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Cronache

Il camorrista pentito Imperiale consegna all’Italia un’isola artificiale di fronte a Dubai

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Nel contesto di un processo in corso a Napoli, il noto narcotrafficante Raffaele Imperiale ha fatto una mossa sorprendente, cedendo alle autorità italiane un’isola di sua proprietà situata in un arcipelago di fronte a Dubai. Questo gesto è emerso durante l’udienza tenutasi nell’aula 116 del Nuovo Palazzo di Giustizia di Napoli, dove una ventina di imputati, tra cui Imperiale, affrontano le accuse in un processo celebrato con il rito abbreviato.

Raffaele Imperiale

La notizia della cessione dell’isola è stata annunciata dal sostituto procuratore Maurizio De Marco, il quale ha anche consegnato al giudice Miranda due manoscritti contenenti la notifica ufficiale di questa decisione da parte di Imperiale. Questo evento si aggiunge a precedenti gesti di collaborazione, come la consegna di due tele di Van Gogh e l’apporto alle indagini della giustizia italiana da parte del narcotrafficante arrestato a Dubai nel 2021.

Il processo coinvolge anche i collaboratori più stretti di Imperiale, tra cui Bruno Carbone, suo socio in affari, Corrado Genovese, il contabile del gruppo, e Daniele Ursini, responsabile della logistica. Nel corso dell’udienza, è stata sollevata un’eccezione riguardante l’utilizzabilità delle chat Encrochat e Sky, decodificate dalle autorità francesi e parte delle prove raccolte dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli.

Il narcotrafficante, ora collaboratore di giustizia dopo l’arresto a Dubai e l’espulsione dagli Emirati Arabi Uniti nel 2021, ha avviato la sua collaborazione con la Giustizia il 15 ottobre 2022. Secondo il pm Maurizio De Marco, il percorso di collaborazione è finalizzato a ottenere i benefici previsti dalla legge, considerando che è per la prima volta in carcere.

L’isola ceduta da Imperiale è parte di un arcipelago artificiale denominato “New World Community” situato davanti alla costa degli Emirati Arabi. Questa isola specifica è stata chiamata Taiwan ed è intestata a una società i cui legali hanno formalmente offerto la proprietà alle autorità italiane. Imperiale ha dichiarato di aver acquistato l’isola sette anni fa al costo di diversi milioni, e il suo valore attuale si stima essere tra i 60 e 70 milioni di euro.

La Procura napoletana sta valutando attentamente l’offerta, sebbene la natura particolare di un’isola renda il processo di acquisizione al patrimonio dello Stato un compito complesso. Nel corso della requisitoria, il pm De Marco ha richiesto una condanna di 14 anni e 9 mesi di reclusione per Imperiale, con il riconoscimento delle attenuanti previste per i collaboratori di giustizia equiparate alle aggravanti. L’esplorazione della profondità delle dichiarazioni di Imperiale continua, mentre si attesa una decisione definitiva su questa nuova frontiera della giustizia.

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Napoli, sede Pd vandalizzata nella notte. Indagini in corso

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Questa mattina i carabinieri sono intervenuti in via Domenico Cirillo 30, in seguito a una segnalazione ricevuta al numero di emergenza 112. L’intervento si è reso necessario dopo che ignoti, probabilmente agendo durante le ore notturne, hanno fatto irruzione nella sede del Partito Democratico della Quarta Municipalità Napoli San Lorenzo.

All’interno del locale, i malintenzionati hanno provocato disordine, mettendo a soqquadro gli spazi. Nonostante i danni causati, dalle prime verifiche effettuate non sembrerebbe che siano stati sottratti oggetti di valore o documenti importanti.

Sul posto sono intervenuti gli specialisti del nucleo investigativo del comando provinciale di Napoli, che hanno effettuato i rilievi tecnici necessari per raccogliere elementi utili all’identificazione dei responsabili. Le indagini sono attualmente in corso per risalire agli autori dell’atto vandalico e chiarire le motivazioni dietro l’accaduto.

Questo episodio si aggiunge a una serie di atti vandalici e intimidatori registrati negli ultimi tempi in diverse città italiane, sollevando interrogativi sulla necessità di maggiori misure di tutela per le sedi di partiti e associazioni sul territorio.

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Consulta, illegittima residenza nella Regione per taxi-Ncc

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La Consulta ha dichiarato l’illegittimità costituzionale della legge della Regione Umbria del 1994 che prevedeva il requisito “di essere residente in uno dei Comuni della Regione Umbria” come necessario al fine dell’iscrizione nel ruolo dei conducenti per il servizio di taxi e per quello di noleggio di veicoli con conducente (Ncc).

Lo rende noto la Corte Costituzionale. La disposizione, antecedente alla riforma del Titolo V della Costituzione, era stata censurata dal Tar Umbria in quanto ritenuta lesiva del principio di ragionevolezza nonché dell’assetto concorrenziale del mercato degli autoservizi pubblici non di linea, giacché d’ostacolo al libero ingresso di lavoratori o imprese nel “bacino lavorativo” regionale.

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Dati rubati: oggi a Milano l’interrogatorio di Del Vecchio jr

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E’ stato fissato per oggi pomeriggio un interrogatorio, davanti ai pm, di Leonardo Maria Del Vecchio (foto Imagoeconomica in evidenza) – 29 anni e uno dei figli del patron di Luxottica morto nel 2022 – indagato nell’inchiesta milanese sui presunti dossieraggi illegali per concorso in accessi abusivi a sistema informatico. L’interrogatorio, da quanto si è saputo, è stato richiesto dallo stesso Del Vecchio per difendersi dalle accuse e chiarire. L’audizione si terrà, da quanto si è appreso, non al Palazzo di Giustizia milanese ma in un altro luogo, una caserma degli investigatori.

“Dalle imputazioni preliminari e dall’esito negativo della perquisizione, il dottor Del Vecchio sembrerebbe essere piuttosto persona offesa. Altri, infatti, sarebbero eventualmente i responsabili di quanto ipotizzato dagli inquirenti”, aveva già spiegato l’avvocato Maria Emanuela Mascalchi, che aveva parlato della “infondatezza delle accuse ipotizzate a proprio carico”.

Stando agli atti dell’indagine dei carabinieri del Nucleo investigativo di Varese, del pm della Dda Francesco De Tommasi e del collega della Dna Antonello Ardituro, Nunzio Samuele Calamucci, hacker arrestato, uno dei presunti capi dell’associazione per delinquere di Equalize e che avrebbe creato dossier con dati riservati prelevati in modo illecito, avrebbe realizzato anche un falso “atto informatico pubblico” per “offuscare l’immagine di Claudio Del Vecchio, fratello di Leonardo”.

Calamucci avrebbe creato, in particolare, un finto “rapporto” della Polizia di New York con cui “si dava atto” falsamente “di un controllo eseguito in quella città” nei confronti del fratello di Leonardo. Nel falso report, redatto all’apparenza nel 2018, si segnalava che era “in compagnia” di una persona “registrata” per “crimini sessuali” dal Dipartimento di Giustizia americano.

Il gruppo di hacker, poi, avrebbe dovuto inserire nell’estate 2023, secondo l’accusa per conto di Leonardo Maria Del Vecchio, un “captatore informatico” sul cellulare della fidanzata e modella Jessica Serfaty, ma non ci riuscì malgrado diversi tentativi di inoculare “il trojan”. A quel punto, sarebbero stati creati falsi messaggi tra lei e “un illusionista di fama mondiale”.

Tra gli indagati anche il collaboratore dell’imprenditore, Marco Talarico. Secondo le indagini, le ricerche di informazioni di Del Vecchio jr, richieste al gruppo di Equalize attraverso i suoi collaboratori, si sarebbero inserite nella contesa in corso sull’eredità di famiglia. Nel procedimento milanese una nomina come persona offesa è stata depositata nei giorni scorsi da Claudio Del Vecchio.

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