenza. Se questa scelta di campo progressista venisse messa in discussione, il Movimento dovrà trovarsi un altro leader”.

Sull’alleanza col Pd “la mia linea è stata molto chiara. Non ho mai parlato di alleanza organica o strutturata col Pd. Nessun iscritto al M5S aspira a lasciarsi fagocitare, ma la denuncia di questo rischio non può costituire di per sé un programma politico”. “Gli iscritti sono chiamati a decidere e hanno la possibilità di cambiare tante cose. Anche i quesiti sul garante (Grillo, ndr) sono stati decisi dalla base. Io non ho mai inteso alimentare questo scontro. Sono sinceramente dispiaciuto che in questi mesi abbia attaccato il Movimento. Se dovesse venire, potrà partecipare liberamente all’assemblea. Forse la sensazione di isolamento l’avverte chi pontifica dal divano vagheggiando un illusorio ritorno alle origini mentre ha rinunciato da tempo a votare e portare avanti il progetto del Movimento. L’ultimo giapponese rischia di essere lui, ponendosi in contrasto con la comunità”.

Sui risultati elettorali “in un contesto di forte astensionismo, sicuramente è il voto di opinione sui territori, non collegato a strutture di potere e logiche clientelari, ad essere maggiormente penalizzato. Dobbiamo tornare ad ascoltare i bisogni delle comunità locali. E poi c’è la formazione delle liste: dobbiamo sperimentare nuove modalità di reclutamento, senza cadere nelle logiche clientelari che aborriamo”.

Continua a leggere

Politica

Alessandro Piana: “Perdono, ma non dimentico” – La fine di un incubo giudiziario

Pubblicato

del

Alessandro Piana (nella foto in evidenza), esponente della Lega e vicepresidente della Regione Liguria, tira un sospiro di sollievo dopo la conclusione di un’inchiesta giudiziaria che per oltre un anno lo ha visto al centro di pesanti sospetti. Accusato ingiustamente di coinvolgimento in un presunto giro di squillo e party con stupefacenti, Piana è stato ufficialmente escluso dall’elenco dei rinviati a giudizio, mettendo fine a un incubo personale e politico.


Un’accusa infondata che ha segnato una campagna elettorale

Alessandro Piana racconta di aver vissuto un periodo estremamente difficile, aggravato dalla tempistica dell’inchiesta, che ha coinciso con la campagna elettorale.

«L’indagine era chiusa da tempo, ma si è voluto attendere per renderne noto l’esito. Mi sarei aspettato maggiore attenzione, considerato il mio ruolo pubblico. Per mesi sono stato bersaglio di accuse infondate, che sui social si sono trasformate in attacchi personali».

Nonostante il clamore mediatico, Piana ha affrontato con determinazione la situazione, ricevendo il sostegno del partito e del leader regionale della Lega, Edoardo Rixi.


Le accuse e il chiarimento

Piana spiega di essere venuto a conoscenza del suo presunto coinvolgimento attraverso i media, vivendo quello che definisce un “incubo”:

«Ero al lavoro quando ho saputo del mio presunto coinvolgimento. Credevo fosse uno scherzo, invece era terribilmente vero».

L’esponente leghista si è immediatamente messo a disposizione della magistratura, fornendo tutte le prove necessarie per dimostrare la sua estraneità ai fatti:

«Non ero presente dove si sosteneva che fossi. Ero a casa mia, a 150 chilometri di distanza, con testimoni pronti a confermarlo. Non ho mai frequentato certi ambienti, nemmeno da giovane».

Secondo Piana, il suo nome sarebbe stato tirato in ballo per millanteria durante un’intercettazione telefonica che citava genericamente un “vicepresidente della Regione”.


Una vicenda che lascia il segno

Nonostante la sua assoluzione dai sospetti, Piana non nasconde l’amarezza per i danni subiti:

«Ho pagato un prezzo molto salato, gratuito e ingiusto. Per mesi sono stato additato come vizioso. Perdono chi ha sbagliato, ma non dimentico».

Il vicepresidente auspica che casi simili siano gestiti con maggiore rapidità in futuro, per evitare che accuse infondate possano danneggiare ingiustamente la reputazione di figure pubbliche.


Conclusione

La vicenda di Alessandro Piana solleva interrogativi sul delicato equilibrio tra diritto di cronaca e tutela dell’immagine pubblica, in particolare quando si tratta di accuse che si rivelano infondate. Oggi, il vicepresidente della Regione Liguria guarda avanti con serenità, forte del sostegno ricevuto e con la determinazione di proseguire il suo impegno politico senza lasciarsi scoraggiare dagli eventi passati.

Continua a leggere

Politica

Trasporti, De Luca: investito un miliardo per rinnovo parco bus

Pubblicato

del

Millequattrocento autobus nuovi sui 1.800 programmati, per un investimento di quasi un miliardo di euro, sono già in esercizio sulle tratte coperte da Air Campania. Il dato lo fornisce il presidente della Regione, Vincenzo De Luca, che oggi ha inaugurato ad Avellino la nuova sede dell’azienda interamente partecipata dalla Regione, con la consegna di cinque bus elettrici. “Un impegno enorme – ha sottolineato De Luca-: stiamo sostituendo l’intero parco dei mezzi pubblici, non soltanto per il trasporto su gomma, ma anche per quello ferroviario”. Su questo specifico settore, De Luca ha rimarcato lo “sforzo gigantesco” della regione: “Ora – ha aggiunto – attendiamo l’omologazione per la linea Circumvesuviana che collega Napoli a Sorrento per mettere in esercizio il nuovo treno che ci è stato appena consegnato. Su un altro fronte, abbiamo indetto un altro concorso e presto assumeremo 150 giovani”.

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto